Edema polmonare, cause, sintomi e cure

-
09/10/2017

L’edema polmonare si verifica quando dai capillari che avvolgono i polmoni fuoriescono dei liquidi, creando un accumulo a livello extravascolare.

Questa è una situazione piuttosto seria, poiché la presenza del liquido ostacola la respirazione e lo scambio gassoso, e può evolvere in un’insufficienza respiratoria anche molto grave.

L’edema talvolta è causato da insufficienza cardiaca o difetti della valvola mitralica, ma anche da lesioni o cause esterne. Una volta valutata la causa che ha prodotto l’edema, si procede a pianificare la terapia idonea, o eventualmente a valutare la possibilità di un intervento chiururgico.

Il passaggio di liquidi dai capillari polmonari

Quando dai capillari polmonari i liquidi fuoriescono, invadendo gli alveoli, la respirazione risulta essere fortemente compromessa. Il fenomeno può verificarsi per trasudazione dovuta ad un’aumentata pressione del sangue all’interno dei capillari stessi, o ad un processo infiammatorio che compromette la permeabilità delle pareti dei vasi: le modalità variano in relazione alle cause all’origine dell’edema.

Il decorso parte dapprima da una ridotta capacità di drenaggio, dovuta all’anomalo aumento di liquido tra gli alveoli, che successivamente si accumula e si estende fino a raggiungere le vie respiratorie.

edema polmonare, embolia polmonare

Le principali cause dell’edema polmonare

L’edema può avere origini diverse, in parte legate a patologie cardiache, quali possono essere valvulopatie, cardiopatie congenite o causate da ipertensione o ischemia, aritmie e altre anomalie che provocano scompenso cardiaco.

Se l’edema non è cardiogeno, può essere provocato da patologie polmonari, pneumotorace, polmoniti, embolie polmonari ma anche da fattori esterni, come l’altitudine, l’assunzione di farmaci o di prodotti oppiacei, l’inalazione di gas tossici, lo scatenarsi di reazioni allergiche e alcune forme di tumore. L’accumulo di liquidi nei polmoni può essere causato anche da malattie renali, inalazione di fumi tossici, parziale annegamento e persino da stress respiratorio.


Leggi anche: Enfisema polmonare, le cause e il trattamento

I principali sintomi causati dall’edema e la diagnosi

I sintomi più caratteristici dell’edema polmonare sono la difficoltà respiratoria, la tosse secca e insistente, i dolori al torace, l’ipertensione e le alterazioni del ritmo cardiaco. Ogni caso può comunque provocare reazioni differenti, soprattutto in base al motivo che lo ha scatenato. Per tale ragione, una prima diagnosi può essere effettuata dal medico tramite auscultazione, ma per avere un riscontro più approfondito è necessario effettuare controlli specifici, tra cui la radiografia del torace, l’ elettrocardiogramma e l’ecocardiogramma.

edema polmonare, embolia polmonare

Cure e terapie

Una terapia generica potrebbe consistere nella somministrazione di diuretici e morfina e, se necessario, nell’intubazione del paziente, o comunque nella somministrazione di ossigeno. Tuttavia, non esiste un metodo terapeutico standard, deve essere invece personalizzato in base alle cause e alle diverse patologie. Una volta trattati i sintomi acuti, verrà poi studiata una terapia specifica per intervenire sul problema che si trova all’origine dell’ edema polmonare.

L’accumulo di liquidi nel polmoni necessita di un trattamento immediato, al fine di evitare complicazioni, quali possono essere la formazione di edemi periferici, gonfiori, accumulo di liquidi e congestioni in diversi organi. Nei casi non particolarmente gravi, se trattati adeguatamente, l’edema si risolve comunque con successo.

Cause non cardiache dell’edema polmonare

Molto spesso l’edema polmonare deriva da insufficienza cardiaca, e viene trattato di conseguenza, risolvendo la fase acuta e mantenendo sotto controllo i parametri che influsicono sull’accumulo di liquidi nei polmoni. Non è raro però che il problema si verifichi per altre ragioni: ipertensione, infezioni polmonari e polmonite, insufficienza epatica o renale, pancreatite, infezioni del sangue, lesioni polmonari dovute a infezioni, all’inalazione di sostanze tossiche, a traumi e incidenti.

Embolia polmonare

Talvolta l’edema è causato dall’ostruzione di un vaso che porta il sangue verso i polmoni, in questo caso di tratta di embolia: l’embolia è dovuta alla presenza di trombi, ovvero di grumi di sangue distaccatisi dall’interno di una vena, generalmente nelle gambe, che raggiungono l’arteria polmonare, causandone l’ostruzione.


Potrebbe interessarti: Embolia polmonare: che cos’è, quali le cause, i sintomi e la terapia

I sintomi sono comuni a quelli di un’insufficienza respiratoria, e quindi consistono in tosse, dispnea, cianosi e alterazioni del ritmo cardiaco, e le cure si basano soprattutto sulla somministrazione di anticoagulanti, trombolitici e trattamenti più intensivi per risolvere la fase acuta. L’ embolo, oltre a provenire dalla parete di una vena, potrebbe essere causato dalla formazione di una bolla d’aria, oppure da una particella di tessuto adiposo che riesce a penetrare in un vaso sanguigno in seguito ad una lesione, ad esempio una frattura.

Si tratta di una patologia che riguarda anche chi assume sostanze stupefacenti per endovena, e talvolta può verificarsi in gravidanza, a causa di un grumo di liquido amniotico che passa nel sangue. Il rischio di embolia polmonare è maggiore nelle persone che fumano abitualmente, e nei soggetti che assumono regolarmente farmaci a base di estrogeni.

Non è raro che le embolie polmonari siano asintomatiche, o comunque provochino solo lievi sintomi: questo non significa che siano meno rischiose: per questo motivo, ai soggetti particolarmente a rischio si raccomanda di sottoporsi spesso a visite specialistiche e controlli: il sovrappeso, la pillola anticoncezionale, il fumo e la tendenza ad un’eccessiva coagulazione del sangue sono da considerarsi elementi di predisposizione alle embolie polmonari.



disclaimer attenzione