Morbo di Alzheimer: le nuove cure
Cos’è, quali sono le terapie attuali e le prospettive della ricerca scientifica sulla forma più comune di demenza, che colpisce 48 milioni di persone nel mondo, di cui 600 mila solo in Italia. Quel che c’è da sapere attraverso le spiegazioni di un esperto del San Raffaele di Milano.
Il morbo di Alzheimer è la forma più comune di demenza.
È caratterizzata dal deterioramento di abilità cognitive come memoria, ragionamento, percezione della realtà e comunicazione. Riguarda 48 milioni di persone nel mondo, 600.000 solo in Italia.
A che punto sono le cure e la ricerca scientifica? Lo ha spiegato il dottor Sandro Iannaccone, primario dell’unità di Riabilitazione Disturbi Neurologici Cognitivi-Motori dell’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano. Ecco una sintesi.
Alzheimer: i sintomi
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Il morbo di Azheimer è una malattia complessa, ancora in gran parte da comprendere. I fattori coinvolti sono molteplici: genetica, ambiente e stile di vita.
I sintomi principali sono: perdita significativa di memoria, difficoltà nella produzione e nella comprensione del linguaggio, incapacità di riconoscere persone, oggetti o luoghi e in generale di decodificare gli stimoli esterni, difficoltà a compiere movimenti volontari semplici, come l’utilizzo di oggetti.
In fasi successive del disturbo, si manifestano anche sintomi psichiatrici, come depressione, ansia, apatia, irritabilità e aggressività.
L’Alzheimer colpisce tra i 40 e i 90 anni di età, ma rimane molto raro sotto i 65 anni. L’incidenza aumenta drasticamente con l’invecchiamento.
Alzheimer: la tele-riabilitazione
La riabilitazione può giocare un ruolo fondamentale contro l’Alzheimer. Tramite le nuove tecnologie, come il servizio di telemedicina attivo presso il San Raffaele di Milano, si possono effettuare sessioni di riabilitazione comodamente da casa.
Grazie a un software dedicato, si può esser seguiti dal team di psicologi e logopedisti, attraverso un programma personalizzato di esercizi visivi ed acustici, mirati alla riabilitazione della memoria e a quella neuropsicologica.
Attraverso questo servizio, i professionisti possono interfacciarsi a distanza anche con i familiari o i caregiver, fornendo ulteriori utili consigli medici e di stili di vita, come la dieta da seguire.
Le nuove cure per l’Alzheimer
La ricerca scientifica sta già facendo progressi evidenti. Come riportato dallo staff del San Raffaele, sta per arrivare il primo farmaco in grado di rallentare il declino cognitivo e funzionale causato dall’Alzheimer, al momento nelle ultime fasi di studio prima dell’approvazione in commercio.
Presso la struttura milanese, partirà a breve un nuovo studio clinico che farà uso di un nuovo farmaco, già approvato in Cina per trattare la malattia: estratto da un’alga, agisce sul microbiota intestinale.
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