Mascherine fai da te: quali sono i migliori tessuti?
Le norme governative autorizzano a usare dispositivi di protezione per il viso lavabili e auto-prodotti, purché rappresentino un’adeguata barriera. Ecco una guida ai materiali più sicuri testati dai ricercatori americani.
Nel nuovo DPCM (Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri) firmato di recente dal premier Giuseppe Conte si dichiara nell’articolo 3: «Per la popolazione generale potranno essere utilizzate, in alternativa alle mascherine di comunità, ovvero mascherine monouso o mascherine lavabili anche auto-prodotte, in materiali multistrato idonei a fornire una adeguata barriera e, al contempo, che garantiscano comfort e respirabilità, forma e aderenza adeguate che permettano di coprire dal mento al di sopra del naso».
Dunque qualsiasi copertura per il viso è meglio di niente e proteggerà gli altri dal potenziale contagio, con diversi gradi di efficacia. Tuttavia, la protezione “in entrata” non è garantita. Oltre che dai materiali, inoltre, bisogna valutare quanto la mascherina si adatta e aderisce al viso.
Si possono utilizzare molti materiali. Ma quali sono i tessuti migliori per le finalità anti-contagio?
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Negli Stati Uniti diverse aziende stanno studiando materiali di uso quotidiano e li stanno sottoponendo a prove di efficienza filtrante. I primi risultati interessanti sono stati diffusi dal “New York Times” e ripresi in un articolo del “Corriere della Sera”. Vediamo gli esiti principali.
Nella maggior parte dei casi, le fibre naturali hanno prestazioni migliori di quelle sintetiche. Due strati sono meglio di uno.
Il tessuto di cotone ad alto numero di fili fa un ottimo lavoro. Se lo prendete dalle T-shirt fatte in quel tessuto, ricordate che una maglietta pesante di cotone, a più strati, è meglio di quella leggera.
Le lenzuola con trama a 120 fili hanno un elevato potere di filtraggio per le particelle grandi (le famose droplets che veicolano il contagio) e discreto per le particelle piccole (aerosol). Quattro strati di federa per cuscino a 600 fili consentono la stessa protezione di una mascherina chirurgica.
Bene Jeans e tela: filtrano oltre il 90% di particelle grandi e circa un terzo di particelle piccole.
Imbottiture per reggiseno? La loro forma arrotondata le fa assomigliare a una mascherina. Inoltre sono provviste di elastici, il che rende più semplice trasformarle in mascherine per il viso. Quelle in “mussola e spugna” testate negli Usa trattengono il 76% di droplets (goccioline grandi) e il 14% di particelle piccole (aerosol).
In base alle valutazioni dei ricercatori statunitensi, ai fini della protezione da droplets e aerosol, potenziali veicoli del virus, hanno funzionato male sciarpe e bandane (la maggior parte delle quali realizzate in un cotone molto leggero) e panni sottili monouso per pavimenti monouso.
Filtri da caffè (americano) e filtri dell’aria e sacchetti da aspirapolvere hanno un buon potere filtrante, ma sono poco traspiranti, quindi non rendono facile la respirazione. Se usate i filtri da caffè americano, inseriteli tra strati di cotone. Attenzione, poi, ai filtri dell’aria, che di solito sono di metallo: se tagliati possono rilasciare fibre pericolose da inalare.
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