Disbiosi intestinale: cause, sintomi e come affrontare il problema
La disbiosi intestinale non è una vera e propria patologia ma una condizione che predispone allo sviluppo di problematiche da moderate a gravi e che può essere all’origine di malattie anche molto serie. Si tratta di un’alterazione della flora batterica che popola l’intestino e che può dipendere da molti fattori differenti. In alcuni casi all’origine della disbiosi intestinale troviamo delle abitudini alimentari ed uno stile di vita scorretti, mentre in altre circostanze sono delle vere e proprie patologie a compromettere l’equilibrio della flora intestinale.
La disbiosi comporta la comparsa di alcuni sintomi a livello intestinale ma non solo: si può manifestare anche con problematiche che coinvolgono altre parti del corpo ed è quindi piuttosto complessa da riconoscere. Fortunatamente questa condizione si può diagnosticare attraverso un semplice test delle urine, che consente di avere un quadro piuttosto chiaro in merito all’equilibrio della flora batterica.
Disbiosi intestinale: cause e fattori di rischio
Come abbiamo accennato, la disbiosi intestinale può essere causata da molteplici fattori, talvolta concomitanti, che vanno tutti ad influire sul normale equilibrio della flora batterica dell’intestino. In alcuni casi il problema si può risolvere facilmente modificando le proprie abitudini mentre in altre situazioni all’origine di questa condizione vi è una vera e propria patologia che necessita di un trattamento specifico.
Cause non patologiche
Tra le possibili cause non patologiche della disbiosi intestinale troviamo le seguenti:
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- Alimentazione scorretta e ricca di prodotti industriali;
- Stress e ritmi di vita particolarmente incalzanti;
- Abitudini scorrette come fumo, alcol e droghe;
- Sedentarietà;
- Abuso di farmaci (specialmente lassativi e antibiotici).
Cause patologiche
Tra le patologie che possono causare un’alterazione della flora batterica intestinale troviamo le seguenti:
- Intolleranze alimentari (celiachia, intolleranza al lattosio, ecc.);
- Diverticolosi;
- Fistole anali;
- Parassitosi intestinali;
- Infezioni intestinali;
- Disturbi del pancreas o dei reni;
- Disturbi psichici (depressione, ansia, ecc.).
I sintomi della disbiosi intestinale
Come abbiamo detto, questa condizione determina la comparsa di sintomi che interessano principalmente l’intestino e che potrebbero essere associati ad altri disordini e patologie. Per eseguire una diagnosi certa quindi occorre fare l’apposito test, mediante analisi delle urine. Questo disturbo però può interessare anche altri distretti corporei.
Tra i sintomi più caratteristici della disbiosi intestinale troviamo i seguenti:
- Pancia gonfia;
- Problemi digestivi;
- Meteorismo e/o flatulenza;
- Nausea e/o vomito;
- Disturbi dell’alvo (alternanza di stipsi e diarrea);
- Infezioni genitali (prima tra tutte le candida) e urinarie (cistite);
- Sindrome del colon irritabile;
- Disturbi del sonno;
- Stanchezza;
- Cambiamenti di umore.
Va detto che questa condizione espone maggiormente al rischio di infezioni di varia natura, localizzate soprattutto nell’intestino.
Tipologie di disbiosi intestinale
Quando dipende dalla dieta, la disbiosi si può distinguere in due tipologie: putrefattiva e fermentativa.
- La disbiosi putrefattiva dipende da una dieta troppo ricca di carne e di grassi animali e povera di fibre. E’ caratterizzata da sintomi quali stitichezza, gas intestinali e feci oleose e peggiora con l’assunzione di antibiotici.
- La disbiosi fermentativa invece dipende da una dieta troppo ricca di zuccheri e carboidrati complessi o da problemi di malassorbimento (intolleranze alimentari). In questo caso i probiotici si rivelano scarsamente efficaci e anzi, potrebbero peggiorare il disturbo esacerbandone i sintomi.
Quanto dura la disbiosi intestinale?
In molti si chiedono quanto duri questa condizione, ma ricordiamo che non si tratta di un fenomeno passeggero. Il normale equilibrio della flora intestinale si può ripristinare autonomamente solo nei casi più lievi ma nella maggior parte dei pazienti è necessario intraprendere delle cure e dei trattamenti risolutivi.
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Alimentazione e cura
La disbiosi intestinale si può curare innanzitutto correggendo la propria alimentazione ed introducendo una dieta equilibrata e varia. Come abbiamo visto infatti questa condizione è spesso causata proprio da un’alimentazione scorretta. Qualora i disturbi legati alla disbiosi fossero particolarmente debilitanti, è possibile anche ricorrere ad una cura a base di probiotici, che si rivela efficace anche nel trattamento di molte delle patologie all’origine dell’alterazione della flora batterica intestinale.
Probiotici e disbiosi intestinale
I probiotici non devono essere confusi con i fermenti lattici presenti per esempio nello yogurt, perchè questi ultimi vengono distrutti dai succhi gastrici e non sono quindi in grado di svolgere la loro funzione. E’ bene ricordare che i probiotici realmente efficaci non si possono assumere mediante l’alimentazione. Alcuni cibi li contengono ma in quantità talmente modeste da rivelarsi del tutto inefficaci. Bisogna quindi assumere dei probiotici specifici, che si possono trovare facilmente in commercio.
Ricordiamo però che non sempre i probiotici sono la soluzione a tutti i problemi. Nel caso della disbiosi fermentativa, come abbiamo visto, potrebbero addirittura peggiorare la situazione ed esacerbarne i sintomi. Conviene dunque prima di tutto rivolgersi al proprio medico o ad uno specialista e comprendere quali siano le cause di questa condizione. Solo dopo una diagnosi accurata possiamo trovare la cura più adeguata e ripristinare il corretto equilibrio della flora intestinale. Con il fai da te si rischia solo di fare un danno maggiore, quindi è bene prestare sempre una certa attenzione.