L’obesità, una malattia subdola da non sottovalutare
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) definisce l’obesità “una condizione caratterizzata da un eccessivo peso corporeo per accumulo di tessuto adiposo, in misura tale da influire negativamente sullo stato di salute”, paragonandola ad una “epidemia globale”.
E’ difficile non allarmarsi dando uno sguardo alle cifre. Nel mondo, un miliardo di persone è in sovrappeso e, di queste, 300 milioni sono obese. Sempre secondo l’OMS, l’obesità è oggi uno dei problemi di salute pubblica più evidenti e, al tempo stesso, più trascurati. Il sovrappeso, infatti, è responsabile di molte malattie croniche (metaboliche, cardiovascolari, oncologiche) in grado di provocare il 60% di tutte le morti ogni anno. Per quanto riguarda l’Italia, circa il 10% della popolazione adulta rientra nella definizione di obesa. Se si considera, inoltre, che il 35% degli italiani è in sovrappeso, si può concludere che sono oltre 20 milioni gli italiani con problemi di peso.
La comunità medica, stante questi dati, si è messa al lavoro per cercare di arginare l’obesità, che a ragion veduta è l’anticamera di una serie di importanti patologie croniche in grado di compromettere seriamente la qualità della vita.
Cause dell’obesità
Le cause dell’obesità sono molteplici, a cominciare da una predisposizione fisiologica ereditaria, cui si possono aggiungere gli squilibri ormonali (ipertiroidismo o ovaio policistico). C’è poi una serie di fattori strettamente legati alla volontà del singolo individuo, quali l’insorgenza di problemi di natura psicologica dovuti a stress, traumi o scarsa autostima, che portano la persona ad identificare nel cibo un conforto sul quale riversarsi. Anche l’introduzione di abitudini alimentari scorrette, magari unita a scarsa attività fisica, può tradursi nel sovrappeso. Qualche chilo di troppo non deve preoccupare, ma se la condizione permane e, anzi, tende a peggiorare nel tempo è bene considerare la possibilità di impegnarsi seriamente per dimagrire onde incorrere in guai peggiori.
Rimedi contro l’obesità
Il primo accorgimento per perdere peso è l’osservanza di una dieta bilanciata e sana, magari con l’aiuto di uno specialista, che porti la persona ad assumere un numero di calorie adatto alla propria condizione fisica e tarata sulla propria attività lavorativa. E’ del tutto inutile seguire la dieta di uno sportivo se siamo tutto il giorno seduti di fronte ad un monitor! Praticare regolarmente un po’ di attività fisica durante la settimana, anche solo una camminata veloce, è un altro valido aiuto per smaltire i chili di troppo.
Farmaci contro l’obesità
Tuttavia, nonostante l’impegno, questi accorgimenti possono non essere sufficienti per perdere peso, soprattutto nel caso di soggetti in forte sovrappeso od obesi. L’adipe superficiale è quello più veloce da eliminare; mentre quello stratificati nelle fasce più interne dell’epidermide non è così rapido. Lo specialista, tracciato il quadro clinico del paziente, potrà quindi suggerire di affiancare alle “buone abitudini” anche una terapia farmacologica a base di un prodotto o farmaco che agisce contrastando l’assorbimento dei grassi ingeriti ad ogni pasto.
La prescrizione di un trattamento per dimagrire è un’opportunità interessante che si può considerare in sostituzione di un più invasivo intervento chirurgico nel caso di pazienti obesi con un indice di massa corporea pari o superiore a 30 od in forte sovrappeso (IMC superiore a 28).