Fibrosi cistica: cos’è e come curarla
La fibrosi cistica è una grave malattia che può avere anche un esito infausto.
La malattia è causata dal movimento improprio di sale e acqua nelle cellule che rivestono i polmoni, ma non solo, visto che può interessare anche altri organi quali pancreas, fegato, apparato riproduttivo e cellule sudoripare, e quindi provoca la formazione di un muco vischioso che non viene eliminato, ottimo terreno di coltura per una gran quantità di batteri che prosperano e si riproducono indisturbati.
In effetti, questa malattia è in un certo senso paragonabile all’effetto del fumo sulle vie aeree, sui polmoni e sui bronchi.
Si tratta di una malattia genetica, autosomica e recessiva, malattia che rappresenta, tra le patologie di origine genetica, la prima causa di morte per le popolazioni caucasiche.
Ma questo non vuol dire che il nostro Paese possa esserne esente, anzi, visto anche che il fumo di sigaretta, sia diretto che passivo, è una delle cause principali del peggioramento delle condizioni di salute dei soggetti colpiti dalla fibrosi cistica.
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Inoltre, come detto in precedenza, il fumo di sigaretta è una delle cause dell’insorgenza di tale patologia tanto che i fumatori sono soggetti particolarmente a rischio.
Del resto, i danni provocati dal fumo sono pressoché identici, visto che agendo in particolar modo sulla mobilità delle ciglia deputate all’eliminazione dei muchi, rendendole nel tempo non più in grado di svolgere la loro funzione, determina un ristagno dei muchi con conseguente proliferazione di germi e batteri, responsabili di varie infezioni.
Una delle complicanze peggiori è la BPCO, bronco pneumopatia cronica ostruttiva, una grave patologia dalla quale è molto difficile, praticamente impossibile, uscire indenni.