Ipoacusia o perdita dell’udito: come avviene e come affrontarla

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02/04/2022

 

Ipoacusia, ovvero la perdita dell’udito, che può essere progressiva e può esordire non solamente in età avanzata, ma anche a partire dai 20-30 anni.

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La maggior parte delle persone pensano che questo sia, in sostanza, un problema geriatrico, quindi legato all’età, e in parte è anche vero, visto che è la conseguenza della  progressiva riduzione della sensibilità e del numero di quelle 50.000 ciglia presenti nel canale uditivo, il cui compito è quello di trasformare le onde sonore in impulsi che verranno poi inviati, attraverso l’orecchio interno, al cervello che a sua volta li decodificherà.

Con il passare degli anni, la rigenerazione di queste ciglia si riduce gradualmente, e di questo è responsabile una proteina prodotta dal gene retinoblastoma Rb1, per cui la eliminazione di questo gene risolverebbe il problema.

La ipoacusia è un problema serio e molto diffuso, tanto che in Europa interessa 70 milioni di persone, con un incremento annuo del 5%.

Il fatto è che spesso viene ignorato da molti: le persone avanti negli anni perchè lo ritengono un fatto ineluttabile e i giovani per una sorta di ritrosia ad ammettere di avere problemi di udito, ma anche per il timore che la loro vita sociale e lavorativa ne possa risentire negativamente.


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Esistono vari tipi di ipoacusia:

ipoacusia trasmissiva, i suoni vengono avvertiti, in particolare quelli bassi, ma ovattati;

ipoacusia neurosensoriale, i soggetti sentono senza capire perchè nell’orecchio non avviene la trasformazione da onde sonore a impulsi nervosi;

ipoacusia mista, la somma delle due precedenti;

ipoacusia centrale, in questo caso è il cervello a non intrepretare gli impulsi nervosi che gli vengono inviati correttamente;

acufeni, i fastidiosi rumori che si sentono praticamente di continuo e che disturbano più o meno fortemente l’udito.

La diagnosi è semplice e non invasiva, mentre la cura lo è un poco meno, soprattutto se il paziente si è rivolto in ritardo al proprio medico, anche se con il progresso raggiunto nella realizzazione di protesi acustiche, oggi la maggior parte dei problemi è risolvibile.



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