Sorbitolo Killer: indagini a tutto campo
Un semplice test per le intolleranze alimentari, è costato caro ad una donna pugliese. Aveva solo 28 anni ed è morta lo scorso 24 marzo, proprio mentre si sottoponeva ad un test per le intolleranze.
Ma come può essere successa una cosa così grave? Pare che, nella fiala che era stata etichettata come ‘sorbitolo’ –un integratore alimentare abbastanza innocuo- vi fosse in realtà presente nitrito di sodio che ha causato la morte della giovane donna. Altre due donne, sottoposte agli stessi test, sono state salvate per tempo grazie ad un antidoto somministrato tempestivamente al pronto soccorso. Ma come ci è arrivato, quel nitrito di sodio in una fiala che avrebbe dovuto contenere sorbitolo? E’ proprio a questa domanda che cercano di trovare una risposta gli inquirenti, concentrando le indagini soprattutto all’estero, in Gran Bretagna e in Irlanda, dove le fiale killer pare siano state prodotte.
Ma, come precisano gli inquirenti, sotto tale filiera di produzione delle fiale, potrebbe esserci le pratiche di acquisto dei farmaci sul web, pratica cui molti ricorrono magari solo per risparmiare qualche euro in più –ma ponendosi in una situazione di grande pericolo, visti gli scarsi controlli dei farmaci che vengono venduti su internet-. L’Ordine provinciale dei medici-chirurghi e odontoiatri di Roma, per voce di Roberto Lala, presidente dell’ordine, lancia un appello a tutti i cittadini:
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“Quando un medico gli prescrive un farmaco, per il paziente è un pericoloso azzardo procurarselo attraverso Internet anziché nell’unico modo sicuro, cioè in farmacia. A fronte della convenienza economica che i vari siti offrono non c’e’ alcuna garanzia sull’efficacia e sulla sicurezza dei farmaci che vengono cosi’ venduti e che spesso sono persino falsificati. Pertanto invito tutti i cittadini a evitare sempre di mettersi in un rischio che può anche costare la vita”.
Intanto, le indagini proseguono e, si spera, possano presto rendere giustizia alla povera donna 28enne.