Coronavirus in Italia, bollettino oggi 15 febbraio: 7.351 nuovi contagi, 258 morti

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15/02/2021

I dati del Ministero della Salute, aggiornati al 15 febbraio 2021, riportano 7.351 nuovi casi di positività al Covid-19 riscontrati su 179.278 tamponi esaminati e 258 decessi registrati nelle ultime 24 ore in Italia. Dall’inizio della pandemia a oggi, nel nostro Paese, i contagi hanno superato quota 2.7 milioni. Oltre 93.800 le vittime. 

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In base al bollettino del Ministero della Salute, aggiornati al 15 febbraio 2021, i soggetti attualmente positivi sono 398.098, per un totale di 2.729.223 casi dall’inizio della pandemia a oggi.

Nelle ultime 24 ore nel nostro Paese si sono registrati 7.351 nuovi contagi e 258 decessi.

Le vittime salgono a quota 93.835.

I dimessi/guariti arrivano a quota 2.237.290 (+11.771).

In lieve aumento i ricoveri, sia quelli ordinari, 20.604 (+70), sia quelli in terapia intensiva, 2.089 (+4).

I tamponi processati sono complessivamente 36.347.859 (+179.278).

Varianti Covid, gli esperti chiedono che si rafforzino le restrizioni

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Contro le varianti del Covid, a partire da quella inglese, serve un “rafforzamento delle restrizioni” in vigore.

È la richiesta che arriva dal Comitato tecnico scientifico al governo, dall’Istituto superiore di sanità. alla luce del suo studio sulla presenza della mutazione nel nostro Paese, e dell’Ecdc (il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie) per tutto il continente.

Proprio l’Ecdc, nelle scorse ore, ha definito “molto preoccupante” la situazione epidemiologica in Europa e ha rivisto al rialzo le stime di una nuova accelerazione dei contagi in Ue a causa delle varianti: attualmente il rischio è considerato “alto-molto alto per la popolazione complessiva e molto alto per gli individui vulnerabili”.


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L’Ecdc, inoltre, ha invitato gli Stati membri a mantenere le misure in vigore o ad inasprirle e, nel frattempo, ad “accelerare le campagne di vaccinazione”, soprattutto delle nuove varianti Covid che presentano una maggiore trasmissibilità e potrebbero “determinare una maggiore gravità della malattia”.

Secondo gli esperti del Centro europeo, infine, i vaccini con licenza esistenti potrebbero essere “solo parzialmente o in gran parte meno efficaci”.



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