Sifilide: sintomi, contagio e terapie di una malattia venerea ancora diffusa
La sifilide è una malattia a trasmissione sessuale ancora molto diffusa in tutto il mondo: è causata da un batterio ed è altamente contagiosa. Esistono diversi stadi di questa patologia venerea, che in alcuni casi può rimanere latente e quindi non manifestarsi con sintomi precisi. I pazienti affetti da sifilide latente sono però contagiosi quindi è sempre consigliabile che entrambi i partner facciano i dovuti accertamenti.
Le cause della sifilide ed i fattori di rischio
La sifilide è provocata dal batterio Treponema pallidum e come abbiamo detto si tratta di una malattia altamente contagiosa. Questo batterio viene trasmesso nella maggior parte dei casi attraverso i rapporti sessuali non protetti, ma sono ancora molti i casi di sifilide congenita, che portano a conseguenze anche molto gravi. Si parla di sifilide congenita quando la malattia viene trasmessa al feto nelle donne in gravidanza: attraverso la placenta il batterio raggiunge il feto e lo attacca, causando problemi da non sottovalutare.
I bambini affetti da sifilide congenita possono manifestare delle malformazioni che interessano soprattutto le mucose e la cute ma che possono estendersi anche agli occhi, all’apparato scheletrico, al sistema nervoso centrale e ad alcuni organi come i reni ed il fegato.
Sintomi della sifilide e stadi della malattia
La sifilide può presentarsi in 4 stadi differenti, ognuno dei quali è caratterizzato da sintomi specifici: sifilide primaria, sifilide secondaria, sifilide terziaria ed infine latente.
Leggi anche: Quinta Malattia: cause, sintomi e contagio in adulti e bambini
Sifilide Primaria: caratteristiche e sintomi
La forma primaria di questa malattia si manifesta dopo circa 45 giorni dal contagio e per la sua completa guarigione bisogna aspettare dai 20 ai 45 giorni. Il sifiloma primario si può riconoscere per via della comparsa di una piccola ferita nella zona genitale o in bocca, che però non provoca dolore e non crea alcun fastidio. Tuttavia, la ferita potrebbe degenerare in ulcera quindi conviene sempre rivolgersi al medico per curare la patologia ed assicurarsi di non avere complicazioni.
Sifilide secondaria: caratteristiche e sintomi
Lo stadio secondario compare alcune settimane dopo lo stadio primario, ma può passare anche quasi un anno prima che si manifesti. I sintomi in questo caso sono decisamente più evidenti e di facile riconoscimento, perchè interessano anche altre parti del corpo. Tra i sintomi più comuni della sifilide secondaria troviamo i seguenti:
- Eruzioni cutanee simmetriche(soprattutto sugli arti e sul tronco);
- Papule e pustole;
- Piaghe simili a verruche nelle mucose;
- Febbre;
- Astenia e malessere generale;
- Mal di gola;
- Mal di testa;
- Alopecia;
- Epatite;
- Disfunzioni dei reni.
Questi sintomi, che non compaiono mai tutti insieme e non si verificano in egual misura in tutti i pazienti, tendono a risolversi entro 1-2 mesi. Non devono però essere trascurati, perchè si rischia di incorrere nella forma terziaria della malattia, non contagiosa ma sicuramente più pericolosa e grave.
Sifilide terziaria: caratteristiche e sintomi
La forma terziaria si può manifestare anche dopo molti anni dall’infezione iniziale: possono addirittura passare 15 anni prima di avvertirne i sintomi. Circa 1 terzo delle persone che trascurano la prima fase della malattia arrivano a questo stadio, che però è molto più rischioso e può degenerare anche nella morte del paziente. Questa forma non è contagiosa, ma i sintomi sono decisamente più seri:
- Eruzioni cutanee (come nelle altre forme);
- Granulomi gommosi cronici sulla pelle, nelle ossa e nel fegato;
- Aneurismi nell’aorta;
- Dolore agli arti inferiori;
- Paresi;
- Perdita di equilibrio;
- Morte.
Attaccando diversi organi, questa malattia può provocare la morte del paziente e deve quindi essere diagnosticata il prima possibile.
Sifilide latente: caratteristiche e sintomi
Infine, la sifilide latente non si presenta con alcun sintomo: in sostanza, il paziente affetto da questa forma di patologia non avverte alcun tipo di disturbo. Il problema è che rischia di infettare la/il partner senza esserne consapevole. Per questo motivo conviene sempre effettuare esami diagnostici in coppia, per appurare che entrambi gli interessati siano sani.
Potrebbe interessarti: Malattia di Lyme: cause, sintomi, diagnosi e cura
Come curare la sifilide e prevenirne la ricomparsa
Questa malattia prevede dei trattamenti e dei farmaci differenti a seconda della gravità della condizione e dello stadio. Per curare la forma primaria della patologia e anche per quella latente vengono generalmente utilizzati farmaci a base di penicillina o di procaina. Non è detto però che lo specialista non prescriva altre tipologie di farmaci antibiotici. Un aspetto fondamentale, da ricordare sempre, è quello di intraprendere la terapia in coppia: se un paziente manifesta i sintomi della sifilide, con grandi probabilità il partner ne è rimasto contagiato anche se non presenta ancora sintomi caratterizzanti. Visto che poi esiste anche la forma latente, conviene sempre curare entrambi i partner.
Per prevenire la ricomparsa o la comparsa della sifilide, come per tutte le malattie veneree, esiste un solo metodo: evitare i rapporti sessuali non protetti. Solo utilizzando il preservativo è possibile evitare queste malattie a trasmissione sessuale, che ricordiamo possono in molti casi avere delle complicazioni davvero molto serie e pericolose. L’utilizzo del profilattico è quindi l’unico metodo sicuro per evitare un possibile contagio.