Varicocele: cause, sintomi, conseguenze e trattamento
Il varicocele è una patologia che interessa le vene testicolari e che comporta una loro dilatazione, provocando spesso e volentieri anche gonfiore a livello del testicolo corrispondente. Si tratta di un disturbo piuttosto frequente, che però è nella maggior parte dei casi asintomatico: solo in alcuni pazienti provoca dolore o fastidio, mentre in tutti gli altri non viene avvertito alcun problema. Il varicocele si può tuttavia riconoscere perchè il gonfiore è ben visibile e avvertibile attraverso la palpazione del testicolo. Imparare ad identificare questa patologia è importante, perchè se trascurata può portare a conseguenze anche molto serie tra cui l’infertilità e l’atrofia testicolare.
Come vedremo tra poco, non sempre il varicocele necessita di un trattamento medico. Qualora questo disturbo non abbia compromesso le funzionalità testicolari e la fertilità maschile, solitamente si evita di intraprendere qualsiasi tipo di cura e ci si limita a monitorare la situazione per controllare che non peggiori. Se al contrario è necessario intervenire, si possono intraprendere due strade: l’embolizzazione o l’intervento chirurgico.
Varicocele: cause e fattori di rischio
Le cause del varicocele sono ad oggi ancora incerte ed esiste un dibattito in merito alla questione tra i rappresentanti della comunità scientifica. Attualmente sono state identificate due possibili cause:
- Una malformazione congenita delle valvole delle vene testicolari, che non funzionano come dovrebbero e permettono al sangue di tornare indietro. Questo comporta un ristagno a livello venoso e quindi la formazione di un rigonfiamento;
- Un blocco del flusso sanguigno localizzato nelle vene addominali e dovuto ad un’altra patologia come ad esempio un tumore renale.
In tutti i casi, il rigonfiamento tipico del varicocele non è stato ancora chiarito completamente e anche i fattori di rischio appaiono ancora molto confusi. Secondo la comunità scientifica, sembra che le persone di statura alta siano più esposte al rischio di sviluppare questo disturbo.
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I sintomi del varicocele: come riconoscerlo
Come abbiamo accennato, il varicocele è nella maggior parte dei casi del tutto asintomatico, il che significa che non comporta particolari disturbi. Tuttavia, è bene precisare che non è difficile accorgersi di questa disfunzione perchè a livello fisico il gonfiore delle vene è evidente. Possiamo quindi notare la presenza di un varicocele semplicemente tastando l’area dei testicoli: se avvertiamo un gonfiore nelle vene che arrivano al testicolo o al testicolo stesso, molto probabilmente si tratta di un varicocele.
Nei pazienti che presentano anche altri sintomi, possono comparire:
- Dolore in corrispondenza del testicolo gonfio, che tende ad aumentare la sera o dopo essere stati in piedi per molte ore;
- Fastidio in corrispondenza del testicolo gonfio.
Conseguenze e rischi
Come abbiamo accennato, il varicocele purtroppo può comportare delle conseguenze non piacevoli ed è per questo che in molti casi deve essere trattato in modo adeguato. Tra i rischi maggiori troviamo l’infertilità e l’atrofia testicolare: due problematiche che di certo non possono essere sottovalutate.
Infertilità maschile
A dire il vero, l’infertilità è una conseguenza molto rara che quindi nella maggior parte dei casi non dipende dal varicocele. Sembra tuttavia che il ristagno di sangue nelle vene testicolari rischi di compromettere la formazione dello sperma e la motilità degli spermatozoi. Per questo motivo, quando il medico riscontra la presenza di un varicocele, una delle prime analisi che viene effettuata è lo spermiogramma per controllare che non vi sia stata una compromissione.
Atrofia testicolare
L’atrofia testicolare altro non è che una diminuzione delle dimensioni del testicolo interessato da questo disturbo. Anche in questo caso la causa è da attribuire al ristagno di sangue nelel vene testicolari, che compromette la circolazione sanguigna arteriosa. Alcune cellule del testicolo quindi non possono essere mantenute in vita e vanno a morire.
Varicocele: trattamento e intervento chirurgico
Come abbiamo già accennato, questo disturbo non necessita sempre di un trattamento medico: se non presenta complicazioni e non è doloroso per il paziente ci si limita a monitorarne l’evoluzione. Quando però il varicocele provoca fastidio, dolore o ha compromesso la qualità degli spermatozoi, allora si procede con un trattamento specifico che può essere l’embolizzazione o l’intervento chirurgico nei casi più gravi.
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Embolizzazione
L’embolizzazione è una procedura mini-invasiva e non chirurgica che ha lo scopo di occludere alcuni vasi sanguigni (in questo caso le vene testicolari che risultano ingrossate). Viene effettuata in ambulatorio e non comporta conseguenze di alcun tipo, anche se potrebbe spaventare visto che i genitali sono zone delicate. L’occlusione viene effettuata introducendo, attraverso dei cateteri o direttamente con un’iniezione, dei materiali in grado di chiudere la vena. In questo modo il varicocele dovrebbe sistemarsi o perlomeno non peggiorare.
Intervento chirurgico
L’intervento chicurgico risulta particolarmente efficace anche nei casi più gravi, portando ad un considerevole aumento della motilità degli spermatozoi. Bisogna però ricordare che le recidive sono frequenti, quindi non si può considerare una soluzione risolutiva al 100%.
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