Pleurite: cause, sintomi, cura e quando preoccuparsi

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15/04/2020

Con il termine pleurite si definisce un’infiammazione acuta o cronica della pleura ossia della membrana che avvolge i polmoni. Come vedremo meglio tra poco, questa patologia può essere provocata dall’azione di virus o batteri (in gran parte influenza, tubercolosi e polmonite), dall’insorgere di altre malattie, dall’inalazione di amianto o di altre sostanze tossiche e da traumi o malattie che causano l’ingresso dell’aria nello spazio che intercorre tra il polmone e la parete del torace. I sintomi più evidenti della pleurite sono il dolore al petto, la respirazione difficoltosa e i colpi di tosse. Il caratteristico dolore della pleurite è causato dall’attrito della membrana infiammata con l’espandersi dei polmoni durante la respirazione.

Fortunatamente, se all’origine della pleurite non vi sono patologie gravi come per esempio il tumore al polmone, questa infezione si può curare completamente. E’ tuttavia importante che venga trattata con tempestività, in modo da prevenire il rischio di un danno a livello polmonare.

Le cause principali della pleurite

Nella maggior parte dei casi la pleurite è causata da infezioni virali o batteriche, compresa l’influenza, o dal presentarsi di altre patologie, tra cui l’embolia e l’infarto polmonare, le malattie autoimmuni come l’artrite reumatoide e il lupus eritematoso, la presenza di una neoplasia o di una metastasi, la formazione di un pneumotorace spontaneo o causato da un trauma. Non esiste una comprovata dimostrazione dell’insorgere della pleurite nei fumatori, tuttavia la caratteristica tosse legata all’uso del tabacco aggrava notevolmente i sintomi dolorosi. Può anche accadere che l’elemento scatenante della pleurite sia impossibile da identificare: in questo caso la malattia viene definita idiopatica, mentre in alcuni casi la pleurite può essere causata da farmaci o da allergie e reazioni a sostanze irritanti. Il versamento pleurico è tipico anche in soggetti costretti all’immobilità, affetti da deficit della nutrizione e ipoproteinemia.

I sintomi più evidenti della pleurite

In genere, il segno più evidente della pleurite è il dolore acuto e lancinante al petto, soprattutto durante la respirazione, i colpi di tosse o gli starnuti. Questo è il sintomo principale dell’infiammazione ma a seconda delle cause all’origine della pleurite possono comparire altre manifestazioni.

Altri sintomi tipici che potrebbero manifestarsi in caso di pleurite sono i seguenti:

  • Tosse;
  • Affanno e difficoltà respiratorie;
  • Febbre e brividi di freddo;
  • Perdita di peso inspiegabile.

Qualoa si avvertissero i sintomi che abbiamo appena visto, è importante rivolgersi al proprio medico in modo da poter avere una diagnosi certa e intraprendere una cura il prima possibile.

Come viene diagnosticata la pleurite

Il medico, tramite lo stetoscopio, è già in grado di percepire il rumore provocato dall’attrito della membrana polmonare e di valutare la gravità dell’infezione. Al primo esame clinico segue una serie di indagini di routine: controllo cardiaco e della pressione, analisi del sangue per identificare la presenza di infezioni batteriche e reumatismo, raggi x del torace per verificare la presenza di un versamento pleurico o di una frattura, tomografia computerizzata per scoprire eventuali ascessi o tumori, risonanza magnetica, verifica della quantità di ossigeno presente nel sangue, prelievo del liquido situato nella cavità toracica e biopsia. Altri sintomi piuttosto frequenti in chi è affetto da pleurite sono febbre, difficoltà nella respirazione e tachicardia, malessere di tipo influenzale e dolore alle articolazioni. Di norma, la pleurite non comporta conseguenze, e non è raro che si risolva da sé: è comunque consigliabile, nel caso se ne sospetti la presenza, rivolgersi al medico, non per l’infiammazione in sé quanto per le cause che l’hanno scatenata.

Rimedi e terapie

Se questa patologia ha origini virali, generalmente si risolve senza ricorrere ad alcun farmaco. La scelta di adottare una terapia farmacologica deriva non dalla pleurite, ma dall’infezione che l’ha provocata, e solitamente consiste nella somministrazione di antibiotici, antinfiammatori, cortisonici e antidolorifici. La pleurite può scatenarsi a qualsiasi età, sebbene risulti essere più frequente dopo i 60 / 65 anni. Nella maggioranza dei casi non crea grossi problemi, ma è necessario rivolgersi ad un medico nel caso di sintomi particolari: febbre molto alta, dolori intensi e gravi difficoltà di respirazione, gonfiore agli arti e tracce di sangue nell’espettorato.

La pleurite è spesso associata a versamento pleurico, il che potrebbe complicare le cose e necessitare di una tipologia di intervento più mirata e specifica. In tal caso infatti potrebbe essere necessario eseguire una toracentesi, che permette di liberare il polmone da tutto il liquido in eccesso formatosi al suo interno. Il versamento pleurico rientra tra le possibili complicanze della pleurite e quindi non è detto che si presenti in tutti i pazienti. Una diagnosi ed una cura tempestive spesso permettono di prevenire complicanze di questo tipo.

Pleurite: quando preoccuparsi?

La pleurite di per sè non è una malattia mortale quindi non ci si deve preoccupare in modo eccessivo di fronte ad una diagnosi di questo tipo. Come abbiamo visto la si può curare con successo e nella maggior parte dei casi il paziente non va incontro ad alcun danno a livello polmonare.



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