Defibrillatore: a cosa serve, come si usa e quale scegliere

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12/11/2019

Il defibrillatore è uno strumento importantissimo, che può salvare la vita di una persona in arresto cardiaco e che quindi è fondamentale imparare ad utilizzare nel modo corretto. Purtroppo al giorno d’oggi sono ancora troppi coloro che non sono in grado di usare il defibrillatore, ma tutte le persone che presentano problemi cardiaci dovrebbero avere uno strumento del genere in casa. Si tratta di una misura d’emergenza che può fare un’enorme differenza e se tutti si abituassero ad impiegarla nel modo corretto la percentuale dei decessi per arresto cardiaco calerebbe drasticamente.

In presenza di un infarto, il defibrillatore ha la funzione di ripristinare il ritmo cardiaco e la sua normale funzionalità prevenendo il rischio di morte. Va però precisato che esistono molte tipologie di defibrillatori e non si tratta unicamente di uno strumento utile in caso di emergenza. Alcuni dispositivi, detti impiantabili o interni, vengono installati sotto la cute e hanno l’obiettivo di inviare automaticamente una scossa elettrica al cuore in caso di necessità.

Defibrillatore: come funziona

Indipendentemente dalla tipologia, il defibrillatore è un dispositivo che può essere alimentato a batteria oppure ad energia elettrica e ha il compito di ripristinare il ritmo cardiaco. Il cuore è un muscolo che funziona come una pompa, in grado di diffondere nell’organismo il sangue. Il suo funzionamento dipende da una serie di impulsi elettrici, che in presenza di un arresto cardiaco vanno in tilt e smettono di funzionare. Grazie al defibrillatore è possibile generare una scarica elettrica molto potente anche se di breve durata, che consente al cuore di ripartire normalmente.


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Il funzionamento del defibrillatore è piuttosto semplice e tra poco vedremo nel dettaglio come deve essere utilizzato nel modo corretto. Di certo questo dispositivo è fondamentale e tutti dovrebbero averne uno in casa, specialmente i pazienti che soffrono di patologie cardiache o che hanno già avuto un infarto in passato.

Tipologie di defibrillatore e istruzioni per l’uso

Oggi in commercio è possibile trovare molte tipologie di defibrillatori: da quelli manuali che possono essere utilizzati solo da personale medico a quelli automatici e semi-automatici che invece sono adatti ad un impiego casalingo.

Defibrillatore automatico

Il defibrillatore automatico è quello più semplice in assoluto da utilizzare, ma è anche il più costoso. Viene consigliato a quei pazienti che sono in pericolo di vita e che necessitano di uno strumento che possa prevenire rapidamente un arresto cardiaco potenzialmente letale. I defibrillatori automatici sono davvero intuitivi e semplicissimi da utilizzare: non occorre avere competenze particolari perchè fanno tutto da soli. In sostanza basta azionare lo strumento, posizionare le piastre metalliche sul torace del paziente e attendere che il dispositivo analizzi il ritmo cardiaco. Se ce n’è la necessità, il dispositivo emette in autonomia la scarica elettrica senza che chi lo utilizza debba fare nulla.

Defibrillatore semiautomatico

Il defibrillatore semiautomatico è quello più diffuso anche per un utilizzo domestico, perchè ha dei costi inferiori rispetto ai modelli automatici ed è comunque molto semplice ed intuitivo da utilizzare, anche nelle situazioni di emergenza. Lo si trova spesso anche nei locali pubblici e può essere utilizzato da chiunque, comprese le persone sprovviste di patentino. Anche in questo caso bisogna collocare le piastre metalliche sul torace, dopodiché il dispositivo analizza in automatico il ritmo cardiaco. Se non è necessario effettuare la defibrillazione, il pulsante di start si blocca automaticamente, mentre se è necessario la macchina lo comunica e chi la utilizza deve solo premere il pulsante per fornire la scarica.

Defibrillatore manuale

I defibrillatori manuali possono essere utilizzati solo da personale medico adeguatamente formato e devono essere impiegati insieme all’elettrocardiografo al quale sono collegati. In questo caso è il medico a decidere quando erogare la scarica, in base all’elettrocardiogramma.


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Defibrillatore interno (o impiantabile)

I defibrillatori interni o impiantabili sono dispositivi di piccolissime dimensioni che vengono installati sotto pelle in pazienti che sono a rischio di arresto cardiaco e che presentano problematiche al cuore specifiche. Questi microdispositivi vengono impiantati mediante un intervento chirurgico e sono in grado di rilevare eventuali anomalie nella frequenza cardiaca e di inviare in automatico una scarica qualora ce ne fosse la necessità.

Rianimazione cardiopolmonare e defibrillazione

In una situazione di emergenza, ancora prima della defibrillazione è importante effettuare la rianimazione cardiopolmonare (RCP). Queste due procedure mediche infatti devono essere utilizzate in associazione in caso di arresto cardiaco. La RCP altro non è che il massaggio cardiaco abbinato alla respirazione bocca a bocca ed è il primissimo intervento necessario in caso di arresto cardiaco. Può rivelarsi utile anche in altre situazioni, come l’annegamento o il soffocamento: ogni volta che il paziente non respira autonomamente.

Il primo passo da compiere quindi è praticare la rianimazione cardiopolmonare, quindi trovare un defibrillatore ed utilizzare anche questo per aumentare le probabilità di successo. Per imparare queste tecniche sono disponibili numerosi corsi di primo soccorso che si rivelano davvero indispensabili e che tutti dovrebbero seguire.



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