Sindrome del Tunnel Carpale: cause, sintomi, complicazioni e terapie
La sindrome del Tunnel Carpale è una neuropatia abbastanza diffusa e comune, che provoca un forte dolore accompagnato da una sensazione di intorpidimento al polso, alla mano e alle dita. Generalmente questa patologia è causata da diversi fattori concomitanti e non è raro che compaia in gravidanza ma in questi casi si risolve spesso da sola.
La sindrome del tunnel carpale tende a presentare sintomi che peggiorano con il passare del tempo: il dolore può diventare talmente acuto da rendere difficoltosi i movimenti e in questi casi è necessario intervenire con delle terapie adeguate.
Sindrome del tunnel carpale: le cause e i fattori di rischio
Come abbiamo anticipato, la sindrome del tunnel carpale può essere causata da più fattori concomitanti e nella maggior parte dei casi è così. Il dolore che si avverte è dovuto al nervo mediano che, sottoposto ad una forte compressione nervosa, perde parte della propria sensibilità e funzione motoria. Ma perchè il nervo mediano è sottoposto a tale compressione nervosa? I fattori di rischio che possono condurre a questa condizione sono diversi e spesso associati:
- Cause anatomiche. I pazienti che hanno un tunnel carpale molto stretto sono più a rischio di trovarsi in questa condizione, anche se ovviamente non tutti coloro che hanno una conformazione anatomica di questo tipo soffrono di sindrome del tunnel carpale;
- Ereditarietà. Anche se non è ancora stato dimostrato da prove scientifiche, sembra che la sindrome del tunnel carpale compaia con più frequenza in pazienti che hanno avuto altri casi in famiglia;
- Gravidanza. Come abbiamo già accennato, le donne in gravidanza possono soffrire di questo disturbo, che sembrerebbe essere favorito dalla ritenzione idrica degli ultimi mesi di gravidanza. In questi casi comunque la sindrome tende a risolversi da sola dopo il parto;
- Traumi e lesioni. Un trauma o una lesione potrebbero essere responsabili di una compressione del nervi mediano e quindi determinare la sindrome del tunnel carpale;
- Patologie. Secondo gli specialisti, la sindrome del tunnel carpale può essere favorita da determinate patologie come l’insufficienza renale, l’artrite reumatoide, la gotta, l’obesità, il diabete, la ritenzione idrica e l’ipotiroidismo;
- Attività manuali e lavorative. Anche se ancora non ci sono prove scientifiche a supporto di questa tesi, sembra che la sindrome del tunnel carpale possa insorgere anche effettuando lavori manuali o al computer quotidianamente.
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Come abbiamo già accennato, questi fattori di rischio possono aumentare le probabilità di contrarre questo disturbo ma nella maggior parte dei casi sono più condizioni concomitanti a determinare la sindrome del tunnel carpale.
I sintomi della sindrome del tunnel carpale
I sintomi tipici di questo disturbo non compaiono mai all’improvviso ma in modo molto graduale, quindi se in un primo momento il dolore può essere sopportabile con il passare del tempo rischia di diventare davvero molto acuto. I sintomi iniziali tipici di questo disturbo sono i seguenti:
- Dolore al polso, al palmo della mano e alle dita;
- Senso di intorpidimento del polso, della mano e delle dita;
- Formicolio del polso, della mano e delle dita.
Questi sintomi compaiono gradualmente e tendono a peggiorare in determinati momenti della giornata: durante la notte soprattutto il dolore potrebbe diventare molto più intenso, per tornare alla normalità nel corso della mattinata.
Con il passare del tempo, i sintomi tendono a peggiorare sempre di più e possono coinvolgere anche i muscoli e l’intero braccio. Gli altri sintomi spesso collegati alla sindrome del tunnel carpale sono i seguenti:
- Dolore al braccio e all’avambraccio;
- Pelle secca e di un colorito strano;
- Formicolio e bruciore di tutto il braccio;
- Difficoltà a piegare il pollice e le altre dita;
- Atrofia muscolare della mano, con conseguente difficoltà ad impugnare oggetti e svolgere le mansioni abituali;
- Riduzione della sensibilità della mano.
Cure ed intervento chirurgico
La sindrome del tunnel carpale è una patologia piuttosto diffusa che però deve essere curata tempestivamente per evitare che i sintomi diventino sempre più debilitanti. In tutti i casi la cura iniziale prevede il riposo della mano e del polso coinvolti, che non devono essere sforzati per almeno due settimane.
In associazione a questo, il medico può prescrivere dei farmaci analgesici per alleviare il dolore e quindi la sintomatologia: generalmente i FANS risultano efficaci e sono i più prescritti in caso di questo disturbo. Se però il dolore ed i sintomi non scompaiono entro 6 mesi, allora potrebbe essere necessario l’intervento chirurgico.
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L’operazione chirurgica consiste nel tagliare la fascia di tessuti intorno al polso per ridurre la compressione del nervo mediano. E’ ormai all’ordine del giorno quindi si tratta di una prassi decisamente collaudata, che solo in rarissimi casi può avere delle conseguenze spiacevoli. L’intervento viene effettuato con anestesia locale e nella maggior parte dei casi non è nemmeno necessario il ricovero perchè l’operazione viene fatta con trattamento di day-hospital. Va detto che dopo l’intervento potrebbero essere necessari anche diversi mesi per raggiungere una guarigione completa, ma le recidive sono rarissime quindi il problema si può considerare risolto in modo definitivo.