Ferrograd per combattere l’anemia da mancanza di ferro
Ferrograd è un farmaco a base di solfato ferroso, indicato per contrastare le anemie dovute a carenza di ferro. Nei soggetti che soffrono di questo disturbo, il farmaco contribuisce a riportare i livelli ematici del ferro ad una situazione di normalità.
Considerando la sua composizione, il farmaco è indicato per tutti i tipi di anemia da mancanza di ferro, cronica o acuta, per le anemie causate da perdite ematiche o da insufficiente assorbimento del minerale da parte dell’organismo, per le anemie causate da patologie di origine infettiva, per le alterazioni del ciclo mestruale e per i periodi in cui si rende necessario un maggiore apporto di ferro, quali possono essere la gravidanza e la crescita.
La composizione di Ferrograd
Il principio attivo di Ferrograd è il solfato ferroso, unito a pochi eccipienti e alla cellulosa che costituisce il guscio della compressa. Le compresse di Ferrograd contentono una quantità di solfato ferroso corrispondente a 105 mg di ferro, agiscono a lento rilascio e sono disponibili in confezioni da 40. Si tratta di un farmaco antianemico, e deve essere assunto dietro indicazioni del medico.
Precauzioni di utilizzo
Ferrograd, come tutti gli altri farmaci a base di ferro, può causare acidità di stomaco, e rendere necessaria l’assunzione di un antiacido per contrastarla, da ingerire almeno due ore prima della compressa di ferro. E’ importante che il farmaco sia conservato lontano dalla portata dei bambini, poiché, se assunto accidentalmente in dosi elevate, può causare forme anche gravi di avvelenamento.
Il colore molto scuro del composto può interferire negli esami di laboratorio per la ricerca di sangue occulto nelle feci: chi deve sottoporsi a questo tipo di test, è opportuno che avverta il medico responsabile del referto riguardo all’assunzione del farmaco. Durante le terapie a base di antibiotici chinolonici, il ferro non deve mai essere assunto contemporaneamente, ma ad una distanza di oltre due ore.
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Controindicazioni
In genere, Ferrograd e i farmaci a base di ferro devono essere evitati nel caso di ipersensibilità nei confronti del principio attivo, o eventualmente di uno degli eccipienti. E’ controindicato per chi soffre di diverticolite dell’intestino o di altri problemi di ostruzione intestinale, e non deve essere somministrato ai soggetti sottoposti periodicamente a trasfusioni di sangue, o che siano già trattati con altre terapie a base di ferro.
Alle dosi indicate dal medico, non esistono effetti collaterali degni di nota, né è mai stata certificata una riduzione dell’attenzione e un’inibizione dei riflessi che renda pericolosa la guida di autoveicoli e l’utilizzo di macchine e impianti. In ogni caso, qualora si avvertissero disturbi e problemi imputabili all’assunzione del farmaco, disturbi gastrointestinali, vomito e reazioni allergiche, è opportuno avvisare immediatamente il medico.
Interazioni con altri farmaci
Ferrograd, e ogni altro farmaco a base di ferro, interagisce con le tetracicline, e ne impedisce il corretto assorbimento da parte dell’apparato gastrointestinale, così come le tetracicline stesse inibiscono l’assorbimento del ferro. Nel caso in cui fosse necessario procedere con entrambe le terapie, è opportuno stabilire con il medico gli orari più adatti, lasciando trascorrere circa 3 ore tra l’assunzione delle tetracicline e quella della compressa di Ferrograd.
Il ferro potrebbe inibire e ridurre anche l’assorbimento di farmaci antinfiammatori a base di penicillamine, richiedendo ugualmente un periodo di alcune ore di distanza tra uno e l’altro. In ogni caso, durante una terapia a base di antibiotici o antinfiammatori, è necessario consulatare il medico, che provvederà eventualmente a verificare, tramite analisi del sangue e delle urine, eventuali situazioni di ridotto assorbimento causato dal solfato ferroso.
Qualora fosse necessario assumere un antiacido, è ugualmente consigliato rispettare la distanza di alcune ore, per evitare una diminuzione anche considerevole dell’assorbimento del ferro. I preparati a base di ferro potrebbero ridurre anche l’assorbimento di farmaci per l’ipertensione, e della tiroxina nel caso di soggetti con problemi di ipotiroidismo e disfunzioni tiroidee primarie.
Gravidanza e allattamento
Non vi sono precauzioni particolari relative all’assunzione di Ferrograd nel periodo della gravidanza e dell’allattamento, considerando anzi che la gravidanza è talvolta proprio uno dei periodi in cui si rende necessaria un’integrazione di ferro, tuttavia si consiglia sempre di farsi seguire dal medico durante la terapia. Occorre tenere sempre presente che il solfato di ferro viene assorbito tardivamente, e gli eventuali disturbi potrebbero non manifestarsi nell’immediato.
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Posologia e sovradosaggio
Ferrograd viene assunto in genere nella dose di una compressa al giorno, o comunque secondo le indicazioni del medico di fiducia. Il sovradosaggio è abbastanza raro, tuttavia i sintomi potrebbero verificarsi dopo qualche tempo, a causa del lento rilascio del farmaco. Le intossicazioni acute da ferro provocano diversi problemi a livello cardiaco e circolatorio, nel caso vi fosse questo sospetto è necessario rivolgersi subito al medico o direttamente al pronto soccorso: nella maggioranza dei casi è sufficiente la somministrazione di un emetico e di un lassativo per eliminare il ferro ingerito prima che venga assorbito.