Coronavirus in Italia, bollettino oggi 7 gennaio: 18.020 nuovi casi, 414 morti
I dati del Ministero della Salute aggiornati al 7 gennaio 2021 riportano 18.020 nuovi casi di positività al Covid-19 riscontrati su 121.275 tamponi esaminati e 414 decessi registrati nelle ultime 24 ore in Italia. Nel nostro Paese, dall’inizio della pandemia a oggi, i contagi hanno superato quota 2,2 milioni. Più di 77 mila le vittime.
In base al bollettino del Ministero della Salute aggiornato al 7 gennaio 2021 i soggetti attualmente positivi sono 571.055, per un totale di 2.220.361 di casi dall’inizio della pandemia a oggi.
Nelle ultime 24 ore si sono contati 18.020 contagi e 414 morti.
Le vittime salgono a 77.291.
I soggetti dimessi/guariti sono 1.572.015 (+15.659).
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In lieve aumento i ricoveri: quelli ordinari, 25.878 (+133), e quelli in terapia intensiva, 2.587 (+16).
I tamponi processati finora sono stati 27.439.249 (121.275 nelle ultime 24 ore).
A livello regionale, nell’arco dell’ultima giornata si sono registrati 3.596 nuovi casi in Veneto, 2.799 in Lombardia, 2.228 in Emilia-Romagna, 1.779 nel Lazio, per citare i territori più colpiti.
Fondazione Gimbe: terza ondata all’orizzonte
Nella settimana a cavallo del nuovo anno, rispetto alla precedente, sono tornati ad aumentare i decessi per Covid-19 del 3,6% (3.300 rispetto a 3.187).
Quasi stabili gli attualmente positivi (569.161 rispetto a 568.728). È cresciuto di nuovo il numero di pazienti Covid in rianimazione (2.569 rispetto 2.549 pari al +0,8%) e le terapie intensive sono sopra la saturazione in metà delle Regioni.
È emerso dal monitoraggio settimanale della Fondazione Gimbe, in base al quale “si intravede l’inizio della terza ondata” mentre “il reale impatto del vaccino è molto lontano” e “rischiamo di avere solo il 5% di vaccinati a marzo”.
L’Europa ha assicurato al Paese ulteriori 13.460.000 dosi del vaccino Pfizer-BioNTech e 10.768.000 di Moderna (appena approvato dall’UE) con tempi di consegna non ancora definiti.
Ha dichiarato il presidente Gimbe, Nino Cartabellotta:
“Al di là dell’efficienza logistico-organizzativa del nostro Paese senza il via libera dell’Agenzia Europea dei Medicinali (Ema) ad altri vaccini, AstraZeneca in primis, o l’anticipo improbabile di consegne, potremo vaccinare circa il 5% della popolazione entro marzo e meno del 20% entro giugno”.