Coronavirus in Italia, bollettino del 16 novembre: oltre 27 mila nuovi casi, 504 morti

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16/11/2020

Dal bollettino aggiornato del Ministero della Salute del 16 novembre emergono 27.354 nuovi casi di positività al Coronavirus a fronte di 152.663 tamponi e 504 decessi. I dati si riferiscono alle ultime 24 ore nel nostro Paese. 

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In base ai dati aggiornati del Ministero della Salute, rilasciati il 16 novembre 2020, le persone attualmente positive in Italia sono 717.784 con un aumento di 27.354 casi, +2,32%, nelle ultime 24 ore.

I casi totali di Covid-19 in Italia sono 1.205.881.

Sono stati analizzati 152.663 tamponi in più, in tutto 19.031.049.

Il rapporto tra positivi e test analizzati sale al 17,9% (è una percentuale più alta della media, ma risente del fatto che nel weekend sono stati analizzati meno tamponi).

I deceduti sono stati 504 e arrivano a un totale di 45.733.

I dimessi/guariti sono 442.364 (+21.554).

Nell’ultima giornata sono stati ricoverati 559 pazienti in più, complessivamente 36.028 ospedalizzazioni, di cui 3.492 (+70) in terapia intensiva.

Covid 16 novembre: 4.128 casi in Lombardia

regioni 16 novembre

A livello regionale, in Lombardia sono stati rilevati 4.128 nuovi contagiati, 3.4786 in Piemonte, 4.079 in Campania.

Nel corso di “Buongiorno”, su Sky TG24, Ranieri Guerra, direttore aggiunto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, è intervenuto commentando effetti sull’emergenza coronavirus delle ultime misure introdotte dal governo Conte.


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“Stiamo assistendo a un rallentamento della velocità di crescita, non ancora a una piega decisa verso il basso della curva di aumento e quindi dei ricoveri. C’è sempre uno sfalsamento temporale tra la positività generale della popolazione e il numero di ricoveri e decessi: questi due li vedremo crescere ancora per qualche giorno”.

E ancora:

“Quelli che stiamo vedendo sono gli effetti delle misure relative al primissimo Dpcm, con delle chiusure molto leggere. Penso che nelle prossime settimane vedremo anche gli effetti delle misure più stringenti dei due successivi Dpcm. Da questo punto di vista chiederei un po’ meno panico e un po’ più aspettativa attenta su quelli che saranno i risultati di queste chiusure, che non vediamo ancora nel pieno della loro efficacia”.



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