Prevenire e contrastare il problema della calvizie
Il problema dell’alopecia androgenetica, la perdita dei capelli più o meno marcata che riguarda gran parte degli uomini ma anche diverse donne, pur essendo molto diffuso, non è ancora sufficientemente considerato e trattato. Soprattutto gli uomini, tendono a fidarsi di rimedi fai da te, o di trattamenti costosi e inutili che promettono di riacquistare una chioma folta, o arrivano talvolta a sottoporsi a complicati interventi chirurgici. La calvizie si manifesta soprattutto negli uomini adulti, generalmente intorno ai 50 anni, ma non è raro che abbia un inizio precoce, riguardando i giovani o addirittura gli adolescenti e, per quanto si ripercuota anche sulla sfera psicologica con una spiacevole sensazione di disagio, spesso viene sottovalutata, sebbene i primi segnali avvengano molto tempo prima che l’evento diventi irrimediabile.
Prestare attenzione ai primi segni di indebolimento dei capelli
I primi sintomi della calvizie nella maggior parte dei casi non vengono presi in considerazione, imputando una perdita dei capelli anomala, ma non ancora molto evidente, ad una situazione temporanea, stress, cambi di stagione, periodi particolarmente difficili e impegnativi, problemi familiari, professionali o economici da risolvere. Questo è il primo errore, poiché quello che viene considerato un disturbo transitorio, in realtà è la fase iniziale dell’alopecia androgenetica, un processo che porterà, inevitabilmente e irreversibilmente, alla calvizie. Per tale ragione, è importantissimo individuare il problema fin da subito, e prestare attenzione ad un’insolita presenza di capelli sui cuscini o sul pettine, poiché in ogni caso si tratta di segnali importanti, da trattare in maniera specifica, prima che sia troppo tardi e ogni rimedio si riveli inutile.
Contrastare e prevenire la caduta dei capelli
Combattere la caduta dei capelli non è facile,e spesso quando si è manifestata è inutile ricorrere a cure e trattamenti cosmetici lunghi e costosi, tuttavia l’alopecia androgenetica non è del tutto inevitabile, e si può prevenire, rivolgendosi a professionisti in grado di determinare, innanzitutto, le cause del fenomeno, attraverso una serie di test specifici, effettuati sia sui capelli che sul cuoio capelluto dei pazienti. La prevenzione, se attuata in tempo utile e con metodi validi, permette di evitare il diffondersi del problema e delle relative conseguenze estetiche e personali. Quando si nota una perdita di capelli continua e consistente, il primo passo da fare è quello di rivedere il proprio stile di vita, correggendo eventuali comportamenti che potrebbero sottoporre la chioma a stress: alimentazione squilibrata, eccesso di fumo e di alcool, utilizzo di cosmetici di scarsa qualità, tinture e colorazioni eseguite troppo frequentemente, e così via. Un’alimentazione corretta e uno stile di vita sano contribuiscono infatti a mantenere in salute anche i capelli, mentre un’altra raccomandazione utile è quella di evitare rigorosamente l’uso di prodotti casalinghi o di scarsa qualità per ridurne il diradamento, e di lasciare perdere i consigli di amici e conoscenti, ma di rivolgersi solo ed esclusivamente ad uno specialista.
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Test e analisi per individuare lo stato di salute dei capelli
I test per valutare la situazione e riconoscere una caduta di capelli temporanea da una effettiva situazione di alopecia androgenetica sono semplici e rapidi, e consistono in prima fase in un’analisi del capello al microscopio e in un esame del cuoio capelluto: già con queste semplici analisi, rapide e non invasive, è possibile capire se tra capelli in crescita e in caduta esista un rapporto accettabile, o se il processo si stia avviando verso una situazione patologica. Nel caso di un problema già vasto e complesso, per giungere ad una diagnosi precisa può essere necessario ricorrere ad un’analisi più invasiva, attraverso una biopsia del cuoio capelluto. Accade frequentemente che la scarsa salute dei capelli derivi invece da uno stato di salute compromesso a livello generale, in genere una disfunzione tiroidea o, nei casi di calvizie femminile, un problema ormonale dovuto ad un malfunzionamento delle ovaie, in altre situazioni la caduta dei capelli può dipendere dall’assunzione di farmaci, non solo i pazienti in chemioterapia, ma anche di chi utilizza prodotti a base di ormoni, come pillole anticoncezionali e anabolizzanti. In ogni caso, effettuare i test al primo manifestarsi della perdita di capelli è la soluzione migliore per comprendere le cause dell’indebolimento e della caduta, e intervenire con una terapia idonea prima che l’assottigliamento diventi visibile e la perdita raggiunga percentuali troppo elevate.
Trattamenti con prodotti di alta qualità
Attualmente, le terapie di medicina cosmetica indicate per contrastare il fenomeno dell’alopecia androgenetica vengono personalizzate e differenziate, non solo tra uomini e donne ma tra un soggetto e l’altro. Ultimamente sono stati sperimentati con successo i trattamenti al plasma, già noti nel campo della chirurgia estetica, la cui azione è quella di potenziare il rigenerarsi delle cellule staminali nell’area in cui si trovano i follicoli dei capelli. Per quanto riguarda il trapianto dei capelli, occorre invece prestare la massima attenzione, poiché, per quanto possa offrire nell’immediato un risultato anche eccellente sotto l’aspetto estetico, andando a coprire le zone in cui i capelli hanno cessato di crescere, dimostra ovviamente dei limiti legati alle condizioni del cuoio capelluto del paziente, è pur sempre un intervento chirurgico, non ha alcuna funzione preventiva e spesso, dopo i primi anni, il paziente trapiantato assiste ad un nuovo fenomeno di diradamento.
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Evitare quanto più possibile il trapianto dei capelli
Il trapianto consiste in realtà in un autotrapianto, prelevando i bulbi ancora immuni dall’alopecia androgenetica del paziente e innestandoli nelle zone colpite dalla calvizie, ottenendo un rinfoltimento della chioma e un aspetto estetico notevolmente migliore. Le tecniche chirurgiche utilizzate sono sostanzialmente due, di cui una è particolarmente invasiva, e consiste nell’asportazione di una parte di cute in cui siano presenti i follicoli, trapiantandola nelle zone calve: si tratta di un intervento difficile, con un decorso doloroso e piuttosto lungo e con la presenza di vistose cicatrici; la seconda tecnica viene eseguita trapiantando un follicolo alla volta, non lascia cicatrici, è indolore e veloce. Entrambi sono comunque metodi chirurgici complessi, che devono essere praticati solo da un professionista specializzato in microchirurgia e con un’attrezzatura sofisticata e specifica, per avere la certezza che gli innesti siano gestiti alla perfezione, senza provocare danni. Non tutti i soggetti colpiti da alopecia androgenetica sono idonei al trapianto, talvolta le zone interessate dalla calvizie sono troppo estese, e i follicoli rimasti sono deboli e di scarsa qualità, inoltre, a distanza di qualche anno, più della metà dei pazienti che hanno subito un trapianto presentano un quadro estetico notevolmente peggiorato, e una compromissione visibile nelle aree da cui sono stati prelevati i follicoli. Per tali ragioni, oggi la maggior parte delle persone con problemi di calvizie scelgono di sottoporsi a trattamenti di prevenzione e a cure che agiscono alla base del problema, evitando l’autotrapianto.