Spermiocoltura: cos’è, a cosa serve e come funziona

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19/12/2019

La spermiocoltura è un esame diagnostico di laboratorio che ha l’obiettivo di individuare nello sperma maschile eventuali tracce di microrganismi patogeni, responsabili di alcune patologie infettive a carico dei genitali e della prostata. Si tratta di un esame piuttosto semplice per il paziente: l’unica cosa che deve fare infatti è raccogliere un campione del proprio sperma e consegnarlo al laboratorio che si occuperà di analizzarlo nel dettaglio. Tuttavia, la spermiocoltura prevede una preparazione specifica che bisogna seguire con attenzione e che ha l’obiettivo di prevenire eventuali contaminazioni del campione.

Come vedremo tra poco, la spermiocoltura non deve essere confusa con lo spermiogramma che è un esame del tutto differente nonostante preveda anche questo un’analisi del liquido seminale. Mentre la spermiocoltura viene prescritta per escludere o diagnosticare alcune patologie dei genitali, lo spermiogramma è invece indicato in caso di infertilità, per controllare la qualità del liquido seminale.

Spermiocoltura: cos’è e perchè farla

Come abbiamo appena accennato, la spermiocoltura non è altro che un esame diagnostico effettuato su un campione di liquido seminale. L’obiettivo è quello di individuare eventuali microrganismi patogeni che potrebbero essere responsabili di alcune malattie infettive tra cui per esempio la clamidia o il papilloma virus. Solitamente, questo esame di laboratorio viene prescritto dal medico quando il paziente lamenta alcuni sintomi che potrebbero dipendere proprio da una malattia a carico dei genitali maschili.

Tra le manifestazioni più sospette, che potrebbero spingere il medico a richiedere una spermiocoltura, troviamo le seguenti:


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  • Tracce di sangue nello sperma;
  • Sensazione di dolore o di bruciore al pene, ai testicoli o ad altri organi genitali;
  • Perdite di liquido trasparente da pene, che non hanno nulla a che fare con l’eiaculazione;
  • Produzione di sperma dall’aspetto anomalo (per colore, densità, ecc.);
  • Varicocele grave;
  • Problemi di infertilità;
  • Presenza di globuli bianchi nello sperma (individuata dallo spermiogramma).

Se il paziente manifesta alcuni o anche uno solo di questi sintomi, il medico potrebbe prescrivere una spermiocoltura per escludere alcune patologie che andrebbero trattate.

Spermiocoltura e patologie che causano infertilità

Come abbiamo accennato poco fa, la spermiocoltura non deve essere confusa con lo spermiogramma che viene effettuato per verificare la qualità del liquido seminale in caso di infertilità maschile. Se il paziente presenta problemi di fertilità, anche la spermiocoltura potrebbe però risultare utile perchè molte patologie rilevabili con questo esame potrebbero essere proprio causa di infertilità.

Tra le malattie che potrebbero provocare problematiche di fertilità nell’uomo troviamo le seguenti:

Queste patologie sono spesso del tutto asintomatiche e vengono diagnosticate per caso proprio mediante la spermiocoltura.

Spermiocoltura: come viene effettuato l’esame

L’esame è del tutto indolore per il paziente, perchè viene effettuato in vitro in laboratorio e quindi non comporta alcun disagio. Al paziente viene chiesto di raccogliere un campione di liquido seminale, che viene consegnato al laboratorio ed analizzato nel corso di qualche giorno.

Preparazione all’esame

Come abbiamo accennato, la spermiocoltura prevede una preparazione specifica che deve essere rispettata in modo molto attento dal paziente. Se infatti non viene prestata sufficiente attenzione alla raccolta del campione di liquido seminale, questo potrebbe subire delle contaminazioni che andrebbero ad alterare i risultati dell’esame.

Solitamente tutte le indicazioni nello specifico vengono fornite dal laboratorio che si occuperà delle analisi o dalla struttura clinica di riferimento, ma in linea di massima sono le seguenti:


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Norme da rispettare nei giorni/ore precedenti la raccolta del campione

  • Astenersi dall’attività sessuale (compresa la masturbazione) almeno 3-5 giorni prima della raccolta del campione;
  • Far trascorrere almeno 10 giorni qualora si fossero assunti degli antibiotici;
  • Non urinare nelle 2-3 ore precedenti la raccolta del campione.

Norme da rispettare al momento della raccolta del campione

  • Lavare accuratamente le mani ed i genitali;
  • Evitare l’utilizzo di lubrificanti, detergenti, ecc.;
  • Eiaculare direttamente in una tazza sterilizzata dalla bocca larga e dotata di un tappo ermetico per la chiusura;
  • Evitare di toccare l’interno del contenitore o del coperchi per non contaminarli;
  • Effettuare la raccolta in un luogo igienizzato e pulito;
  • Raccogliere tutto lo sperma prodotto;
  • Consegnare il campione il prima possibile al laboratorio.

Spermiocoltura positiva: i risultati dell’esame

I risultati dell’esame sono piuttosto semplici da interpretare, ma onde evitare fraintendimenti conviene sempre consultare il proprio medico per avere tutti i chiarimenti del caso. Qualora fosse rilevata una positività ad un agente patogeno, non bisogna allarmarsi in modo eccessivo. Con ogni probabilità il passo successivo del medico sarà quello di prescrivere un antibiogramma ed una cura antibiotica specifica. Naturalmente, in caso di positività ad un agente infettivo bisogna astenersi dall’avere rapporti sessuali non protetti per evitare di contagiare il partner.

Quanto costa l’esame?

La spermiocoltura è un esame di laboratorio che può essere effettuato sia privatamente che mediante la mutua. Nel primo caso il costo varia a seconda della clinica e di norma va dai 40 ai 100 euro. Qualora invece fosse effettuato mediante prescrizione medica dal Sistema Sanitario Nazionale è sufficiente pagare il ticket.



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