Ulcera gastrica, duodenale ed esofagea (ulcera peptica)

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01/03/2017

L’ulcera peptica, comunemente chiamata “ulcera”, è una lesione che può verificarsi nelle mucose interne di alcuni tratti dell’apparato digerente: solitamente nell’esofago, nello stomaco o nel duodeno. In passato, la presenza di queste lesioni era imputata ad un’alimentazione ricca di alimenti acidi o speziati o a una vita particolarmente stressante, mentre oggi la medicina moderna attribuisce la responsabilità dell’ulcera prevalentemente ad infezioni batteriche o agli effetti collaterali di alcuni farmaci. Si tratta di un disturbo abbastanza diffuso, ma che consente ottime possibilità terapeutiche, e spesso arriva ad essere risolto con successo.

La localizzazione dell’ulcera e le sue cause

In base alla regione in cui si verifica, l’ulcera viene denominata in maniera diversa: l’ulcera esofagea si presenta nella parte bassa dell’esofago, ed è frequentemente associata agli episodi di reflusso, l’ulcera gastrica colpisce le pareti dello stomaco, e l’ulcera duodenale si sviluppa nel primo tratto dell’intestino, o nella congiunzione tra l’intestino tenue e lo stomaco. Non è da molti anni che i medici hanno scoperto la vera causa della maggior parte delle ulcere peptiche: non si tratta di stress o di alimentazione non corretta, ma della presenza, all’interno delle mucose dell’apparato digerente, di un particolare batterio denominato Helicobacter Pylori. Si tratta di un batterio naturalmente presente all’interno del tubo digerente senza dare problemi, ma che in alcuni casi può provocare un’infezione, peraltro anche piuttosto diffusa e contagiosa, che costituisce una delle cause principali dell’ulcera peptica. L’Helicobacter è comunque la più frequente causa dell’ulcera, ma non l’unica: altre situazioni che contribuiscono alla sua formazione possono essere l’uso continuato di analgesici e antinfiammatori, il fumo e l’abuso di alcool. Le condizioni di stress psicofisico o tensione emotiva di per sé non provocano l’ulcera, ma possono contribuire ad aggravarla e a rallentarne la guarigione.


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gastrica dettaglio

Sintomi, diagnosi e terapie

Non è raro che l’ulcera per un certo periodo non provochi sintomi rilevanti, a parte qualche bruciore di stomaco al quale talvolta non si presta attenzione: poiché non si tratta di un disturbo gestibile in autonomia, si consiglia sempre di rivolgersi ad un medico, che eventualmente provvederà ad effettuare opportune analisi. Il consulto medico è una decisione che diventa d’obbligo in caso di disturbi più gravi, quali possono essere la presenza di tracce di sangue nel vomito o nelle feci, perdita di peso, anemia, debolezza e nausea persistente. In ogni caso, è sempre utile evitare di fumare e di assumere alcolici e farmaci antinfiammatori limitandosi al solo paracetamolo, ricorrendo eventualmente ad antiacidi specifici. Raramente l’ulcera causa complicazioni, ma è opportuno non trascurarla per evitare gravi conseguenze, come emorragie interne o la formazione di cicatrici. In caso di sospetta ulcera, il medico procederà a svolgere alcune analisi approfondite, esami del sangue e delle feci, gastroscopia, radiografia ed eventualmente biopsia, mentre l’Helicobacter è individuabile tramite il test del respiro. Oltre ad antistaminici, gastroprotettori e antiacidi, in caso di infezione batterica la terapia consiste in antibiotici combinati che agiscono contro questo microrganismo. Talvolta l’ulcera può essere cronica o refrattaria, in questo caso occorre studiare non solo una terapia personalizzata, ma anche rivedere con attenzione il proprio stile di vita.



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