Orzaiolo: cause, rimedi e come distinguerlo dal calazio

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11/07/2018

L’orzaiolo è un’infiammazione delle ghiandole sebacee della palpebra dell’occhio e si presenta come un rigonfiamento che spesso provoca lacrimazione e fastidio, proprio per il luogo in cui si sviluppa. Generalmente, l’orzaiolo tende a risolversi in modo spontaneo entro alcuni giorni quindi non necessita di trattamenti farmacologici ma spesso e volentieri diventa talmente fastidioso da richiedere un qualche tipo di intervento. Anche se a prima vista si potrebbero confondere, l’orzaiolo non ha nulla a che vedere con il calazio, che invece è una vera e propria cisti e che in alcuni casi richiede un intervento chirurgico per essere rimossa.

L’orzaiolo è un’infiammazione piuttosto comune e può colpire chiunque. Solitamente compare singolarmente ma in alcuni pazienti possono presentarsi anche più rigonfiamenti insieme sulla stessa palpebra. Naturalmente, in questo caso il fastidio è ancora più intenso e pronunciato e richiede spesso una cura specifica.

Tipologie di orzaiolo: interno ed esterno

Esistono due tipologie distinte di orzaiolo: il più diffuso è quello esterno, che si forma appunto sulla parte esterna della palpebra ed interessa la ghiandola di Zeis o di Moll. L’orzaiolo esterno è il meno fastidioso, anche se può risultare comunque insopportabile in determinati casi.

L’orzaiolo interno è invece molto meno diffuso e ad essere colpita dall’infiammazione è la ghiandola di Meibomio. Questa è la forma sicuramente più fastidiosa, perchè il rigonfiamento si trova nella parte interna della palpebra e quindi l’occhio è maggiormente esposto al bruciore e al fastidio.


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Cause e fattori di rischio

La causa dell’orzaiolo è quasi sempre un’infezione provocata da batteri stafilococchi, che popolano normalmente la nostra pelle ma in particolari situazioni possono proliferare in modo incontrollato ed essere responsabili di infezioni anche molto serie. Nel caso dell’orzaiolo, tali infezioni possono riguardare una delle ghiandole della palpebra e dare vita appunto a questo rigonfiamento, tipico di un’infiammazione.

Va specificato che alcune persone hanno maggiori probabilità di soffrire di questo tipo di disturbo, o perchè affette da altre patologie che coinvolgono gli occhi oppure perchè anno abitudini igieniche poco corrette. I fattori di rischio più comuni sono i seguenti:

  • Pazienti affetti da blefarite;
  • Pazienti affetti da rosacea;
  • Persone che si toccano spesso gli occhi con le mani sporche;
  • Persone che utilizzano lenti a contatto e che non adottano le corrette misure igieniche;
  • Persone che vanno a dormire senza prima aver struccato gli occhi;
  • Persone che utilizzano cosmetici scaduti o di scarsa qualità.

Va detto che l’orzaiolo può comparire anche in periodi di particolare stress, sia negli adulti che nei bambini.

Sintomi tipici: come riconoscere l’orzaiolo e distinguerlo dal calazio

Come abbiamo già accennato, l’orzaiolo si presenta simile al calazio che però non ha nulla a che vedere con questa infezione perchè si tratta di una ciste vera e propria. Diciamo subito che distinguere l’orzaiolo dal calazio è piuttosto semplice perchè quest’ultimo non provoca dolore, mentre gli orzaioli possono diventare davvero molto fastidiosi.

I sintomi tipici che si associano alla comparsa dell’orzaiolo sono i seguenti:

  • Presenza di un rigonfiamento rosso sulla palpebra (all’esterno o all’interno);
  • Dolore alla palpebra;
  • Lacrimazione dell’occhio, che spesso non si riesce a tenere aperto;
  • Gonfiore della palpebra.

In sostanza quindi, se compare un rigonfiamento sulla palpebra e insieme a questo iniziano anche a presentarsi dolore e lacrimazione è assai improbabile che si tratta di calazio. Con ogni probabilità siamo in presenza di un orzaiolo.


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L’orzaiolo è contagioso: attenti all’igiene

L’orzaiolo è un disturbo contagioso, che spesso e volentieri si rischia di trasmettere non solo agli altri ma soprattutto anche all’occhio sano. Basta infatti toccare il rigonfiamento con le mani e poi, senza lavarle, toccarsi anche l’altro occhio per trasmettere l’infezione. Bisogna quindi prestare sempre la massima attenzione in caso di orzaiolo perchè si tratta di un disturbo molto fastidioso e l’igiene in questo caso è importantissima!

Cure e rimedi efficaci

Come abbiamo già accennato, questo rigonfiamento tende a guarire da solo entro alcuni giorni quindi generalmente basta avere un po’ di pazienza e al massimo si possono assumere degli analgesici per placare il dolore. Alcuni medici ricorrono alla prescrizione di pomate ed unguenti specifici, che però dobbiamo precisare non risultano sempre risolutivi e potrebbero provocare degli effetti collaterali da non sottovalutare.

Tra gli unguenti e le pomate più utilizzate in tal senso troviamo Tobral e Tobradex: due colliri che contengono la tobramicina che è un antibiotico. Tobradex contiene anche cortisone e quindi risulta più forte, ma al tempo stesso anche più rischioso per quanto riguarda la possibile comparsa di effetti collaterali. Solitamente, sarebbe sempre meglio evitare di ricorrere a questi farmaci perchè l’efficacia degli antibiotici in caso di orzaioli non è stata dimostrata scientificamente e sembrerebbe essere nulla.

In caso di orzaiolo particolarmente doloroso, la cosa migliore da fare è sempre quella di rivolgersi al proprio medico. Sarà lui ad indicare la soluzione più adatta a seconda della gravità dell’infiammazione e delle condizioni cliniche del paziente.

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