Macladin, antibiotico specifico per le infezioni e dermatologiche
Macladin è un antibiotico consigliato soprattutto come trattamento terapeutico nei casi di malattie infettive dell’apparato respiratorio, infezioni dermatologiche e patologie otorino laringoiatriche causate da microrganismi sensibili alla claritromicina, il principio attivo su cui si basa la formula del farmaco.
L’antibiotico viene comunemente prescritto anche nei trattamenti periodici di infezioni da Mycobacterium e Helicobacter Pylori, nelle infezioni e negli interventi di carattere odontoiatrico. Il farmaco si dimostra particolarmente efficace in tutte queste situazioni, ma comporta alcune controindicazioni che devono essere necessariamente valutate prima di iniziare la terapia.
Modalità di somministrazione di Macladin
Macladin viene assunto per via orale, è assorbito rapidamente dall’apparato gastroenterico per poi essere distribuito nell’organismo, e in particolare nel tessuto polmonare, dove svolge la propria funzione terapeutica concentrandosi nel citoplasma ed inibendo la sintesi proteica. Una volta esaurita la propria attività, viene metabolizzato ed eliminato in parte per via biliare e in parte con le urine.
La claritromicina agisce nei confronti dei germi gram positivi e gram negativi, tuttavia, per quanto sia efficace, alcuni microrganismi hanno sviluppato un meccanismo di resistenza che, talvolta, riduce i risultati del trattamento antibiotico, impedendo che si accumulino sufficienti concentrazioni all’interno delle cellule. Il farmaco è reperibile in commercio sotto forma di compresse rivestite da 250 / 500 mg di claritromicina, in granulato per la preparazione di sospensione orale da 125 / 250 mg di claritromicina, e in compresse a rilascio modificato da 500 mg di claritromicina.
Per la scelta del dosaggio e della tipologia di prodotto, è opportuno consultare il medico di fiducia, in relazione al tipo di infezione manifestata. Indicativamente, le dosi variano da 500 a 2000 mg nelle 24 ore, e sono sufficienti per controllare e ridurre la proliferazione dell’infezione batterica, contrastando in breve tempo la sintomatologia. Nel caso di compresse a rilascio modificato, le dosi devono essere ridotte della metà e limitate ad un’unica somminstrazione nelle 24 ore. La posologia varia notevolmente in presenza di infezioni da Helicobacter Pylori, nelle quali la claritromicina viene spesso associata ad altri farmaci.
Leggi anche: Claritromicina: antibiotico per gli allergici alla penicillina
Precauzioni d’uso
La somministrazione di Macladin, le dosi e la durata della terapia vengono stabilite dal medico, che valuterà lo stato di salute del paziente per stabilire una procedura personalizzata, al fine di evitare il rischio di incorrere in una delle controindicazioni caratteristiche di questo farmaco, e di testare la sensibilità dei microrganismi responsabili dell’infezione nei confronti della claritromicina, evitando lo sviluppo dei meccanismi di resistenza. Considerando la presenza di glucosio e lattosio, Macladin è sconsigliato a chi soffre di diabete, di sindrome di malassorbimento del glucosio, di intolleranze alimentari nei confronti del lattosio e di deficit enzimatico di lattasi.
Controindicazioni
In genere, Macladin è ben tollerato, potrebbe però causare seri problemi a chi soffre di disturbi e patologie epatiche, renali e cardiovascolari, per tale ragione si consiglia di attenersi rigorosamente al dosaggio prescritto dal medico, informandolo in relazione ad eventuali disturbi di cui non fosse al corrente. Gran parte della claritromicina viene metabolizzata a livello epatico, per tale ragione occorre prestare un’attenzione particolare nei pazienti affetti da deficit delle funzioni epatiche o compromissione delle funzioni renali, per evitare il rischio di gravi forme di insufficienza epatica e altri problemi di grave entità.
Se il paziente, durante la terapia con Macladin, avverte sintomi di disordine epatico, come anoressia, ittero e urina di colore scuro, prurito e dolori addominali, è necessario sospendere immediatamente la cura e rivolgersi immediatamente al medico. Nel periodo di gravidanza e di allattamento il Macladin è controindicato, in ogni caso, rivolgendosi al medico, è possibile ottenere informazioni specifiche ed eventualmente indicazioni per una terapia alternativa.
Effetti secondari e indesiderati
Considerando anche la breve durata della terapia, Macladin di solito non comporta effetti collaterali degni di nota. Nel caso di un utilizzo prolungato, potrebbero comunque verificarsi episodi di nausea, vomito, anoressia, disturbi gastrointestinali, mal di testa, vertigini, riduzione delle funzionalità renali e aumento della transaminasi, anche se non si tratta di effetti frequenti.
Molto più rari sono i casi di leucopenia, pseudo colite membranosa, reazioni allergiche e da ipersensibilità, alterazioni dei toni cardiaci e altri problemi dovuti ad un’intolleranza nei confronti del principio attivo. E’ necessario, per non correre rischi, consultare il proprio medico e riferire tutti i sintomi percepiti durante il trattamento, in maniera tale che possa studiarne la causa e trovare la soluzione più adatta.
Potrebbe interessarti: Klacid 500: un antibiotico efficace per gli allergici alle penicilline
La colite pseudo membranosa è uno dei casi più frequenti che possono manifestarsi durante le terapie con farmaci antibiotici e antibatterici, e può presentarsi in forma lieve, ma anche rischiosa e grave: poiché sono invece molto frequenti le situazioni di diarrea, dovuta all’alterazione della flora batterica, è necessario che, in presenza di questi sintomi, il medico provveda ad accertarsi al più presto riguardo all’effettiva natura del disturbo. In queste situazioni, è opportuno sospendere la terapia con claritromicina, e mantenere sotto stretto controllo il quadro clinico del paziente, poiché alcuni episodi di colite possono presentarsi anche a distanza di due mesi dopo l’interruzione della cura.