TIA: cause, sintomi di allarme, diagnosi e conseguenze

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16/07/2018

TIA è l’acronicmo inglese di Transient Ischaemic Attack e identifica un attacco ischemico transitorio. Si presenta sempre con dei sintomi molto simili a quelli dell’ictus ma è meno pericoloso di quest’ultimo perchè solitamente tende a risolversi in modo spontaneo nel giro di 1 ora o poco più. Come vedremo tra poco, questa è una delle poche differenze tra ictus e TIA ed è per questo che non conviene mai sottovalutare il problema. Qualora dovessero comparire dei sintomi premonitori bisogna rivolgersi tempestivamente al Pronto Soccorso perchè è impossibile capire se si tratta di TIA e quindi di un attacco ischemico transitorio oppure di un vero e proprio ictus. 

TIA: cause e fattori di rischio

Le cause ed i fattori di rischio del TIA sono in realtà gli stessi dell’ictus, ma quest’ultimo è sicuramente molto più pericoloso perchè la sua durata è maggiore. L’attacco ischemico transitorio si verifica quando uno dei vasi sanguigni che portano il sangue ossigenato al cervello risulta bloccato. Si tratta però fortunatamento di un problema transitorio, perchè in caso di TIA la circolazione si ripristina autonomamente entro 1 ora al massimo e questo determina meno pericoli per il cervello.

Le cause ed i fattori di rischio del TIA sono comunque gli stessi dell’ictus. L’attacco ischemico potrebbe quindi verificarsi per due ragioni:

  • Formazione di un coagulo (trombo) all’interno di un’arteria che porta il sangue al cervello;
  • Restringimento dei vasi sanguigni che portano il sangue al cervello, dovuto all’accumulo di grassi (colesterolo).

Alcune persone hanno maggiori probabilità di trovarsi ad affrontare questo disturbo. Esistono infatti dei fattori di rischio da non sottovalutare:


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  • Età: il TIA è più frequente nei pazienti di età superiore ai 60 anni, ma questo non esclude il fatto che possa manifestarsi anche in persone più giovani o addirittura nei bambini;
  • Ipertensione;
  • Colesterolo Alto;
  • Obesità;
  • Fumo;
  • Abuso di alcolici.

TIA: sintomi premonitori e campanelli d’allarme

Come abbiamo accennato, il TIA tende a presentarsi spesso all’improvviso e la tempestività è fondamentale perchè i sintomi sono praticamente gli stessi dell’ictus quindi diventa quasi impossibile distinguere queste due forme di attacco ischemico. Tra i sintomi di allarme troviamo i seguenti:

  • Afasia (difficoltà nell’articolare le parole);
  • Difficoltà nel comprendere il linguaggio degli altri;
  • Diminuzione della sensibilità in alcune parti del corpo;
  • Visione doppia, offuscata o cecità;
  • Difficoltà a camminare e mantenere l’equilibrio;
  • Vertigini;
  • Paralisi (temporanea) che generalmente interessa il volto, le braccia oppure le gambe.

Insieme a questi che sono sintomi tipici del TIA, potrebbero presentarsi altre manifestazioni ossia:

  • Mal di testa;
  • Difficoltà a deglutire;
  • Paralisi completa di un lato del corpo.

Tutti questi sono sintomi che, nel caso di un attacco ischemico transitorio, tendono a risolversi spontaneamente entro un’ora e non lasciano danni permanenti.

Diagnosi ed esami d’indagine

TACIl TIA viene spesso diagnosticato attraverso l’analisi della sintomatologia, poichè è piuttosto specifica di questo tipo di disturbo o dell’ictus, che come abbiamo visto è fondamentalmente la stessa cosa ma è molto più rischioso perchè la sua durata è maggiore e quindi i danni al cervello potrebbero essere irreversibili. Nel caso di TIA invece la maggior parte dei pazienti recupera completamente e non riporta alcun tipo di danno permanente. Questo però non esclude un maggior rischio di andare incontro ad ictus in futuro.

Per accertare un TIA il paziente può essere sottoposto anche ad esami specifici come risonanze magnetiche, ECG, misurazione della pressione arteriosa, TAC. Tuttavia, bisogna ricordare che spesso e volentieri in seguito ad un attacco ischemico transitorio anche la TAC può risultare negativa, così come tutti gli altri esami.


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TIA: rischi e conseguenze a lungo termine

Come abbiamo già accennato, l’attacco ischemico transitorio non comporta dei danni permanenti e gli stessi sintomi tendono a risolversi spontaneamente entro pochissimo tempo. Tuttavia, non bisogna mai sottovalutare un TIA perchè il paziente che lo ha subito si trova in una condizione di rischio. Il pericolo infatti è quello di andare incotnro ad un ictus vero e proprio in futuro e quindi bisogna intraprendere una terapia adeguata e seguire uno stile di vita sano per prevenire ulteriori attacchi.

Stile di vita, farmaci e prevenzione

Per prevenire altri attacchi in futuro o addirittura un ictus vero e proprio, è importante che il paziente che ha subito un TIA segua uno stile di vita sano. In alcuni casi potrebbe anche essere necessario intraprendere delle terapie farmacologiche per limitare i fattori di rischio.

Per quanto riguarda lo stile di vita, bisogna eliminare tutti quei fattori che potrebbero portare ad un altro attacco e quindi regolare l’alimentazione per abbassare il colesterolo cattivo e alzare invece quello buono. Bisogna inoltre fare una costante attività fisica ed astenersi dal fumo e dall’abuso di alcolici.

Spesso, ai pazienti che hanno subito un TIA vengono prescritti dei farmaci anticoagulanti che hanno appunto la funzione di prevenire la formazione di trombi e quindi di ostruzioni a livello dei vasi sanguigni.

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