Indice di contagio in risalita: 3 regioni a rischio alto
Dal monitoraggio di Istituto Superiore di Sanità e Ministero della Salute emerge che, nella settimana dal 25 novembre all’8 dicembre, l’indice medio calcolato sui casi sintomatici, cioè il tasso di contagiosità del virus, è aumentato. In Veneto, Liguria e Lazio il valore è superiore a 1, il che porterebbe a una crescita esponenziale.
“C’è una decrescita lenta per l’occupazione dei posti letto ospedalieri, sia nel campo dell’area medica sia in quello delle terapie intensive. Per le intensive ci sono 4 regioni che superano a 30 giorni la probabilità di andare oltre la soglia critica del 30% di occupazione dei posti”.
Leggi anche: Coronavirus e spesa al supermercato: come evitare il contagio
È quanto dichiarato dal presidente dell’Istituto superiore di sanità (Iss), Silvio Brusaferro, presentando l’analisi dei dati del Monitoraggio Regionale della Cabina di Regia.
Indice di contagio Rt in risalita in tre regioni
L’indice Rt (indice di contagio) è risalito: tra il 25 novembre e l’8 dicembre l’indice medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,86, in aumento rispetto allo 0,82 del monitoraggio della settimana precedente.
In sedici regioni o province autonome si sono riscontrati valori inferiori a 1. È la rilevazione che emerge dalla bozza del monitoraggio settimanale Iss-Ministero della Salute secondo cui “tre Regioni (Lazio, Liguria e Veneto) sono classificate a rischio Alto”.
Tre regioni presentano un indice Rt pari a 1 o superiore a 1: stiamo parlando di Molise (1,18) , Veneto (1,07) e Lombardia (1). Il valore più basso è quello relativo alla Valle d’Aosta e alla Campania, che registrano 0,63.
Si legge ancora nella bozza:
“Solo cinque regioni o province autonome sono a rischio ‘Basso’ di una epidemia non controllata e non gestibile. Nella settimana di monitoraggio si continua ad osservare nella maggior parte delle Regioni e province autonome un rischio ‘Moderato’ o ‘Alto’”.
E ancora:
“Questo andamento richiede rigore nell’adozione e rispetto delle misure evitando un rilassamento nei comportamenti. L’incidenza in Italia rimane ancora troppo elevata e l’impatto dell’epidemia è ancora sostenuto nella maggior parte del Paese. Tale situazione non permette un allentamento delle misure adottate nelle ultime settimane e richiede addirittura un rafforzamento delle stesse in alcune aree del Paese”.