Coronavirus in Italia, bollettino oggi 23 dicembre: oltre 14.500 nuovi casi, 553 morti
I dati del Ministero della Salute e della Protezione Civile, aggiornati al 23 dicembre 2020, riportano 14.522 nuovi casi di Covid-19 su 175.364 tamponi analizzati e 553 decessi registrati in Italia nelle ultime 24 ore.
In base al bollettino sanitario aggiornato del Ministero della Salute e ai dati della Protezione Civile, diffusi oggi, 23 dicembre 2020, i soggetti attualmente positivi in Italia sono 598.816, in tutto 1.991.278, con un aumento di 14.522 (+0,7%) nelle ultime 24 ore.
I deceduti salgono a 70.395 (+553 nell’arco dell’ultima giornata).
I dimessi/guariti arrivano a 1.322.067 (+20.494).
Continua il trend in (lieve) decrescita dei ricoveri: 27.170 (-465) di cui 2.624 (-63) in terapia intensiva.
I tamponi processati sono complessivamente 25.558.583 (+175.364).
A livello regionale nelle ultime 24 ore in Lombardia si sono registrati 2.153 nuovi casi di Covid, 3.357 in Veneto, 1.067 in Campania e 1.129 in Emilia-Romagna.
Il virologo Galli: “Vaccino atto dovuto, pensato, condiviso”
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A “Buongiorno”, su Sky TG24, Massimo Galli, infettivologo e direttore del Dipartimento Malattie infettive dell’Ospedale Sacco di Milano, ha parlato dell’opportunità di fare il vaccino anti-Covid.
Galli sarà tra i primi in Lombardia a riceverlo.
Ha dichiarato l’esperto:
“Niente di eroico, è un atto dovuto, pensato e condiviso. Il vaccino c’è e ha garanzie di validità e sicurezza”. È un dovere sociale, soprattutto nella prospettiva di raggiungere la famigerata immunità di gregge. Quest’ultima ci toglierà da un guaio altrimenti senza fine. Consentirà davvero la ripresa in tutti i sensi. La possibilità di vivere finalmente in maniera tranquilla le nostre esistenze, in particolare quelle dei più anziani che sono quelli più a rischio quando si infettano”.
Ha aggiunto l’infettivologo del Sacco di Milano sul vaccino:
“È un po’ di più della luce in fondo al tunnel. Se riusciremo nell’arco del prossimo anno a raggiungere un numero sufficiente di vaccinati e immunizzati costruiremo un muro contro il quale il virus non potrà fare altro che battere il capo e ritirarsi”.