Coronavirus in Italia, bollettino del 12 novembre: quasi 38 mila contagi in più, 636 morti

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12/11/2020

In base agli ultimi dati del Ministero della Salute, aggiornati al 12 novembre 2020, in Italia nelle ultime 24 ore si sono registrati 37.978 nuovi casi d positività al Coronavirus e 636 decessi. Effettuati quasi 235 mila nuovi tamponi. 

Covid,

Il Ministero della Salute ha diffuso i dati dell’andamento della seconda ondata della pandemia, aggiornati al 12 novembre 2020.

In base all’ultimo bollettino sanitario, relativo alle ultime 24 ore in Italia, i soggetti attualmente positivi salgono a 635.054 casi, +37.978 (+3,69%), per un totale di 1.066.401 casi.

Sono morte altre 636 persone. I decessi per Covid sono in tutto 43.589. 

Sono stati eseguiti 234.672 tamponi in più, complessivamente 18.200.508.

I dimessi/guariti arrivano a 387.758, con un aumento di 15.645.

I ricoverati sono 33.043 (+518) di cui 3.170 (+89) in terapia intensiva.

Covid 12 novembre: 9.291 contagi in più in Lombardia

regioni 12 novembre

A livello regionale, in Lombardia si sono registrati nelle ultime 24 ore 9.291 nuovi casi di positivi al Covid, 4.787 in Piemonte, 4.065 in Campania, 3.564 in Veneto, 2.686 nel Lazio, per citare i territori con i dati più elevati.

Ai microfoni dell’agenzia ANSA Antonio Magi, presidente dell’Ordine dei Medici di Roma, ha lanciato un allarme. A mancare non è l’ossigeno, che viene prodotto in sufficienza, ma il contenitore in cui metterlo per poterlo somministrare ai pazienti Covid con insufficienza respiratoria.


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Ha dichiarato Magi:

“In Italia abbiamo circa 3 milioni di bombole d’ossigeno su cui poter contare, ma in realtà un milione sono state distribuite in passato e mancano all’appello, perché non sono stati riportati i vuoti. E a questo si sta affiancando un fenomeno di accaparramento. Il rischio è quello di dover affrontare nelle prossime settimane una carenza di questi contenitori, come è stato, nella prima ondata della pandemia, con la carenza delle mascherine”.

Ha precisato Magi sulle bombole per la somministrazione di ossigeno:

“Se ne stanno producendo, ma a fabbricarle e distribuirle ci vuole molto tempo, anche perché non sono come una mascherina. Quindi per supplire alla mancanza stiamo cercando di recuperare e far restituire quelle che sono in giro e non utilizzate”.

Ha concluso:

“Riteniamo serva una gestione centralizzata, con un registro nazionale per capire chi le ha, perché e se le utilizza ancora”.



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