Vaccino Rosolia: perchè è importante per le donne incinte
La rosolia è una malattia infettiva esantematica, che colpisce nella maggior parte dei casi i bambini in età pediatrica ed ha un decorso solitamente privo di complicazioni. Se tuttavia a rimanere infettata dalla rosolia è una donna incinta ai primi mesi di gravidanza e senza vaccino rosolia, il rischio che questo virus venga trasmesso al feto è molto elevato e le ripercussioni sono senza dubbio preoccupanti.
Fortunatamente, ad oggi, la rosolia è una malattia poco diffusa: questo grazie ai vaccini che hanno reso la popolazione immune. Visto che però negli ultimi tempi il discorso dei vaccini è stato messo sul banco d’accusa e si sta diffondendo la “moda” di non effettuare più questi trattamenti consigliati in ambito medico, vale la pena sapere a cosa si potrebbe andare incontro.
Cause e trasmissione della rosolia
La rosolia è una malattia provocata da un virus appartenente al gruppo dei Rubivirus, che si può trasmettere per via aerea oppure attraverso il contatto diretto con secrezioni e muco della persona infetta. Prestare attenzione però in questi casi è spesso inutile, perchè un paziente affetto da rosolia inizia ad essere contagioso ben 10 giorni prima che compaiano i primi sintomi della malattia. Questo significa che un soggetto potrebbe essere del tutto inconsapevole di essere affetto dal virus, e potrebbe quindi contagiare involontariamente chi gli sta intorno.
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Il livello di contagiosità del virus inizia quindi 10 giorni prima della comparsa dei sintomi e termina dopo circa 2 settimane dalla loro scomparsa definitiva. Si tratta di un periodo molto lungo, durante il quale non si dovrebbero avere incontri ravvicinati con altre persone per evitare di contagiarle.
Come abbiamo accennato prima, la rosolia può essere trasmessa anche al feto da parte di una donna incinta: se questa infatti rimane infettata durante i primi mesi di gravidanza e non è coperta dal vaccino rosolia, rischia di trasmettere la malattia anche al bambino che si trova nel suo grembo e le conseguenze, che vedremo tra poco, potrebbero essere davvero molto gravi.
I sintomi della rosolia: come riconoscerla
La rosolia si presenta con una sintomatologia piuttosto lieve, specialmente quando colpisce i bambini, tanto che spesso è difficile riconoscerla fino a quando non compaiono le manifestazioni più evidenti. I principali sintomi nei bambini sono:
- Esantema della pelle: arrossamento, con presenza di puntini o macchie prima sulla faccia e poi sul resto del corpo;
- Febbre;
- Mal di testa;
- Occhi leggermente arrossati;
- Tosse;
- Linfonodi gonfi;
- Naso che cola;
- Malessere generale.
E’ importante precisare, però, che nel 50% dei casi la rosolia si presenta come una malattia asintomatica: riconoscerla in questo caso è sicuramente difficile ma non è un grande problema perchè in assenza di sintomi si risolverà da sola.
Durata e decorso della malattia
La rosolia ha un periodo di incubazione che può andare dai 13 ai 24 giorni, ma i suoi sintomi hanno una durata alquanto limitata: l’esantema della pelle generalmente dura non più di 2-3 giorni, mentre il malessere ed altri sintomi possono protrarsi per più tempo. Naturalmente, nei bambini il recupero è più rapido ed entro una settimana generalmente il paziente si può considerare guarito. Negli adulti potrebbe volerci più tempo per un recupero completo, ma questo dipende dalle condizioni fisiche e dallo stato di salute di ogni persona.
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In tutti i casi, il decorso della rosolia è piuttosto rapido e non comporta alcuna complicazione, a meno che il virus non colpisca il feto.
Vaccino Rosolia e gravidanza: pericoli e complicazioni
Una donna incinta che non sia stata vaccinata e che viene infettata dal virus della rosolia potrebbe andare incontro a serie complicazioni, specialmente se si ammala nei primi mesi di gestazione. I pericoli a cui potrebbe andare incontro sono molto elevati:
- Aborto spontaneo;
- Morte del neonato subito dopo la nascita.
Qualora una donna venisse infettata dal virus entro le prime 20 settimane di gravidanza, sono molto elevate le probabilità che la rosolia venga trasmessa anche al feto provocando la sindrome congenita, con conseguenze molto serie
- Problemi cardiaci nel bambino;
- Ritardo mentale nel bambino;
- Problemi di fegato o milza nel bambino;
- Perdita della vista o dell’udito nel bambino.
Vaccino Rosolia: l’importanza della prevenzione
Fortunatamente, la rosolia si può prevenire grazie al vaccino MPR, che fornisce un’immunizzazione non solo contro questa malattia ma anche contro il morbillo e la parotite (orecchioni). Se è vero che un bambino che contrae la rosolia non rischia complicazioni, è altrettanto vero che se la trasmette ad una donna incinta, essa rischia ripercussioni davvero molto importanti. Per questo motivo sarebbe sempre raccomandato vaccinarsi contro la rosolia, ma è importante ricordare alcune cose.
Una donna che avesse in programma una gravidanza, deve ricordare che se non è mai stata vaccinata e non risulta coperta da alcun vaccino rischia un aborto o complicazioni serie. Tuttavia, il vaccino dovrebbe essere preso almeno entro 1 mese dal concepimento: è quindi importante prendersi per tempo e non aspettare l’ultimo minuto perchè potrebbe essere troppo tardi e quindi impossibile proteggersi da questo virus.