Sindrome di Sjogren: cause, sintomi iniziali, pericoli e cure

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30/06/2018

La sindrome di Sjogren è una malattia cronica autoimmune di tipo infiammatorio, che colpisce prevalentemente le donne di età compresa tra i 30 ed i 50 anni e che comporta la distruzione di alcune ghiandole esocrine (salivari, lacrimali e parotidi). Non a caso, tra i sintomi più evidenti di questa patologia troviamo la secchezza di occhi e bocca, che spesso si può associare anche ad alcuni disturbi di tipo reumatico. La sindrome di Sjogren può diventare una malattia invalidante, ma non compromette l’aspettativa di vita e non risulta particolarmente pericolosa. Deve però essere trattata con le cure adeguate, che hanno lo scopo di contrastare i sintomi che si manifestano con più frequenza.

Come vedremo tra poco, la sindrome di Sjogren non è pericolosa di per sé. Se però i sintomi non vengono tenuti sotto controllo, la secchezza oculare o salivare potrebbe determinare alcuni disturbi ed infezioni anche piuttosto gravi.

Sindrome di Sjogren: cause e fattori di rischio

La sindrome di Sjogren è una patologia autoimmune ed è quindi provocata da un malfunzionamento del sistema immunitario, che attacca impropriamente le ghiandole esocrine. Sono soprattutto quelle salivari e lacrimali a risultare danneggiate, e questo determina una produzione sempre più scarsa di lacrime e saliva. La causa all’origine di questa patologia non è ancora stata individuata dalla comunità medico-scientifica, ma secondo le ipotesi più accreditate concorrono fattori genetici e l’esposizione ad un virus che ancora non è stato identificato.

Possiamo dire che la sindrome di Sjogren colpisce nella maggior parte dei casi pazienti di sesso femminile e di età compresa tra i 30 ed i 50 anni. Sono quindi le donne a presentare maggiori fattori di rischio, mentre gli uomini non vengono quasi mai colpiti da questa malattia.


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Sindrome di Sjogren primaria e secondaria

Dobbiamo distinguere due tipologie di questa patologia, che può presentarsi nella sua forma primaria oppure secondaria.

  • La Sindrome di Sjogren primaria può essere definita la forma più lieve della patologia, perchè non presenta connessioni con altri disturbi. Colpisce pazienti che non manifestano altre patologie di tipo reumatico;
  • La Sindrome di Sjogren secondaria invece colpisce pazienti che risultano già affette da patologie reumatiche e in particolar modo da artrite reumatoide o lupus eritematoso sistemico.

Sintomi iniziali: come riconoscere la patologia

I sintomi tipici di questa patologia sono piuttosto riconoscibili, ma bisogna precisare che in molti casi la sindrome di Sjogren non compromette la qualità della vita se non in minima parte. La forma primaria è senza dubbio più lieve, mentre quella secondaria è associata a disturbi di tipo reumatico che potrebbero risultare anche invalidanti.

I sintomi tipici della sindrome di Sjogren sono i seguenti:

  • Bocca secca e carenza di salivazione;
  • Secchezza oculare e bruciore agli occhi, a volte accompagnato da prurito.

In alcune pazienti, a questi sintomi che sono i più caratteristici se ne potrebbero associare altri ossia:

  • Pelle secca ed eruzioni cutanee;
  • Secchezza vaginale;
  • Tosse secca e cronica;
  • Mani e piedi intorpiditi;
  • Dolori muscolari e articolari;
  • Stanchezza e spossatezza.

Decisamente più rari ma possibili sono anche i sintomi neurologici come emiparesi, mielite traversa, deficit sensoriali e convulsioni.

Pericoli e conseguenze sulla salute

La sindrome di Sjogren è una patologia con la quale si può convivere tranquillamente, anche se naturalmente occorre una terapia mirata che attenui i sintomi più tipici. Le possibili conseguenze e complicanze della malattia sono legate proprio a questi sintomi.

Se gli occhi sono particolarmente secchi sono maggiormente esposti al rischio di infezioni o di lesioni della cornea, mentre la secchezza orale potrebbe causare gengiviti, mughetto, candida e altre infezioni.


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In rari casi potrebbero manifestarsi problematiche ai polmoni, al fegato oppure ai reni ma si tratta di eventualità remote. Sottolineiamo quindi che con la sindrome di Sjogren non si muore e l’aspettativa di vita rimane identica ai pazienti in pieno stato di salute. Occorre solamente prestare attenzione ad alcuni sintomi e porvi rimedio per evitare un loro peggioramento. Si tratta di una malattia degenerativa, quindi se si associa ad altre patologie autoimmuni potrebbe diventare molto grave.

Diagnosi e analisi specifiche

La diagnosi di questa patologia avviene spesso da una prima osservazione dei sintomi, che sono piuttosto caratteristici. Tuttavia, per avere la certezza assoluta il paziente viene sottoposto a visite specialistiche (come quella oculistica per determinare i livelli di lacrimazione). Anche le analisi del sangue sono utili per la diagnosi perchè permettono di individuare gli anticorpi tipici della patologia (ANA, anti SS-A e anti SS-B, fattore reumatoide).

Sindrome di Sjogren: cura e trattamenti

Per la cura ed il trattamento di questa patologia è possibile rivolgersi a centri di cura specializzati, specialmente nei casi più gravi. Va detto che non esiste una terapia universale, perchè l’obiettivo della cura è quello di ridurre i sintomi e ogni paziente può manifestare diversi disturbi. A seconda della zona colpita quindi si cerca sempre di ripristinare le normali funzionalità con la somministrazione di farmaci specifici.

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