Epilessia: come viaggiare in sicurezza
In Italia si contano circa 500 mila casi di epilessia, con 36 mila nuove diagnosi ogni anno. Dagli esperti un vademecum per viaggiare in sicurezza e in tranquillità.
Nel mondo soffrono di epilessia 65 milioni di persone, di cui circa 500 mila solo in Italia, dove ogni anno si diagnosticano 36 mila nuovi casi: 20-25 mila con crisi isolate e 12-18 mila con crisi sintomatiche acute.
Di questi, sono 90 mila i bambini fino a 15 anni che ne soffrono e che hanno anche problemi sociali dettati da stereotipi che rendono difficile la vita di tutti i giorni. Le cause di questa patologia neurologica possono essere diverse e nel 30% dei casi la malattia è farmacoresistente.
Anche per chi è affetto da epilessia è possibile fare vacanze in sicurezza rispettando alcune regole fondamentali.
Ecco alcune delle raccomandazioni della Lega Italiana Contro l’Epilessia (LICE), presieduta dal Professor Oriano Mecarelli, Dipartimento Neuroscienze Umane La Sapienza (Roma).
Epilessia: cinque regole fondamentali in vacanza
Epilessia, come gestire i farmaci i vacanza
Viaggiare in sicurezza significa evitare l’esposizione a quei fattori di rischio in grado di scatenare le crisi epilettiche. A contribuire al controllo e alla gestione di queste è, in primo luogo, l’assunzione quotidiana e regolare delle medicine alla stessa ora.
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Se la destinazione è lontana, la dose del farmaco andrebbe aumentata o ridotta a seconda della differenza di fuso orario. È opportuno informare il proprio medico che potrà indicare le eventuali dosi supplementari o, al contrario, ridotte così da permettere una corretta aderenza terapeutica.
Sonno veglia, fattore di rischio per l’Epilessia
Anche il ritmo sonno-veglia, se sconvolto, può rappresentare un fattore di rischio. Le differenze di fuso orario, infatti, potrebbero alterarlo fino a due o tre giorni dopo il volo. Tutto ciò in grado di influenzare negativamente la qualità del sonno andrebbe evitato (svolgimento di attività fisica nelle ore serali, assunzione eccessiva di caffeina e teina, consumo di pasti pesanti, andare a dormire a orari sempre differenti: tutti fattori che possono alterare il naturale ritmo circadiano del sonno).
Durante il giorno, via libera ad attività di svago e sportive, in grado di apportare numerosi benefici. In caso di assenza di crisi, o di crisi rare e lievi, non ci sono importanti limitazioni.
Epilessia: regole per chi nuota e va in piscina
Nel caso di nuoto e sport acquatici, è opportuno entrare in acqua solo se ci si sente bene e alla presenza di un nuotatore esperto, che sia informato sulla condizione del paziente e conosca le misure di pronto soccorso. Le immersioni in profondità sono autorizzate solo in caso di un periodo prolungato senza crisi e con relativo attestato medico.