GPT: cos’è, a cosa serve l’esame e cosa significa quando è basso

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31/05/2019

Con la sigla GPT viene indicata l’alanina aminotransferasi (ALT) ossia un enzima particolarmente importante per la valutazione dello stato di salute del fegato. Quando infatti quest’organo risulta compromesso, rilascia nel sangue il GPT che quindi si può rilevare in quantità maggiori con un semplice prelievo venoso. Si tratta di un esame che viene prescritto di frequente perchè consente di avere un quadro piuttosto chiaro della funzionalità epatica e di diagnosticare eventuali patologie come l’epatite o l’insufficienza epatica. Come vedremo tra poco, se dalle analisi del sangue emergono valori troppo elevati di GPT, significa che il paziente potrebbe essere affetto da una malattia del fegato ma non sempre è così. Possono essere anche altri i fattori che provocano un aumento dell’alanina aminotransferasi nel sangue, alcuni dei quali non patologici.

In tutti i casi, in presenza di valori alti conviene sempre fare degli accertamenti per escludere malattie anche molto gravi come la cirrosi epatica o l’epatite.

GPT: cos’è e perchè viene misurato

gpt-altCome abbiamo accennato, il GPT è un indicatore di fondamentale importanza per avere un quadro completo circa la salute del fegato. Si tratta di un enzima catalizzatore che partecipa alle reazioni di sintesi degli amminoacidi e che viene rilasciato nella circolazione sanguigna dal fegato. Il GPT viene misurato in diverse situazioni ed il medico può prescrivere l’esame specifico del sangue per l’alanina aminotransferasi per i seguenti motivi:

  • Accertare la funzionalità epatica;
  • Escludere o confermare la diagnosi di danno epatico;
  • Diagnosticare patologie epatiche come la cirrosi prima della comparsa dei sintomi;
  • Monitorare la salute del fegato nei pazienti che assumono farmaci epatotossici;
  • Monitorare la salute del fegato negli alcolisti.

GPT: i valori normali di riferimento nel sangue

I valori considerati normali di GPT nel sangue variano a seconda del sesso e in alcuni casi del laboratorio di analisi ma sono quasi sempre i seguenti:


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  • Valori normali nelle donne: 7-45 U/I
  • Valori normali negli uomini: 7-55 U/I

Qualora i valori dovessero risultare più alti o più bassi del normale, conviene effettuare degli accertameti per comprendere quali siano le cause.

GPT alto: le possibili cause patologiche e non patologiche

Come abbiamo accennato, in presenza di GPT alto non è sempre detto che il paziente sia affetto da una patologia epatica. Valori elevati potrebbero infatti indicare anche altre malattie, riguardanti differenti organi, oppure dipendere da fattori fisiologici o ambientali. Tra le cause più frequenti di un GPT alto troviamo le seguenti:

Cosa fare se il GPT è alto

Se il GPT risulta particolarmente elevato, la causa è molto probabilmente da rintracciare in un danno a livello epatico. Al contrario, se i valori risultano leggermente elevati spesso la sitazione non è ancora preoccupante e potrebbe trattarsi di un fattore temporaneo. In tutti i casi, in presenza di GPT alto conviene sempre fare tutti gli accertamenti del caso in modo da comprendere quale sia la gravità della situazione. Il fegato è un organo fondamentale ed è quindi importantissimo tenere monitorata la sua salute. Qualora venisse diagnosticata una patologia specifica come la cirrosi epatica, allora sarà necessario intraprendere il trattamento adeguato.

GPT basso: c’è da preoccuparsi?

Se il GPT risulta invece basso nel sangue, solitamente non c’è molto di cui preoccuparsi perchè significa che non c’è alcun danno epatico e quindi la salute del fegato è ottimale. Tuttavia, dei valori eccessivamente bassi potrebbero dipendere da altre patologie o disfunzioni che conviene verificare. Il GPT basso infatti potrebbe indicare una disfunzione della tiroide, così come una carenza di vitamina B6. Per questo motivo, il medico potrebbe prescrivere ulteriori esami per accertare la funzionalità tiroidea (e in modo particolare le quantità di tiroxina nel sangue) ed eventuali carenza a livello nutrizionale.

I sintomi più comuni di un danno epatico

Come abbiamo visto, il GPT è sempre collegato alla funzionalità del fegato ed è quindi importante, in presenza di valori alterati, prestare attenzione a quelli che potrebbero essere i sintomi specifici di un problema epatico. Anche se questi dipendono da paziente a paziente e naturalmente dalla gravità della patologia, solitamente in presenza di un danno al fegato i sintomi più comuni sono i seguenti:


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  • Colorazione giallastra della pelle e degli occhi (ittero);
  • Urine di colore molto scuro;
  • Stanchezza cronica;
  • Comparsa di lividi sul corpo;
  • Feci giallognole o comunque piuttosto chiare;
  • Nausea;
  • Febbre, anche molto alta in presenza di un patologia grave;
  • Dolori addominali.

In presenza di questi sintomi conviene rivolgersi al medico in modo da appurare l’effettiva funzionalità epatica compromessa. Fortunatamente oggi per diverse delle patologie che colpiscono il fegato esistono delle cure e dei trattamenti piuttosto efficaci. Bisogna però agire con tempestività e diagnosticare il prima possibile qualsiasi patologia per avere maggiori possibilità di successo delle cure.

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