Cardicor: un farmaco utile per il benessere del cuore

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03/09/2018

Cardicor è un farmaco betabloccante, il cui principio attivo è il bisoprololo: la funzione dei betabloccanti è quella di agire nei confronti della risposta che il muscolo cardiaco contrappone al sistema nervoso, rallentando il ritmo del battito e migliorando le prestazioni del sistema cardiocircolatorio. Cardicor è un medicinale che richiede la prescrizione medica per essere acquistato in farmacia: può avere degli effetti collaterali che è meglio conoscere e delle controindicazioni che vale sempre la pena controllare prima di assumere il farmaco. In commercio esiste anche il medicinale generico, che come sempre riporta il nome del principio attivo: in questo caso Bisoprololo.

Indicazioni di utilizzo di Cardicor

Il farmaco è normalmente utilizzato nel trattamento delle insufficienze cardiache croniche e stabili. L’insufficienza cardiaca provoca una scarsa capacità, da parte del muscolo cardiaco, di pompare il sangue in quantità sufficiente per rispondere alle richieste dell’organismo: grazie all’azione dei betabloccanti, uniti ad altri farmaci specifici, quali possono essere i diuretici e i glicosidi cardioattivi, è possibile migliorare le prestazioni del cuore e ridurre i problemi circolatori.

Controindicazioni ed avvertenze

Le principali controindicazioni nell’assunzione di un betabloccante riguardano l’allergia e l’intolleranza verso il principio attivo o un eccipiente, le forme di asma e le patologie polmonari croniche e gravi, i problemi di circolazione periferica tra cui la sindrome di Reynaud, il tumore della ghiandola surrenale e l’eccesso di acidità nel sangue.

Inoltre, Cardicor non è indicato nelle situazioni di insufficienza cardiaca grave o in fase di peggioramento tale da richiedere la somministrazione per endovena, nei casi di di pressione bassa e frequenza cardiaca bassa, in presenza di aritmie e altri particolari disturbi cardiaci e nei casi di shock cardiogeno, una condizione che provoca l’abbassamento della pressione arteriosa e una situazione di scompenso circolatorio. Tuttavia, considerando che la funzione principale del farmaco è quella di trattare le insufficienze cardiache, qualora si verificassero effetti collaterali e disturbi legati alla sua assunzione occorre sempre consultare il medico.


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Cardicor

Precauzioni durante la terapia

I pazienti che assumono abitualmente Cardicor devono osservare alcune precauzioni e rivolgersi al medico qualora si trovassero in situazioni particolari, che potrebbero rendere necessaria la correzione della dose, l’aggiunta di altri farmaci o un controllo periodico più frequente. In particolare, è necessario che intervenga uno specialista nei casi di digiuno stretto e prolungato, disturbi del ritmo cardiaco e angina, patologie renali ed epatiche, disturbi circolatori, asma e patologie polmonari, psoriasi e altre eruzioni cutanee, patologie della tiroide e tumori. E’ necessario rivolgersi al proprio medico anche quando prima di sottoporsi ad una terapia desensibilizzante contro le allergie, poiché il farmaco potrebbe rendere più gravi le reazioni allergiche, così come prima di un intervento chirurgico, poiché Cardicor talvolta interagisce con l’anestesia.

Interazioni con altri farmaci

Il principio attivo di Cardicor interagisce con diversi altri farmaci, per questo è indispensabile avvisare il proprio medico di fiducia ogni volta in cui è necessario iniziare o terminare una specifica terapia farmacologica. In particolare, è opportuno evitare di assumere il farmaco in contemporanea con alcuni farmaci antiaritmici e trattamenti per l’ipertensione arteriosa e dell’angina, con i calcio-antagonisti in genere, e con ogni tipo di farmaco che potrebbe, anche per effetto collaterale, ridurre la pressione: dagli antidepressivi, agli antipsicotici, ai barbiturici, ai prodotti somministrati in caso di epilessia. Chi pratica sport a livello agonistico deve tenere presente che il farmaco, se assunto senza effettiva necessità, può essere considerato doping, e in ogni caso può comportare un risultato positivo ai test antidoping.

Cardicor

Avvertenze utili durante la terapia

Durante il periodo della gravidanza e dell’allattamento, le donne che assumono farmaci a base di bisoprololo devono consultare il proprio medico di fiducia, in quanto non è stato ancora stabilito con esattezza se il farmaco possa provocare problemi durante lo sviluppo del feto o passare nel latte materno: per tale ragione è consigliabile non allattare al seno durante la terapia. La capacità di guidare o di utilizzare macchine e impianti complessi non è detto che sia sempre compromessa: la prontezza di riflessi e la capacità di coordinare i movimenti vengono influenzate in base al grado di tolleranza al farmaco, che varia da persona a persona. E’ comunque opportuno prestare attenzione nei primi giorni in cui si è iniziato assumere il farmaco, in caso di aumento della dose e quando accade di bere alcolici.

La dose del farmaco deve essere prescritta dal medico, per poi attenersi rigorosamente alle indicazioni ricevute, informandolo nel caso di disturbi e malesseri avvertiti durante i primi giorni della terapia o di variazione della posologia, e sottoponendosi ai controlli periodici, necessari per stabilire con esattezza la dose necessaria. La terapia con i betabloccanti necessita infatti un monitoraggio continuo, poiché spesso è necessario aumentare o diminuire la dose, o sospendere il trattamento.


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In genere, Cardicor viene somministrato in dosi elevate al momento in cui insorgono i problemi cardiocircolatori, per poi essere ridotto ad una dose di mantenimento, rivalutata periodicamente dal medico. La terapia non deve assolutamente essere sospesa o ridotta senza disposizioni del medico, che eventualmente procederà con una riduzione graduale del farmaco, fino all’interruzione o al raggiungimento della dose desiderata.

Sovraddosaggio: cosa fare e come comportarsi

Se per errore ci si accorge di avere assunto una dose di Cardicor superiore a quella prescritta, è bene avvisare immediatamente il proprio medico di fiducia, che deciderà se e come intervenire al riguardo. I sintomi da sovradosaggio sono un eccessivo rallentamento del ritmo cardiaco, diminuzione del tasso glicemico, vertigini e difficoltà respiratorie.

Cardicor fa ingrassare?

Leggendo i vari forum online ma anche i messaggi che arrivano direttamente presso la nostra redazione, abbiamo notato che alcune pazienti si chiedono spesso se questo medicinale faccia ingrassare. Effettivamente, come tutti i medicinali betabloccanti, anche Cardicor potrebbe avere questo effetto collaterale sul lungo termine. In sostanza quindi, poichè si tratta di un farmaco che deve essere assunto per lunghi periodi di tempo (e in alcuni casi anche per tutta la vita), è molto probabile constatare un aumento di peso.

I farmaci betabloccanti come Cardicor rendono l’organismo meno efficiente nel bruciare i grassi corporei e le calorie, ed è per questo motivo che si tende ad ingrassare. Sarebbe quindi opportuno, per mantenere il proprio peso forma, associare alla terapia con Cardicor anche una dieta specifica e più bilanciata, in modo da ridurre al minimo questo effetto ingrassante.

Cardicor abbassa la pressione?

Cardicor, come del resto tutti i farmaci betabloccanti, può provocare un abbassamento della pressione arteriosa. Per i pazienti che soffrono di ipertensione questo non è certo un problema, ma in altri pazienti potrebbe rivelarsi debilitante perchè se la pressione alta è certamente più pericolosa, l’ipotensione rimane comunque una condizione non ottimale per la salute dell’organismo. In questi casi conviene sempre informare il proprio medico o il cardiologo, in modo da capire come comportarsi.

Sostituire Cardicor con un altro medicinale betabloccante potrebbe rivelarsi inutile perchè si tratta di un effetto collaterale comune a questa classe di farmaci. Tuttavia, il medico potrebbe decidere di fare un tentativo variando la terapia o diminuendo i dosaggi del farmaco, in modo da renderlo più accettabile e meno problematico.

Conviene sempre fare riferimento al proprio specialista di fiducia, per trovare il rimedio più adatto a questo inconveniente che non è poi tanto raro tra i pazienti che fanno uso di betabloccanti.

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