Paroxetina: uno psicofarmaco efficace contro depressione e ansia

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12/06/2017

Paroxetina è un farmaco in grado di aumentare i livelli di serotonina nel cervello e viene impiegato per il trattamento della depressione e dell’ansia, ma anche per curare disturbi non psichiatrici e più lievi come la sindrome premestruale e l’eiaculazione precoce. 

Si tratta di un medicinale che richiede la prescrizione medica: può avere infatti delle interazioni con altri farmaci ed effetti collaterali indesiderati anche piuttosto seri quindi è fondamentale rispettare la posologia indicata dal proprio specialista.

Paroxetina: indicazioni terapeutiche

Paroxetina appartiene alla categoria dei farmaci denominati SSRI (inibitori selettivi della ricapitolazione della serotonina). Si tratta di uno psicofarmaco che richiede la prescrizione medica e può essere prescritto per trattare i seguenti disturbi:

  • Attacchi di panico
  • Disturbo ossessivo-compulsivo
  • Ansia sociale
  • Stress post-traumatico
  • Sindrome premestruale
  • Eiaculazione precoce
  • Vampate post-menopausa

Posologia: modi e tempi di somministrazione

ParoxetinaCome abbiamo già accennato, Paroxetina è uno psicofarmaco che richiede quindi la ricetta medica: sarà lo specialista ad indicare al paziente la posologia più adatta a seconda della sua storia clinica e dell’entità del disturbo. Tuttavia, nel foglietto illustrativo è illustrata la posologia indicativa e sono precisati i dosaggi massimi da non superare per evitare la comparsa di effetti collaterali anche gravi.

  • Per il trattamento della depressione: 20 mg al giorno, fino ad un massimo di 50 mg al giorno (sotto stretto controllo del medico);
  • Per il trattamento del disturbo ossessivo-compulsivo: 20 mg fino ad un massimo di 60 mg al giorno (sotto stretto controllo del medico);
  • Attacchi di panico: 10 mg al giorno, fino ad un massimo di 60 mg al giorno (sotto stretto controllo del medico);
  • Disturbi legati all’ansia: 20 mg al giorno fino ad un massimo di 50 mg al giorno (sotto stretto controllo del medico)

La durata del trattamento dipende dalla tipologia del disturbo: bisogna però ricordare che interrompere improvvisamente la cura non è mai una buona idea perchè potrebbero presentarsi degli effetti collaterali anche molto seri.

Controindicazioni ed avvertenze

Paroxetina non può essere assunta nei seguenti casi:

  • Pazienti con ipersensibilità alla paroxetina o ad uno qualsiasi degli eccipienti contenuti nel medicinale;
  • Pazienti in cura con tiorizadina (ansiolitico) o pimozide (antipsicotico);
  • Pazienti che hanno assunto metiltioninio cloruro nelle 24 ore precedenti la somministrazione;
  • Pazienti in cura con farmaci inibitori delle monoaminoossidasi;
  • Bambini ed adolescenti di età inferiore ai 18 anni;
  • Donne in stato di gravidanza.

Interazione con altri farmaci

Paroxetina può avere delle interazioni con altre tipologie di medicinali, che ne possono compromettere l’efficacia e viceversa. E’ quindi importante informare il medico qualora si stessero già assumendo altri farmaci e in particolare: 


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  • FANS (Acido acetilsalicilico, ibuprofene, ecc.);
  • Tramadolo (antidolorifico);
  • Alcuni farmaci impiegati per l’emicrania (triptani);
  • Altri farmaci antidepressivi;
  • Erba di San Giovanni;
  • Farmaci inibitori delle monoaminoossidasi;
  • Fentanyl;
  • Farmaci antipsicotici come Pimozide;
  • Farmaci per trattare convulsioni ed epilessia;
  • Prociclidina;
  • Altri psicofarmaci in generale;
  • Warfarin;
  • Metoprololo;
  • Rifampicina;
  • Linezolid;
  • Pravastatina.

Paroxetina: effetti collaterali indesiderati

Paroxetina può avere degli effetti collaterali indesiderati anche molto gravi: per questo motivo è sempre raccomandato rispettare la posologia ed evitare di interrompere tempestivamente la cura. In presenza di questi effetti collaterali è importante rivolgersi immediatamente al proprio medico o recarsi in ospedale:

Effetti indesiderati gravi comuni (almeno 1 paziente su 100)

  • Incapacità di urinare;
  • Lividi e sanguinamenti (sangue nelle feci o nel vomito)

Effetti indesiderati gravi rari (almeno 1 paziente su 10.000)

  • Sensazione di spossatezza e debolezza;
  • Attacchi epilettici e convulsioni;
  • Irrequietezza.

Effetti indesiderati gravi molto rari (almeno 1 paziente su 100.000)

  • Reazioni allergiche (rash cutaneo, gonfiore, difficoltà nella deglutizione, perdita di coscienza, collasso);
  • Eruzioni cutanee gravi (eritema multiforme, necrolisi epidermica tossica).

Assumendo questo medicinale possono presentarsi altri effetti collaterali indesiderati, meno gravi ma comunque da non sottovalutare:

Effetti indesiderati molto comuni (almeno 1 paziente su 10)

  • Incapacità di concentrarsi;
  • Nausea;
  • Erezione ed eiaculazione anormali.

Effetti indesiderati comuni (almeno 1 paziente su 100)

  • Inappetenza;
  • Insonnia e disturbi del sonno;
  • Capogiri, tremori e senso di agitazione;
  • Stitichezza;
  • Diarrea;
  • Spossatezza;
  • Aumento del colesterolo nel sangue;
  • Aumento di peso;
  • Mal di testa;
  • Vomito;
  • Visione offuscata;
  • Sudorazione.

Effetti indesiderati non comuni (almeno 1 paziente su 1000)

  • Rigidità muscolare;
  • Allucinazioni e confusione;
  • Aumento della pressione sanguigna (temporaneo);
  • Incontinenza;
  • Eruzioni cutanee non gravi;
  • Movimenti incontrollati;
  • Prurito;
  • Palpitazioni.

Effetti indesiderati rari (almeno 1 paziente su 10.000)

  • Depersonalizzazione;
  • Attacchi di panico;
  • Dolori muscolari e articolari;
  • Battiti cardiaci rallentati;
  • Mania;
  • Ansia;
  • Irrequietezza;

Effetti indesiderati molto rari (almeno 1 paziente su 100.000)

  • Epatite;
  • Ittero;
  • Insufficienza epatica;
  • Erezione persistente;
  • Diminuzione delle piastrine nel sangue;
  • Ipersensibilità alla luce.

Interruzione improvvisa e sintomi d’astinenza

Come altri psicofarmaci, anche Paroxetina richiede una certa attenzione perchè deve essere assunta mediante una terapia piuttosto continuativa. Un’interruzione improvvisa del farmaco non è mai consigliata, poichè potrebbero verificarsi dei sintomi d’astinenza anche piuttosto gravi e problematici. E’ quindi sempre meglio consultare il medico e interrompere la cura in modo graduale, diminuendo via via i dosaggi. 


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In particolare, tra i sintomi d’astinenza più comuni riscontrati in seguito ad un’interruzione improvvisa del farmaco troviamo:

  • Cefalea;
  • Insonnia, incubi e disturbi del sonno;
  • Bruciore e sensazione di shock elettrico;
  • Ronzii, fischi, sibili nelle orecchie;
  • Ansia;
  • Vertigini e mancanza di equilibrio.

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