Coronavirus in Italia, bollettino oggi 17 febbraio: 12.074 nuovi casi, 369 morti
I dati del Ministero della Salute aggiornati al 17 febbraio 2021 riportano 12.074 nuovi contagi riscontrati su 294.411 tamponi processati e 369 decessi registrati nelle ultime 24 ore in Italia. Dall’inizio della pandemia a oggi nel nostro Paese i contagiati da Covid-19 hanno superato quota 2.7 milioni. Oltre 94.500 le vittime.
In base al bollettino del Ministero della Salute, aggiornato al 17 febbraio, i soggetti attualmente positivi in Italia sono 388.864, per un totale di 2.751.657 casi dall’inizio della pandemia a oggi.
Nel nostro Paese nelle ultime 24 ore si sono registrati 12.074 nuovi contagi e 369 decessi.
Le vittime per Covid-19 salgono a quota 94.540.
I dimessi/guariti arrivano a quota 2.268.253 (+16.519).
In calo i ricoveri, quelli ordinari, 20.317 (-220), e quelli in terapia intensiva, 2.043 (-31).
I tamponi processati sono in tutto 36.916.289 (+294.411).
Vaccini anti-Covid: superate in Italia 3 milioni di dosi
In Italia sono state superate le 3 milioni di dosi (3.078.653) di vaccini anti-Covid somministrate, secondo i dati forniti dal ministero della Salute. In totale le persone vaccinate – ovvero quelle che hanno ricevuto anche la dose di richiamo – sono 1.291.021. Le dosi distribuite in totale sono precisamente 3.651.270, delle quali l’84,3% somministrate.
Sul podio delle regioni che hanno effettuato più iniezioni ci sono, nell’ordine, Valle d’Aosta, Provincia di Bolzano e Toscana. Quelle più indietro, invece, risultano Basilicata, Liguria e Calabria.
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Al momento sono tre i vaccini distribuiti in Italia: Pfizer (3.288.870), Moderna (112.800), AstraZeneca (249.600). La maggior parte delle dosi sono state somministrate a operatori sanitari e sociosanitari (2.070.593).
Seguono personale non sanitario (577.556), ospiti delle Rsa (333.546) e anziani di età superiore a 80 anni (96.958).
Continua a preoccupare, anche nella Penisola, la diffusione delle varianti del Covid.
Il sito dell’Istituto Superiore della Sanità ha riportato una spiegazione ripresa dalle informazioni del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie.
Leggiamo che nuove evidenze, sulla base di analisi preliminari in UK, portano a ipotizzare un aumento della gravità di malattia, con maggiore rischio di ospedalizzazione e di decesso per i casi con variante inglese.
Inoltre la maggiore trasmissibilità della variante inglese si traduce in un maggior numero assoluto di infezioni, determinando così un aumento del numero di casi gravi.
Viene sottolineato che, al momento, tale aumento di gravità o di letalità non è stato ipotizzato per le varianti brasiliana e sudafricana.