Reflusso Gastroesofageo: cause, sintomi e cura

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23/12/2020

reflusso gastroesofageo

Il reflusso gastroesofageo è un disturbo molto comune, che tuttavia viene spesso trattato con troppa leggerezza: i suoi sintomi sono infatti molto fastidiosi e in molti casi vengono sottovalutati anche dal medico.

Questo disturbo è causato dalla temporanea risalita dei succhi gastrici e del contenuto dello stomaco lungo l’esofago ma a lungo andare quello che viene concepito come un banale disturbo può trasformarsi in una vera e propria patologia. Le pareti dell’esofago rischiano infatti di subire lesioni e in tal caso si parla di malattia da reflusso gastroesofageo. 

Le cause del reflusso gastroesofageo

Reflusso-gastroesofageoQuali sono le cause di questo disturbo tanto comune? Spesso purtroppo il medico tende a sottovalutare questo problema perchè è davvero molto comune, ma come vedremo più avanti comprenderne le cause è fondamentale per adottare delle abitudini più salutari e quantomeno alleviare i sintomi del reflusso.

Le cause del reflusso esofageo sono tutte da associare a problemi legati all’esofago, ma possono essere di diversa natura: nei bambini questo disturbo è il più delle volte causato da un malfunzionamento del cardias, che solitamente per fortuna si normalizza con la crescita e porta alla scomparsa naturale del problema.


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In età adulta, invece, il reflusso gastroesofageo può essere provocato dal malfunzionamento dello sfintere esofageo inferiore: si tratta di una valvola muscolare che dovrebbe, in condizioni normali, chiudersi ogni volta che viene ingerito il cibo. Quando questa valvola non funziona in modo corretto e rimane allentata, i succhi gastrici tendono a risalire lungo l’esofago e provocano, appunto, i sintomi da reflusso gastroesofageo.

Un’altra causa di questo disturbo può essere l’eccessiva acidità della saliva: se infatti questa è troppo acida, non svolge la sua funzione e non evita che l’esofago venga a contatto con sostanze troppo acide. L’acidità della saliva può essere accentuata nei fumatori: per questo motivo coloro che fumano abitualmente hanno maggiori probabilità di soffrire di reflusso gastroesofageo.

Infine, questo disturbo può comparire con più facilità nelle donne incinte e nei soggetti affetti da obesità: questo perchè nel primo caso il feto comprime lo stomaco e nel secondo caso il grasso addominale facilita la risalita dei succhi gastrici verso l’alto.

I sintomi del reflusso gastroesofageo

Come capire se si soffre di reflusso gastroesofageo? I sintomi sono piuttosto evidenti e facili da riconoscere:

  • Bruciori di stomaco (soprattutto nella parte alta dell’addome);
  • Dolori al petto;
  • Laringiti e faringiti croniche, abbassamento di voce, raucedine, tosse cronica;
  • Problemi di respirazione e crisi di asma;

Diagnosi del disturbo

Come abbiamo detto, spesso e volentieri purtroppo i sintomi del reflusso gastroesofageo vengono trattati con leggerezza dallo stesso medico curante: capita di frequente che ai pazienti venga diagnosticato tale disturbo senza la necessità di svolgere delle indagini più approfondite.

La diagnosi della malattia può quindi avvenire anche semplicemente da un’attenta osservazione dei sintomi riferiti dal paziente, ma anche con esami più specifici come l’esofago gastro duodenoscopia. Grazie a questo esame, è possibile esaminare direttamente l’interno dell’esofago, del cardias e dello stomaco mediante una sonda.


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Un altro esame che può essere fatto per appurare la presenza del disturbo è la radiografia dell’esofago e dello stomaco: il mezzo di contrasto ingerito refluisce infatti dallo stomaco fino all’esofago ed è quindi evidente.

Le abitudini alimentari da correggere

Per curare il reflusso gastroesofageo vengono impiegati alcuni farmaci specifici ma prima ancora è importante adottare delle abitudini alimentari corrette e volte ad alleviare quantomeno i sintomi di questo disturbo. Tali comportamenti sono fondamentali perchè spesso la terapia farmacologica non è sufficiente a risolvere il problema in toto, che può ripresentarsi in breve tempo.

Ecco alcune buone abitudini che bisogna adottare se si soffre di reflusso gastroesofageo:

  • Mangiare più lentamente, facendo attenzione al processo di masticazione;
  • Evitare di coricarsi subito dopo i pasti;
  • Evitare di assumere farmaci antinfiammatori (FANS) e ansiolitici, che potrebbero aggravare il problema;
  • Evitare alcuni tipi di cibi in particolare (insaccati, soffritti, superalcolici, vino bianco, caffè, tè, bibite gassate, agrumi, formaggi stagionati, pomodoro e menta);
  • Ridurre il fumo di sigaretta (o eliminarlo del tutto).

La terapia per curare il reflusso gastroesofageo

Se con l’adozione di un corretto stile di vita e di abitudini alimentari più controllate i sintomi del reflusso gastroesofageo non diminuiscono, è necessario ricorrere ad una terapia farmacologica.

Generalmente, non è detto che il medico prescriva dei farmaci specifici per curare il reflusso gastroesofageo, specialmente se questo è di lieve entità: la prima cosa da fare è quindi provare a correggere le abitudini alimentari e già questo potrebbe costituire un validissimo aiuto. Qualora tuttavia non dovesse essere sufficiente, è possibile ricorrere all’assunzione di farmaci antiacidi, che possono essere acquistati in farmacia anche senza ricetta medica.

E’ importante sottolineare però che non conviene mai assumere dei farmaci per il reflusso gastroesofageo se non consigliati dal proprio medico curante: anche se possono essere acquistati senza ricetta medica, si tratta pur sempre di farmaci e vanno assunti con criterio ed intelligenza. Meglio quindi consultare sempre il medico o uno specialista prima di assumere qualsiasi cosa.



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