Rocefin: un antibiotico da iniettare, doloroso ma efficace

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01/09/2018

Rocefin è un farmaco antibiotico prodotto da Roche, il cui principio attivo è il ceftriaxone, indicato per trattare infezioni di diverso genere, tra cui la meningite di origine batterica, le polmoniti e le otiti. E’ disponibile unicamente in fiale, costituite da polvere e solvente per ottenere una soluzione iniettabile per via intramuscolare, nei dosaggi da 250 mg, 500 mg e 1 g, e in polvere per soluzione da somministrare per infusione.

Indicazioni e meccanismo d’azione

Rocefin viene prescritto dal medico per la cura di diverse patologie di natura batterica e infettiva, tra cui meningite, polmonite, bronchite acuta o cronica, peritonite, infezioni delle ossa, delle articolazioni, delle vie urinarie, dei tessuti molli, del sangue e del cuore, e per le infezioni sessualmente trasmissibili, come la sifilide e la gonorrea. Il principio attivo contenuto nel farmaco è il ceftriaxone, ed è indicato anche per i pazienti affetti da infezioni batteriche che presentino un basso numero di globuli bianchi e per il trattamento della malattia di Lyme, trasmessa da una certa specie di zecca. Il farmaco agisce bloccando la sintesi della parete cellulare dei batteri, provocandone la morte. In base a studi recenti, è stata dimostrata l’efficacia del ceftriaxone nel trattamento della gonorrea, nel trattamento della sifilide primaria anche nel caso di pazienti con HIV positivo, e della sifilide secondaria. E’ comunque possibile che alcuni ceppi batterici sviluppino forme di resistenza al ceftriaxone: per tale ragione si raccomanda di assumere sempre il farmaco secondo le dosi e le indicazioni stabilite dal proprio medico di fiducia.


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Posologia e modalità d’uso

rocefin-prezzoLa posologia e le dosi del farmaco variano in relazione alla patologia da trattare, oltre alle condizioni e alla reazione del paziente. La dose deve essere determinata dal medico curante, in base al tipo di infezione, all’età e al peso del paziente, generalmente può variare da 1 / 2 grammi al giorno per i casi di polmonite, infezione delle vie urinarie e infezioni della cute e dei tessuti molli, e fino a 4 grammi per i casi di meningite, endocardite e altre infezioni di carattere più diffuso. Per il trattamento pediatrico, oltre al tipi di patologia da trattare, il medico prende in considerazione anche il peso del paziente, con una dose che può variare da 80 mg a 100 mg per chilogrammo. Rocefin può essere somministrato anche ai neonati e ai bambini molto piccoli, attenendosi alle dosi stabilite dal medico pediatra. I trattamenti proseguono di solito per almeno 72 ore, fino alla scomparsa della febbre.

Molti pazienti si trovano in difficoltà nel somministrare Rocefin a casa perchè non parliamo di compresse da assumere per via orale ma di iniezioni vere e proprie. Saperle fare nel modo corretto è importante, sia per garantire la massima efficacia del farmaco che per evitare problematiche di altro tipo. Nel video che trovate qui sotto potete capire come effettuare l’iniezione di Rocefin: vi basterà seguire attentamente il tutorial per non correre rischi ed essere sicuri di fare ogni operazione nel modo corretto.

Precauzioni e interazioni

I pazienti che soffrono di insufficienza epatica e renale gravi, anche combinate, devono assumere il farmaco sotto stretta sorveglianza del medico, e necessitano di un preciso monitoraggio durante tutto il periodo di terapia. Durante il periodo della gestazione e dell’allattamento al seno, il farmaco deve essere somministrato solo nel caso sia strettamente necessario, e comunque sempre sotto controllo medico, in quanto il prodotto oltrepassa la placenta e viene secreto con il latte materno, con il rischio di provocare danni al bambino. Nel caso di terapie già in atto con altri antibiotici, o con qualsiasi altro tipo di farmaco, è opportuno consultarsi con il medico curante. I trattamenti a lungo termine richiedono un monitoraggio continuo tramite periodica analisi dell’emocromo.


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Sovradosaggio del Rocefin

rocefin punture per quanti giorniSeguendo le dosi indicate dal medico di fiducia non dovrebbe esserci alcun rischio di sovradosaggio, tuttavia, nel caso in cui accadesse, accidentalmente, di ingerire una maggiore quantità di farmaco, potrebbero verificarsi disturbi gastrointestinali. Poiché non esistono antidoti, né vi è possibilità di ridurre la concentrazione del farmaco tramite emodialisi, in questi casi il paziente deve essere seguito con attenzione, e trattato in modo da contenere i sintomi. Nel caso di dimenticanza nell’assumere una dose, evitare assolutamente di raddoppiare la dose successiva per sopperire a quella saltata. Il trattamento non deve essere interrotto prima del periodo stabilito, qualora vi fossero dubbi o problemi, è indispensabile parlarne preventivamente con il medico curante, che deciderà, se necessario, di variare la posologia.

Controindicazioni

Rocefin non deve essere somministrato a chi avesse manifestato allergia o fenomeni di sensibilizzazione nei confronti del principio attivo, di uno degli eccipienti, di un antibiotico della stessa classe o della penicillina in genere. I sintomi di una crisi allergica possono includere gonfiori improvvisi, specialmente alla gola, alle mani e ai piedi, eruzioni cutanee gravi e difficoltà nella respirazione e nella deglutizione: qualora si verificasse uno di questi sintomi, o comunque vi fosse il sospetto di allergia, è opportuno avvisare immediatamente il medico o rivolgersi al pronto soccorso più vicino.

Effetti collaterali del Rocefin

Nel corso della terapia con Rocefin potrebbero comparire effetti indesiderati di carattere gastrointestinale, eruzioni cutanee e alterazione del quadro ematico. Le reazioni più complesse, come vertigini, vomito, anemia e problemi di coagulazione, sono piuttosto rare, tuttavia potrebbero verificarsi: per tale ragione si raccomanda di avvisare sempre il medico di fiducia nel caso comparissero disturbi associabili alla terapia antibiotica in corso.

Qualora si manifestassero degli effetti collaterali gravi quali incapacità di respirare o edema del volto, è importantissimo rivolgersi con la massima tempestività al Pronto Soccorso perchè potrebbe trattarsi di shock anafilattico. In passato ci sono stati decessi dovuti proprio a questa reazione del farmaco, in pazienti che evidentemente erano allergici al principio attivo. Non bisogna quindi mai sottovalutare qualsiasi tipo di effetto collaterale grave.

Rocefin fa male? Facciamo chiarezza!

Negli anni scorsi in più di un’occasione si sono verificati casi di pazienti che sono purtroppo deceduti in seguito ad un’iniezione di Rocefin. Questo ha fatto subito molto scalpore e sono state diverse le persone che si sono chieste se questo farmaco sia davvero sicuro. In verità, i decessi che ci sono stati sono tutti dovuti ad una reazione allergica e sappiamo quanto lo shock anafilattico sia pericoloso! Putroppo, queste reazioni avverse dovute ad un’ipersensibilità al principio attivo o ad un eccipiente contenuto nel medicinale si possono verificare con qualsiasi farmaco e non solo con Rocefin. Possiamo quindi affermare che questo medicinale non risulta rischioso perchè sarebbe già stato ritirato dal mercato parecchi anni fa se così fosse. Bisogna però, per precauzione, prestare grande attenzione agli eventuali effetti collaterali che si manifestano in seguito all’iniezione. In caso di problemi respiratori, edema o febbre molto alta conviene sempre rivolgersi al Pronto Soccorso in modo tempestivo. Potrebbe infatti trattarsi di shock anafilattico e c’è un effettivo rischio di decesso in questi casi quindi non bisogna mai sottovalutare il problema.

Rocefin non fa male, ma potrebbe risultare letale a coloro che risultano allergici al principio attivo del medicinale. Questa è una cosa che bisogna sempre ricordare, perchè in caso di shock anafilattico il tempo a disposizione per intervenire è davvero pochissimo.



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