Ferritina, la proteina responsabile del deposito del ferro
La ferritina è una proteina che permette il deposito del ferro nelle cellule, e la sua concentrazione nel sangue si riferisce alle riserve dell’organismo in relazione a questo minerale, in relazione alla disponibilità di ferro da parte di tutto il corpo. Un livello di ferritina troppo basso può essere indice di una patologia anche complessa, compresa l’anemia e diverse neoplasie.
Il meccanismo della ferritina
La ferritina è indispensabile per raccogliere e immagazzinare il ferro nelle cellule, la sua struttura è in grado di formare una sorta di involucro che racchiude questo minerale, rilasciandolo poi in caso di necessità. Una bassa percentuale di ferritina è presente anche nel sangue, e la sua quantità è proporzionale a quella concentrata nei tessuti: la precisa relazione che avviene tra i due valori costituisce un indicatore molto preciso per quanto riguarda il ferro presente nell’organismo.
Si trova soprattutto nel fegato, nel midollo osseo, nella milza e in alcune fasce muscolari, e il ferro che racchiude al suo interno può essere movimentato in caso di bisogno, permettendo al fisico di attingervi. Un valore di ferritina basso nel sangue indica quindi una carenza di ferro, o comunque un’anemia dovuta a cause diverse.
Il dosaggio della ferritina
Il medico prescrive il test della ferritina insieme alla sideremia quando sospetta vi sia un eccesso di ferro, dovuto di solito alla dieta errata, a fattori ereditari e a disfunzioni metaboliche, o un deficit di questo minerale e un fattore anemico di diversa natura. Quando si verifica una carenza di ferro, il valore della ferritina nel sangue scende sotto i 20 mcg per litro, mentre in caso di sovraccarico può superare i 5mila.
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Il livello di ferritina varia in relazione all’età (durante l’infanzia tende ad abbassarsi) e al sesso, risultando più alto nell’uomo che nella donna, tende ad abbassarsi in gravidanza, dopo il terzo mese, e nelle persone che praticano un’intensa attività sportiva. Un livello molto elevato è di solito indice di alimentazione troppo ricca, assunzione di integratori alimentari senza necessità, emocromatosi e altre malattie ereditarie del sangue, assunzione di alcuni farmaci per iniezione o endovena e trasfusioni, presenza di infezioni croniche e di alcune patologie neoplastiche e leucemiche, epatite e alcolismo.
Se, al contrario, la ferritina si abbassa notevolmente in genere il motivo è un’anemia di varia natura, anche cronica, un deficit alimentare (è una condizione che talvolta si nota nei soggetti che praticano diete vegetariane), l’insorgere di celiachia o intolleranze alimentari, di disturbi gastrointestinali e artrite reumatoide e a causa di emorragie o flusso mestruale molto abbondante.
Determinazione di un’alterazione della ferritina
Il dosaggio si determina con un comune prelievo, i valori normali rientrano tra 15 e 300 nanogrammi/ml. In base al risultato, il medico potrebbe valutare la necessità di effettuare ulteriori accertamenti, per individuare eventuali stati infiammatori cronici, infezioni, patologie epatiche, oppure anemie dovute a ulcere gastriche, ipermenorrea, epistassi e gravidanza.
Più raramente il deficit di ferritina è dovuto a cause alimentari, tuttavia per interpretare correttamente l’efficienza del metabolismo del ferro è necessario procedere con ulteriori analisi, tra cui sideremia, transferrina e Tibc. Talvolta i valori potrebbero variare in relazione alla tecnica utilizzata dal laboratorio di analisi: per questo si consiglia di effettuare i controlli sempre presso la stessa struttura.
Trattamenti e terapie per il livello di ferritina alterato
Se la ferritina è bassa, ma non si presenta una vera e propria anemia, in genere la carenza viene corretta tramite l’alimentazione: si raccomanda quindi di assumere quotidianamente alimenti come carni rosse, legumi, frutta secca, pesce e agrumi, questi ultimi per il contenuto in vitamina C, che facilita e incrementa l’assorbimento del ferro presente negli alimenti.
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Nel caso di carenze più evidenti, il medico provvederà a prescrivere un integratore a base di ferro e di vitamina B12. Se la ferritina è molto alta, la cura consiste spesso in salassi di sangue, che rimuovono i globuli rossi troppo ricchi di ferro, e in una dieta a basso contenuto di questo minerale, unita eventualmente a farmaci che facilitano l’eliminazione del ferro attraverso le urine.
I sintomi del livello di ferritina alterato
Di solito, un livello di ferritina relativamente basso non provoca alcun sintomo particolare, tuttavia alcuni sintomi generici, stanchezza, mancanza di forza, dolori, freddo, calo della libido, difficoltà a concentrarsi, talvolta si legano a questa condizione. La tipica carenza di ferro in gravidanza è un esempio caratteristico, dovuto allo sviluppo del feto, che richiede notevoli quantità di questo minerale.
Anche per quanto riguarda la ferritina alta, i sintomi non sono sempre chiari da interpretare, spesso si notano dolori di stomaco, stanchezza e debolezza, dolori al petto e alle articolazioni, e la cura è prevalentemente di carattere alimentare, poiché il sovraccarico di ferro deriva quasi sempre, se non da alterazioni genetiche, ad una dieta troppo ricca. In questo caso, anche l’attività sportiva regolare contribuisce ad abbassare il livello di ferritina e a riportarlo entro valori normali.