Osteofitosi: di cosa si tratta? Cause, sintomi e cura

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21/07/2018

L’osteofitosi è una condizione clinica che interessa le ossa e le articolazioni e che identifica la presenza di osteofiti appunto. Si tratta di piccoli speroni ed escrescenze che si vengono a formare lungo i margini articolari delle ossa e che in alcuni casi possono provocare una sintomatologia dolorosa e fastidiosa. Va precisato che l’osteofitosi diventa un problema proprio in questi casi, ma spesso risulta del tutto asintomatica e in queste circostanze non richiede nessun tipo di cura o intervento. L’osteofitosi quindi non è una patologia grave o particolarmente preoccupante: se non comporta sintomi non richiede nemmeno trattamenti specifici perchè non compromette la salute del paziente.

Quando però diventa dolorosa, questa condizione deve essere curata e bisogna ricordare che non va nemmeno sottovalutata perchè potrebbe essere la spia di altre patologie che richiedono invece una terapia specifica.

Osteofitosi: cause e fattori di rischio

OsteofitosiGli osteofiti si vengono a formare per via di un accumulo di calcio sulla cartilagine delle articolazioni, che dipende spesso da un’erosione o irritazione delle ossa. Il tessuto osseo necessita di una maggior superficie di contatto con quello articolare e di conseguenza si iniziano a formare queste escrescenze. In sostanza quindi, l’osteoartosi è quasi sempre determinata dalla presenza di una patologia a carico delle ossa e delle articolazioni, che comporta un erosione o un’infiammazione spesso degenerativa. Per questo motivo non bisogna mai sottovalutare il problema: anche se asintomatica, l’osteofitosi rappresenta un campanello d’allarme perchè all’origine di questa condizione c’è quasi sempre una malattia.

Le patologie più comuni che possono determinare la formazione di osteofiti sono le seguenti:

I fattori di rischio coincidono con i fattori di rischio delle diverse patologie, ma possiamo dire che un ruolo molto importante è giocata dall’età del paziente. Con l’invecchiamento infatti le ossa e le cartilagini tendono ad indebolirsi, corrodersi e irritarsi.

I sintomi dell’osteofitosi: come riconoscerla

Come abbiamo già accennato, l’osteofitosi non è una condizione che è facile identificare soprattutto perchè spesso e volentieri è del tutto asintomatica. Se non presenta alcun sintomo non c’è di che preoccuparsi perchè questa patologia non deve essere trattata. Le cure sono previste solamente per ridurre la sintomatologia, che in alcuni casi può diventare molto fastidiosa e debilitante.

Quando sono presenti, i sintomi tipici dell’osteofitosi sono i seguenti:

  • Dolore durante il movimento dell’articolazione (che nei casi più gravi può prolungarsi anche quando si è a riposo);
  • Limitazione dei movimenti dell’articolazione;
  • Dolore e debolezza muscolare.

Osteofitosi marginale e centrale

L’osteofitosi può essere marginale oppure centrale: la differenza tra queste due tipologie riguarda esclusivamente l’orientamento degli osteofiti, che possono essere rivolti verso l’interno oppure verso l’esterno. La condizione più fastidiosa è l’osteofitosi marginale: in questo caso gli osteofiti sono orientati verso l’esterno e rischiano maggiormente di creare problemi e sintomi dolorosi.

Osteofitosi: le articolazioni più colpite

L’osteofitosi può colpire diverse articolazioni ma tra le sedi più comunemente interessate da questa condizione troviamo il ginocchio, l’anca, il piede, la mano, il collo (osteofitosi cervicale) e la fascia lombare. Naturalmente, a seconda delle collocazione del problema potrebbero presentarsi dei sintomi differenti ma in tutti i casi localizzati in quell’area.

Osteofitosi: cura e trattamenti efficaci

Come abbiamo già visto, questa condizione non sempre richiede un trattamento specifico: se infatti è asintomatica non comporta particolari rischi per la salute del paziente e quindi non deve essere curata. Se però al contrario gli osteofiti provocano dolore e infiammazione potrebbe essere molto utile intervenire con appositi farmaci, che hanno la sola funzione di ridurre le infiammazioni ed il dolore avvertito dal paziente. In sostanza quindi l’osteofitosi non si può curare in modo risolutivo perchè la terapia è solamente rivolta ad alleviare i sintomi.

In questo caso generalmente vengono prescritti degli antinfiammatori non steroidei (FANS) o in presenza di dolore molto forte è possibile ricorrere ai corticosteroidi.

Molto utile puàò rivelarsi la fisioterapia, che permette di alleviare anche di parecchio il fastidio ed il dolore avvertiti durante i movimenti.

Ricordiamo che, trattandosi spesso di una conseguenza di una patologia delle ossa, conviene sempre affrontare prima questa.

Intervento chirurgico

Il ricorso ad un intervento chirurgico che prevede la rimozione degli osteofiti è molto raro, proprio perchè questa condizione non è pericolosa quindi si cerca sempre di alleviare i sintomi con farmaci specifici oppure con la fisioterapia. Quando però l’osteofitosi interessa la colonna vertebrale può diventare anche molto debilitante e in questi casi potrebbe essere necessario ricorrere ad un’operazione chirurgica. Gli osteofiti vengono rimossi uno ad uno, in modo da risolvere il problema in modo definitivo ma questo non significa che in futuro non si possano formare nuove escrescenze ossee. Solitamente l’intervento chirurgico non è necessario e viene valutato attentamente insieme al medico, per capire il rapporto rischio-beneficio.

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