Suicidio: le cause e come riconoscere i pensieri suicidi

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07/08/2018

Il suicidio è l’atto attraverso il quale una persona pone fine alla propria vita, provocandosi intenzionalmente la morte. Purtroppo si tratta di un comportamento ancora piuttosto diffuso ma che in qualche misura si può prevenire. Nella maggior parte dei casi, come vedremo tra poco, i pensieri suicidari insorgono nei pazienti affetti da malattie mentali e disagi psichici come la depressione, la schizofrenia, la sindrome bipolare, specialmente se associati anche a dipendenza da alcol e droghe. Tuttavia, negli ultimi anni sono cresciuti in modo esponenziale anche i casi di suicidio dovuti ad un disagio sociale: la perdita del lavoro, l’emarginazione, gli atti di violenza o di bullismo sono tutte possibili cause che possono portare una persona ad avere pensieri suicidari.

Se quindi da un lato possiamo sapere quali sono le motivazioni più frequenti, dall’altro esistono dei casi che rimangono ancora parzialmente ingiustificati. E’ difficile capire cosa passa nella testa di un suicida, quali sono le motivazioni profonde che lo spingono a compire un atto così estremo. Esistono però alcuni campanelli d’allarme, dei segnali che ci possono aiutare a capire quando una persona si trova in uno stato di sofferenza particolarmente marcato e quindi in una condizione a rischio.

Profilo psicologico del suicida: le motivazioni più comuni

Come abbiamo detto, non possiamo tracciare un profilo psicologico del suicida a livello universale perchè ogni persona può avere motivazioni differenti per arrivare al punto di pensare al suicidio. Tuttavia, le motivazioni più comuni sono piuttosto semplici da riconoscere e in questi casi possiamo fare qualcosa di concreto prima che una persona arrivi a togliersi la vita.

Malattie psichiatriche

SuicidioSecondo le più recenti statistiche, il 90% delle persone che arrivano a compiere questo atto tragico sono affette da malattie psichiche. Questo è un dato piuttosto allarmante, perchè significa che spesso e volentieri coloro che si suicidano non sono nemmeno consapevoli di quello che stanno facendo. Tra le malattie psichiatriche che possono far insorgere pensieri suicidi troviamo la depressione, la schizofrenia, la sindrome bipolare, ma anche l’anoressia. I pazienti che soffrono di queste patologie andrebbero tenuti sotto controllo perchè sono a maggior rischio di suicidio. Tuttavia, spesso e volentieri coloro che arrivano a compiere questo atto estremo non sono ancora nemmeno consapevoli di essere malati e quindi non sanno che possono uscire dal loro stato di sofferenza psichica in altri modi.

Dobbiamo poi precisare che spesso le persone che soffrono di depressione rischiano di incorrere in pensieri suicidari con l’inizio della terapia. I farmaci antidepressivi infatti possono peggiorare la situazione, spingendo il paziente a porre fine alla propria vita.

Disagio sociale: perdita del lavoro, emarginazione, bullismo

Negli ultimi anni i casi di suicidio sono stati spesso legati ad un disagio di tipo sociale. Il paziente quindi non era affetto da alcuna patologia psichica ma risultava colpito da un profondo stato di sofferenza psicologica derivante da fattori esterni. Con l’aumentare dei casi di bullismo sono aumentati anche i suicidi giovanili e questo è un dato che non deve essere trascurato. In questi casi l’intervento dei genitori è fondamentale: spesso i giovani di oggi si sentono abbandonati o messi da parte e quando vengono bullizzati vivono momenti di profondo disagio, che possono arrivare anche al suicidio.

Lo stesso discorso può valere in caso di perdita del lavoro o di emarginazione sociale dovuta ad altri fattori. Ad esempio, gli omosessuali possono sentirsi discriminati e anche questo è un comportamento che può spingere al suicidio.

Traumi o eventi stressanti

Infine, il suicidio può essere determinato anche da una sofferenza dovuta ad un trauma subito, ad un periodo di stress esagerato e via dicendo. Questa eventualità è però la più rara, perchè prima di arrivare al suicidio generalmente si provano altre strade.

Si può prevenire il suicidio?

Una domanda che si pongono molti famigliari di persone che si sono suicidate è: si poteva prevenire? La risposta non è facile da dare, perchè in un certo senso prima che una persona arrivi a compiere un atto simile dovrebbe manifestare anche comportamenti che ci mettono in allarme. In realtà però si tratta di un pensiero che spesso coglie quasi all’improvviso, che solo in alcuni casi è programmato. Si tratta quindi di un atto imprevedibile.

Tuttavia, comprendere che una persona si trova in un disagio profondo non è così complicato. Una maggior sensibilità potrebbe quindi tornare utile per prevenire il suidicio.

In sostanza, prima che una persona arrivi a togliersi la vita, spesso e volentieri lancia dei segnali (anche involontariamente) che ci possono aiutare a capire che non sta bene e che ha bisogno di aiuto. Siamo noi però che dobbiamo interpretarli nel modo corretto e intervenire cercando soluzioni anche insieme al medico o a specialisti del settore. La peggior cosa che possiamo fare è allontanarci da un familiare che soffre, perchè quando ci si rende conto di aver perso che gli ultimi affetti la vita sembra non avere più alcun senso.

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