Che cos’è una risonanza magnetica con contrasto e quando si usa
La risonanza magnetica con contrasto è una forma diagnostica particolarmente accurata e sensibile, capace di dare immagini più dettagliate rispetto alla classica risonanza convenzionale. La differenza è principalmente nell’utilizzo di un mezzo di contrasto (spesso il gadolinio) che viene iniettato nel paziente per via endovenosa. Questo tipo di esame permette di studiare in modo approfondito problematiche legate in particolare al sistema circolatorio. Grazie al mezzo di contrasto si vedono alla perfezione il flusso del sangue a livello di vene e arterie, i processi infiammatori, le lesioni interne.
La risonanza magnetica nucleare permette la visualizzazione all’interno del corpo senza ricorrere a incisioni chirurgiche e senza radiografia. Molti si chiedono “la risonanza fa male?” Ebbene no, le onde radio e i campi magnetici grazie ai quali funziona il sistema, sono totalmente innocui. L’apparecchio inoltre, a differenza di quello che molti credono, non è chiuso, ma è aperto ai lati, quindi non si ha mai la sensazione claustrofobica. Gli effetti collaterali e le controindicazioni di questo sistema sono quasi assenti, di conseguenza questo tipo di test è utilizzatissimo in campo medico. La risonanza con contrasto è l’esame che può fornire informazioni più chiare a livello diagnostico, di conseguenza è un sistema di alto livello, eseguibile solo in alcuni ospedali e cliniche. L’esame non è invasivo, se non per la piccola iniezione iniziale.
La risonanza nei migliori centri diagnostici e l’RX
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Premesso che la Dimaraggi utilizza la risonanza magnetica dal 1992, i centri diagnostici in Italia sono diversi, ma la tecnica viene applicata ancora solo in alcuni di questi. Uno dei centri più noti, è per la risonanza magnetica con contrasto Cagliari, dove si eseguono anche la radiografia e l’ ecografia. Qui e nei migliori centri, in pochissimi giorni si possono ottenere i risultati dell’esame, così da iniziare al più presto la giusta terapia. Non bisogna infatti dimenticare che per la migliore terapia, è necessaria una diagnosi precoce e accurata. Il costo di questo tipo di diagnosi non è alto, considerando le tempistiche di attesa minime, la qualità della visita e i tempi di consegna dei risultati.
I centri diagnostici dove viene eseguita la risonanza, di solito forniscono comunque anche il classico servizio radiografico RX. Facendo una statistica sulla prenotazione radiografia a Cagliari, presso uno dei migliori centri diagnostici specializzati, si può dimostrare tuttavia che entrambi i sistemi diagnostici sono ancora molto utilizzati: la risonanza magnetica non ha sostituito i raggi RX. In base al quesito diagnostico, i medici stabiliscano infatti se sia più opportuno utilizzare l’uno o l’altro metodo. Per l’osservazione di articolazioni importanti (ginocchia, mani, piedi, gambe) è più facile per esempio si utilizzi la radiografia classica.
Come si svolge la risonanza magnetica di contrasto
Quando si deve fare una risonanza magnetica è necessario compilare con il medico un questionario, in modo che egli possa verificare che non vi siano per caso delle controindicazioni. Prima della risonanza viene fatto il test della creatinina ematica, i risultati vanno portati il giorno dell’esame. Almeno 6 ore prima dell’esecuzione della diagnosi il paziente deve stare a digiuno. Durante l’esecuzione dell’esame egli indosserà un camice che non disturba le onde magnetiche e sarà privo di qualunque oggetto che contenga parti in metallo o smagnetizzabili (orecchini, bracciali, carte di credito etc.). Al personale medico vanno comunicate tutte le informazioni che potrebbero essere utili: claustrofobia, stato di gravidanza etc.
Una volta sdraiatosi sul lettino, il paziente viene accompagnato dal personale dello studio medico per tutto il tempo e in ogni momento può interagire con esso, ricordiamo infatti che la risonanza non viene fatta in uno spazio chiuso. Spesso vengono forniti dei tappi per le orecchie, perché la risonanza è rumorosa e può dare fastidio. Il paziente deve stare immobile quanto possibile, per la migliore riuscita dell’esame. Prima dell’introduzione nell’apparecchio viene iniettato il mezzo di contrasto, che verrà poi eliminato dal paziente con le urine in circa 24 ore. A questo punto inizia il vero e proprio esame diagnostico.
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