Depakin: un farmaco contro l’epilessia, pericoloso in gravidanza

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27/10/2018

Il Depakin è un farmaco molto comune, impiegato per il trattamento dell’epilessia ma anche di alcuni disturbi psichiatrici in fase acuta come la sindrome bipolare e la depressione bipolare. Si tratta di un medicinale che richiede la prescrizione medica per essere acquistato in farmacia e che presenta delle controindicazioni che conviene sapere prima dell’assunzione. Potrebbe inoltre dare vita alla comparsa di effetti collaterali indesiderati e rivelarsi molto rischioso per le donne in gravidanza, perchè il suo principio attivo può determinare malformazioni nel feto. 

Il Depakin è un medicinale che nella maggior parte dei casi richiede una terapia prolungata: molti pazienti affetti ad epilessia lo devono assumere per tutta la vita e non è mai una buona idea interrompere bruscamente il trattamento. Potrebbero infatti insorgere dei sintomi indesiderati, quindi vale sempre la pena parlarne con il proprio medico prima di intraprendere una sospensione brusca.

Depakin: indicazioni terapeutiche

Il Depakin contiene sodio valproato e acido valproico ed è indicato per il trattamento dell’epilessia (generalizzata e parziale) ma anche di alcuni disturbi psichiatrici in fase acuta. Per quanto riguarda l’epilessia, questo farmaco è in grado di contrastare gli attacchi più comuni ossia:

  • Attacchi di assenza;
  • Attacco mioclonico;
  • Attacco tonico;
  • Attacco clonico;
  • Attacco atonico;
  • Attacco misto.

I disturbi psichiatrici che invece possono essere trattati con Depakin sono i seguenti:

Controindicazioni ed avvertenze

Il depakin è controindicato e quindi non può essere assunto nei seguenti casi:


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  • Pazienti con ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti contenuti nel farmaco;
  • Pazienti affetti da epatite (cronica o acuta);
  • Pazienti che hanno sofferto in passato o che hanno storie familiari di epatopatia;
  • Pazienti affetti da disordini della coagulazione del sangue;
  • Pazienti affetti da porifiria epatica;
  • Donne in gravidanza e donne in età fertile che pianificano una gravidanza;
  • Donne che allattano al seno.

Posologia: modi e tempi di somministrazione

Il Depakin è un farmaco che richiede la ricetta per essere acquistato in farmacia: sarà quindi il medico ad indicare la posologia consigliata sulla base dell’entità del disturbo e della storia clinica del paziente. Tuttavia, nel foglietto illustrativo del farmaco sono indicati tempi e modi di somministrazione quindi in caso di dubbio si può fare riferimento al bugiardino, evitando di superare le dosi massime consentite. 

  • Adulti: dosaggio di mantenimento tra i 20 ed i 30 mg/kg al giorno;
  • Bambini: dosaggio di mantenimento circa 30 mg/kg al giorno.

La terapia con Depakin è piuttosto complessa, perchè le dosi vengono solitamente cambiate a seconda di come il paziente risponde al trattamento. E’ dunque fondamentale fare riferimento a quanto prescritto dal medico o dallo specialista. Ricordiamo che la terapia con Depakin deve essere continuativa: una sospensione brusca del farmaco potrebbe dare vita a manifestazioni indesiderate anche serie.

Effetti collaterali indesiderati

La terapia con Depakin può dare vita ad effetti collaterali indesiderati, alcuni più probabili di altri. Per evitare il manifestarsi di tali effetti, è importante attenersi alla posologia consigliata dal medico ed evitare sovraddosaggi pericolosi.

Effetti indesiderati molto comuni (almeno 1 paziente su 10)

  • Nausea;
  • Tremore.

Effetti indesiderati comuni (almeno 1 paziente su 100)

  • Grave disfunzione epatica;
  • Stomatite e disturbi gengivali;
  • Vomito e diarrea;
  • Dolori addominali (nella parte superiore);
  • Inappetenza;
  • Iponatriemia;
  • Perdita di peso;
  • Disturbi extrapiramidali;
  • Sonnolenza;
  • Convulsioni;
  • Mal di testa;
  • Allucinazioni, stato confusionale, aggressività, agitazione;
  • Anemia;
  • Trombocitopenia;
  • Alopecia transitoria;
  • Aumento di peso;
  • Dismenorrea;
  • Emorragia;
  • Sordità;
  • Tinnito.

Effetti indesiderati non comuni (almeno 1 paziente su 1.000)

  • Pancreatite;
  • Salivazione eccessiva;
  • Iperandrogenismo;
  • Spasticità;
  • Letargia;
  • Coma;
  • Encefalopatia;
  • Parkinson reversibile;
  • Iperattività;
  • Irritabilità;
  • Confusione;
  • Eruzioni cutanee e angioedema;
  • Vasculite;
  • Amenorrea;
  • Versamento pleurico;
  • Ipotermia;
  • Insufficienza renale.

Effetti indesiderati rari (almeno 1 paziente su 10.000)

  • Ipotiroidismo;
  • Iperammoniemia;
  • Sindrome mielodisplastica;
  • Demenza reversibile;
  • Insufficienza midollare;
  • Iperattività e disturbi del comportamento;
  • Necrolisi epidermica tossica;
  • Sindrome di Steven-Johnson;
  • Eritema multiforme;
  • Infertilità maschile;
  • Lupus eritematoso sistemico.

Depakin: rischi in gravidanza

Depakin-gravidanzaIl Depakin è un farmaco altamente rischioso per le donne in gravidanza e per questo motivo è controindicato non solamente durante la gestazione ma anche nelle donne e nelle ragazze in età fertile che abbiano intenzione di pianificare una gravidanza. I rischi per il feto potrebbero infatti essere molto elevati: 


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  • Se assunto nel terzo mese di gravidanza, il neonato potrebbe soffrire di ipoglicemia;
  • Se assunto in gravidanza, il neonato potrebbe soffrire di ipotiroidismo;
  • Se assunto nell’ultimo trimestre di gravidanza, il neonato potrebbe presentare i sintomi della sindrome da astinenza ossia agitazione, nervosismo, irritabilità, eccitabilità, tremore, convulsioni, disturbi alimentari;
  • Se assunto durante la gravidanza, il neonato potrebbe presentare difetti del tubo neurale e malformazioni.

E’ quindi importante informare la donna dei rischi che corre assumendo questo farmaco, che potenzialmente potrebbe risultare molto dannoso per il nascituro.

E’ importante sottolineare però che la terapia con Depakin non deve mai essere interrotta in modo brusco ma gradualmente. Questo per evitare la comparsa di effetti collaterali anche molto seri per il pazienti. E’ quindi raccomandato fare riferimento al proprio medico ed evitare di interrompere la terapia senza prima aver valutato con lui come procedere.

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