Morbo di Paget: sintomi e cura
Il morbo di Paget è una malattia cronica dello scheletro con prevalenza nettamente maschile, 3 a 1, e con esordio oltre i 40 anni. E’ caratterizzato da una iperattività del tessuto osseo che subisce delle alterazioni significative, per cui cresce e diventa più soffice.
Questa alterazione della struttura ossea può interessare qualunque parte dello scheletro, tuttavia la sua localizzazione è per lo più per pelvi, femore, cranio, vertebre, clavicole ed omero.
Nella maggior parte dei casi, questa malattia è del tutto asintomatica e quindi ignorata dallo stesso paziente che ne è di fatto del tutto inconsapevole.
Si tratta di una patologia che colpisce il 3% della popolazione adulta, ma solo un 1% ne verrà a conoscenza e, spesso, del tutto casualmente a seguito di qualche altro esame radiografico.
Le origini sono tutt’ora sconosciute, anche se si ipotizza che possa essere genetica e quindi ereditaria, ma si suppone che possa essere provocata anche da qualche virus della famiglia del morbillo, ma si tratta comunque solo di teorie.
La cosa certa è che i soggetti che alla fine avranno dei seri problemi sono sostanzialmente una piccola percentuale.
La sintomatologia, quando presente, è rappresentata da dolore o rigidità articolare, a volte appena percettibile, per cui potrebbe anche venire scambiata per una forma reumatica.
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Tuttavia, poichè questo osso modificato è molto più vascolarizzato rispetto al normale, il dolore può essere a volte anche molto intenso, opprimente, profondo, anche in considerazione del fatto che l’osso, aumentando di volume, potrebbe comprimere qualche terminazione nervosa con le conseguenze che sono facilmente intuibili.
Una terapia risolutiva per il morbo di Paget non esiste, tuttavia hanno fatto la loro comparsa dei nuovi farmaci in grado di rallentare significativamente il turnover osseo, rallentando di fatto l’evolversi della malattia.