Tamponi rapidi dai medici di base e pediatri: arriva l’accordo
Medici di base e pediatri di libera scelta sono tenuti a effettuare i tamponi rapidi. Paolo Biasci (Federazione Italiana Medici Pediatri): “Circa 50 mila tamponi rapidi antigenici al giorno, da qui a fine dicembre”. Stanziati 30 milioni di euro.
Sottoscritto dai medici di base e dai pediatri di libera scelta un nuovo accordo collettivo nazionale, che ha un valore erga omnes.
Tutti saranno tenuti ad effettuare i tamponi rapidi. Le sigle sindacali dei pediatri hanno tutte firmato l’accordo coprendo il 100% dei pediatri di libera scelta, quelle dei medici di famiglia che hanno dato l’ok coprono il 70% dei medici di base.
Il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, durante l’audizione in Commissione Igiene e Sanità del Senato, ha sottolineato che “l’epidemia è largamente diffusa in tutta l’Italia. L’indice Rt è in tutte le Regioni superiore a 1”.
“Ringrazio i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta che hanno sottoscritto oggi, con senso di responsabilità, il nuovo accordo collettivo nazionale”, ha scritto il ministro della Salute, Roberto Speranza, su Facebook.
Leggi anche: Coronavirus in Italia: bollettino del 28 ottobre, oltre 1500 le terapie intensive
Biasci (Fimp): “Circa 50 mila tamponi rapidi antigenici al giorno”
Il presidente della Federazione italiana medici pediatri (Fimp), Paolo Biasci, ha dichiarato che ci sarà la disponibilità complessiva di “circa 50 mila tamponi rapidi antigenici al giorno, da qui a fine dicembre, tra i pediatri di libera scelta ed i medici di famiglia”. E ha aggiunto: “Daremo un grandissimo contributo ai dipartimenti di prevenzione territoriali che stanno affogando subissati dalle richieste di test”.
Nel pomeriggio del 28 ottobre il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha risposto a Montecitorio spiegando nel dettaglio i provvedimenti del governo contenuti nell’ultimo decreto anti-coronavirus e nel DL Ristori: “Stanziati 30 milioni per tamponi rapidi con medici e pediatri”.
Il premier Conte ha ammesso che le nuove misure prese per arginare le infezioni sono severe, ma senza di esse il virus sarebbe fuori controllo:
“Siamo pienamente consapevoli che si tratta di misure severe, ma le riteniamo necessarie per contenere i contagi. Diversamente la curva epidemiologica è destinata a sfuggirci completamente di mano”.