Coronavirus in Italia, bollettino del 29 novembre: quasi 21 mila nuovi casi, 541 morti
In base ai dati del Ministero della Salute aggiornati al 29 novembre, nelle ultime 24 ore in Italia si sono registrati 20.648 nuovi contagi e 541 morti.
In base ai dati aggiornati del 29 novembre 2020, rilasciati dal Ministero della Salute, nelle ultime 24 ore in Italia si sono registrati 20.648 nuovi contagi – a fronte di 176 mila tamponi analizzati – e 541 morti.
I soggetti attualmente positivi sono 795.771, per un totale di 1.585.178 casi dall’inizio della pandemia (+1,32%).
I deceduti salgono a 54.904.
I dimessi/guariti sono 734.503 (+13.642).
Ancora in calo i ricoveri in via ordinaria e le terapie intensive, rispettivamente 36.632 (-429) e 3.753 (-9).
I tamponi eseguiti finora sono nel complesso 21.814.575.
La curva dei contagi, insomma, è in decrescita, anche se la situazione in Italia è un po’ a metà.
Lo ha sottolineato nuovamente il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, alla conferenza stampa sull’analisi dei dati del Monitoraggio Regionale della Cabina di Regia.
L’esperto ha spiegato che “l’età mediana” dei casi di Covid in Italia è “intorno a 48 anni“.
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Questo indica che sono sempre più anziani a contrarre l’infezione. Da qui l’importanza di proteggere queste categorie, ripete Brusaferro. Per i deceduti l’età media supera gli 80 anni.
Ha dichiarato, inoltre, Brusaferro:
“Il Natale avrà una sua unicità”.
Ora è arrivato il momento di “abbassare la curva“:
“Con questi numeri è molto difficile immaginare qualsiasi tipo di spostamento di massa, aggregazioni e raduni” in particolare di persone che provengono da quadri epidemiologici diversi”.
Anche il presidente del Consiglio Superiore di Sanità Franco Locatelli ha commentato in conferenza stampa i dati del monitoraggio:
“Sarà un Natale diverso, il primo e auspicabilmente l’ultimo grazie ai vaccini. Tutto quello che eravamo abituati a vedere a Capodanno non potrà avere corso, è inimmaginabile e incompatibile. Va detto con assoluta chiarezza come la celebrazione religiosa dovrà essere compatibile con le misure concordate già con la Cei per quello che riguarda la fede cattolica per evitare focolai e trasmissioni”.