Quetiapina: farmaco antipsicotico per schizofrenia e disturbo bipolare

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25/04/2017

Quetiapina è un principio attivo (da cui prende il nome l’omonimo farmaco) che appartiene alla categoria degli antipsicotici e viene impiegato per trattare patologie di natura psichiatrica di varie tipologie ed entità. 

Quetiapina è un farmaco che richiede la prescrizione medica e un attento monitoraggio del paziente in seguito alla prescrizione: si tratta infatti di un antipsicotico che può avere degli effetti collaterali anche importanti, oltre che creare dipendenza fisica.

Quetiapina: indicazioni terapeutiche

Quetiapina è un farmaco che agisce a livello psichiatrico e che può essere prescritto per curare diverse patologie, tra le quali:

  • Schizofrenia;
  • Sindrome bipolare;
  • Mania.

Trattandosi di uno psicofarmaco, quetiapina ha la funziona primaria di sedare eventuali sintomi legati al disturbo ma non è in grado di guarire il paziente in modo definitivo. Per questo motivo il medico potrebbe prescrivere una terapia continuativa con questo farmaco, anche qualora i sintomi dovessero scomparire e il paziente dovesse sentirsi meglio.

Modi e tempi di somministrazione

QuetiapinaQuetiapina è un farmaco che richiede necessariamente la prescrizione medica: sarà quindi lo specialista ad indicare la terapia corretta ed adeguata da seguire in base al disturbo e alla sua entità. Sul foglietto illustrativo del farmaco non è infatti indicata la posologia indicativa, ma solamente la dose di mantenimento consigliata, compresa tra i 150 mg e gli 800 mg giornalieri. 

E’ importante sottolineare che Quetiapina prevede un trattamento prolungato: il medico prescriverà quindi una terapia iniziale ed una successiva di mantenimento, che molto probabilmente si dovrà portare avanti per tutta la vita.

Interazione con altri farmaci

E’ sempre opportuno informare il medico o lo specialista se si stanno assumendo altri farmaci in associazione a Quetiapina, perchè potrebbero esserci delle interazioni che ne limitano o accentuano l’effetto. In particolare, conviene informare il medico qualora si stiano assumendo i seguenti medicinali:


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Controindicazioni ed avvertenze

Questo farmaco non deve essere assunto nei seguenti casi:

  • Pazienti allergici o con ipersensibilità alla quetiapina o ad uno qualsiasi degli eccipienti contenuti nel medicinale;
  • Pazienti in cura con altri farmaci ossia: azolici, eritromicina o claritromicina, nefazodone.

E’ inoltre fondamentale informare il medico o lo specialista prima di assumere il farmaco nei seguenti casi:

  • Pazienti con pressione sanguigna bassa (ipotensione);
  • Pazienti che in passato hanno subito ictus;
  • Pazienti che in passato hanno avuto problemi cardiaci (o casi in famiglia);
  • Pazienti con disturbi al fegato;
  • Pazienti che in passato hanno sofferto di crisi epilettiche;
  • Pazienti diabetici o a rischio diabete;
  • Pazienti che in passato hanno avuto bassi livelli di globuli bianchi nel sangue;
  • Pazienti anziani affetti da demenza;
  • Pazienti con disturbi di coaguli del sangue.

Effetti collaterali indesiderati

Quetiapina può dare luogo ad effetti collaterali indesiderati, alcuni più gravi e pericolosi di altri. E’ importante informare immediatamente il proprio medico se dopo aver assunto il farmaco dovessero manifestarsi i seguenti sintomi:

  • Febbre con grave rigidità muscolare, sudorazione e abbassamento del livello di coscienza;
  • Capogiri e intensa sensazione di sonnolenza;
  • Crisi epilettiche e convulsioni;
  • Movimenti incontrollabili, soprattutto sul volto;
  • Erezione permanente e dolorosa.

Effetti indesiderati molto comuni (almeno 1 paziente su 10)

  • Capogiri, cefalea, secchezza della bocca;
  • Aumento del peso corporeo;
  • Sensazione di sonnolenza;
  • Movimenti muscolari anomali;
  • Variazioni nella quantità di alcuni grassi (colesterolo, trigliceridi);
  • Sintomi da sospensione (insonnia, nausea, cefalea, diarrea, vomito, capogiri).

Effetti indesiderati comuni (almeno 1 paziente su 100)

  • Stitichezza e disturbi di stomaco;
  • Gonfiore delle braccia o delle gambe;
  • Battito cardiaco accelerato;
  • Sensazione di aritmia cardiaca;
  • Visione offuscata;
  • Aumento dei livelli di zucchero nel sangue;
  • Sensazione di debolezza;
  • Ipotensione quando ci si alza, con possibile svenimento;
  • Irritabilità;
  • Fame e appetenza;
  • Sogni anomali ed incubi;
  • Irritabilità;
  • Dispnea;
  • Disturbi del linguaggio;
  • Depressione e pensieri suicidari;
  • Vomito;
  • Febbre;
  • Variazione nella quantità degli ormoni tiroidei nel sangue;
  • Variazioni nella quantità dell’ormone prolattina nel sangue.


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Effetti indesiderati non comuni (almeno 1 paziente su 1000)

  • Attacchi epilettici o convulsioni;
  • Sindrome delle gambe senza riposo;
  • Reazioni allergiche e rigonfiamenti;
  • Difficoltà nella deglutizione;
  • Movimenti incontrollabili del viso e della lingua;
  • Diabete;
  • Difficoltà ad urinare;
  • Disfunzioni sessuali;
  • Naso chiuso;
  • Svenimento;

Effetti indesiderati rari (almeno 1 paziente su 10.000)

  • Febbre associata a sudorazione, rigidità muscolare, svenimento;
  • Ittero;
  • Epatite;
  • Erezione prolungata e dolorosa;
  • Gonfiore del seno ed inaspettata produzione di latte;
  • Coaguli di sangue nelle vene, soprattutto nelle gambe;
  • Disturbi mestruali;
  • Sonnambulismo;
  • Infiammazione del pancreas;
  • Ipotermia (diminuzione della temperatura corporea);
  • Sindrome metabolica;
  • Ostruzione intestinale.

Sindrome d’astinenza da Quetiapina

Come abbiamo visto avvenire con altri psicofarmaci come la Venlafaxina, anche la sospensione immediata da Quetiapina può provocare dei sintomi legati all’astinenza dal medicinale.  In particolare, in seguito all’interruzione del trattamento possono presentarsi i seguenti disturbi, che tendono a scomparire con il passare del tempo:

  • Insonnia (incapacità di prendere sonno);
  • Nausea e sensazione di malessere allo stomaco;
  • Mal di testa;
  • Diarrea;
  • Vomito;
  • Capogiri;
  • Irritabilità.

Per questo motivo, è sempre consigliabile interrompere la terapia in modo molto graduale e non brusco: in tal modo si riescono a limitare al minimo i possibili effetti collaterali legati all’astinenza.



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