Carcinoma alla prostata: tutto quello che c’è da sapere

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12/08/2020

Con l’espressione carcinoma alla prostata si intende una neoplasia, in genere maligna, delle cellule della prostata, ghiandola presente nell’apparato riproduttivo maschile. È una tipologia di tumore piuttosto diffusa, secondo delle stime la seconda in ordine di diffusione dopo quello al polmone e con i più alti tassi di mortalità. Il carcinoma alla prostata dunque non deve di certo essere sottovalutato, ma le ultime novità fanno ben sperare in un miglioramento dell’aspettativa di vita per i pazienti che soffrono di questo tumore così insidioso.

Carcinoma alla prostata: cause e fattori di rischio

Non si conoscono, come per gran parte delle altre forme tumorali, le cause che possono portare al carcinoma della prostata. Tra i fattori di rischio principali da tenere in considerazione troviamo i seguenti:

  • L’età: questa forma di tumore, infatti, colpisce soprattutto gli over 50 e la media di età alla diagnosi è di 70 anni;
  • La familiarità: secondo alcuni studi per gli uomini che hanno un familiare di primo grado affetto da carcinoma della prostata il rischio di svilupparlo a loro volta è duplicato;
  • Fattori genetici o ereditari come l’appartenenza a un determinato gruppo razziale, alcuni studi avrebbero dimostrato per esempio una maggiore incidenza, nella popolazione americana, tra gli uomini di colore, piuttosto che tra gli ispanici. Anche i gemelli sarebbero più esposti, poi, al rischio carcinoma alla prostata.
  • Una dieta poco equilibrata: la carenza di vitamina E, licopene, omega 3, selenio, vitamina D è risultata correlata a molti casi di tumori a carico della prostata.
  • L’eccessiva assunzione di farmaci, l’esposizione a raggi ultra-violetti o l’essersi sottoposti a vasectomia.
  • Infezioni a carico dell’apparato riproduttivo e malattie sessualmente trasmissibili come gonorrea, sifilide, clamidia.
  • Obesità e alta pressione, in qualche caso connessi allo sviluppo della malattia.

I sintomi del carcinoma alla prostata: come riconoscerlo

Al di la delle diverse forme, stadio e grado in cui può presentarsi il carcinoma alla prostata, ci sono alcuni sintomi che, se compaiono in età avanzata, non dovrebbero essere trascurati in quanto potenziale indice di malattia. Lo stimolo frequente a urinare, la difficoltà o il dolore nel farlo, le tracce di sangue nelle urine possono essere, infatti, dei sintomi precoci di un problema a livello della prostata. Né vanno ignorati sintomi secondari come il dolore osseo, specie se localizzato nelle costole o in zona pelvica, o l’incontinenza che possono essere collegati alla presenza di metastasi tumorali. Anche disturbi della funzione sessuale (impotenza o difficoltà di erezione, eiaculazione precoce o dolorosa, etc.) possono essere sintomi della malattia.


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I sintomi che abbiamo appena elencato compaiono di norma quando il tumore ha raggiunto delle dimensioni importanti. Nelle fasi iniziali infatti il carcinoma prostatico è spesso e volentieri asintomatico e non provoca alcun tipo di problema. E’ per questo motivo che conviene sempre preoccuparsi della prevenzione ed effettuare degli esami di controllo, specialmente dopo una certa età.

Il tumore alla prostata, così come la maggior parte delle altre forme di cancro, è alquanto subdolo e purtroppo quando compaiono i sintomi è spesso troppo tardi per riuscire a curarlo in modo definitivo.

Diagnosi del carcinoma alla prostata

La presenza di un carcinoma alla prostata va confermata comunque tramite esame rettale, che evidenzi masse o irregolarità nella forma della prostata, dosaggio di PSA, un enzima prodotto dalla prostata e indice di un suo buon funzionamento e biopsia dei tessuti nel caso in cui insorgano dubbi sulla presenza di un tumore.

Al giorno d’oggi, considerati gli strumenti che abbiamo a disposizione, sarebbe consigliabile effettuare degli esami di controllo sempre e comunque una volta superati i 50-60 anni di età.

Cura, trattamento e aspettativa di vita

L’approccio terapeutico, invece, prevede opzioni diverse. In alcuni casi si può decidere per l’asportazione per via chirurgica della prostata. In altri il medico potrebbe optare per la radioterapia con lo scopo di uccidere le cellule tumorali, spesso abbinandola con una terapia ormonale che ne impedisca la crescita. L’intervento precoce assicura, comunque, alti tassi di sopravvivenza al carcinoma alla prostata ed è per questo motivo che è fondamentale non trascurare alcun sintomo ed effettuare degli esami di controllo prima che sia troppo tardi.

Per quanto riguarda l’aspetativa di vita, questa è variabile a seconda delle condizioni e della gravità del tumore ma anche dell’eventuale presenza di metastasi. Quel che è certo è che al giorno d’oggi le speranze di sopravvivenza sono aumentate rispetto al passato e si stanno compiendo ogni giorno dei piccoli passi avanti in questa direzione.


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Carcinoma alla prostata: le ultime novità

Una delle ultime novità per quanto riguarda il tumore alla prostata è rappresentata da un farmaco specifico, l’apalutamide. Questa molecola è infatti utile in seguito ai trattamenti con la radioterapia per prevenire il rischio di ricomparsa di questo cancro e di formazione di metastasi in altre parti del corpo. Si tratta di una novità importante, che va a sommarsi alle ultime scoperte effettuate in grado di prolungare l’aspettativa di vita dei pazienti.



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