Carbossiterapia: a cosa serve e come funziona

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17/12/2019

La carbossiterapia è un trattamento ampiamente diffuso in medicina che prevede la somministrazione, per via sottocutanea, di piccole dosi di anidride carbonica. Gli scopi di questa tecnica possono essere moltissimi: da quelli prettamente estetici e quelli invece curativi. La carbossiterapia viene ancora oggi impiegata in svariati campi clinici, con ottimi risultati, e risulta una tecnica molto interessante. L’anidride carbonica infatti ha il grande vantaggio di essere una sostanza naturale, quasi completamente priva di controindicazioni e del tutto atossica ed anallergica.

La carbossiterapia viene impiegata per il trattamento di molteplici problematiche, che presentano però una caratteristica in comune. L’anidride carbonica infatti ha degli effetti benefici sulla microcircolazione perchè ha la capacità di aumentare il flusso di sangue dei distretti corporei. I suoi benefici però si esplicano anche in altri modi e in particolare sul tessuto adiposo e sulla pelle.

Carbossiterapia: cos’è e come funziona

La carbossiterapia è una tecnica medica che consiste nell’iniettare anidride carbonica in forma gassosa nella pelle o nel tessuto sottocutaneo. Gli scopi di questa terapia possono essere sia prettamente estetici che clinici, per il trattamento e la cura di alcune patologie tra cui per esempio la psoriasi, l’insufficienza venosa e le ulcere localizzate nelle gambe.

La carbossiterapia viene effettuata mediante un apposito apparecchio, dotato di un serbatoio per l’anidride carbonica e di un flussimetro che consente di regolare il flusso e la temperatura della CO2. L’iniezione dell’anidride carbonica avviene mediante una serie di aghi molto sottili, collegati al macchinario mediante alcuni tubi. Naturalmente il medico può scegliere la velocità di erogazione del gas e la quantità da iniettare, in modo da personalizzare il trattamento in base al disturbo nello specifico da curare.


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Carbossiterapia: quando è indicata

Come abbiamo accennato, la carbossiterapia è indicata per il trattamento di molteplici disturbi, sia di natura prettamente estetica che patologica. Si tratta dunque di una tecnica piuttosto versatile, che consente di curare un’ampia gamma di problematiche.

Disturbi della microcircolazione

Questa terapia viene impiegata spesso per il trattamento di disturbi che coinvolgono il microcircolo. L’anidride carbonica infatti è in grado di dilatare le arteriole ed i vasi che le collegano ai capillari, aumentando di conseguenza il flusso di sangue in questi ultimi. Da tale punto di vista, la carbossiterapia viene impiegata per il trattamento dei seguenti disturbi:

  • Fenomeno di Raynaud;
  • Ulcere venose ed arteriose;
  • Insufficienza venosa o linfatica;
  • Cellulite;
  • Alopecia.

Grasso localizzato

La carbossiterapia viene impiegata anche per rimuovere gli eccessi di adipe localizzati in determinate aree e quindi per scopi estetici. L’anidride carbonica infatti ha la capacità di scindere gli accumuli adiposi e nel contempo di favorire il metabolismo cellulare aumentando la disponibilità di ossigeno all’interno dei tessuti. Questa tecnica può essere quindi utilizzata per il trattamento delle seguenti problematiche:

  • Accumuli di grasso localizzati.

Disturbi ed inestetismi della pelle

L’anidride carbonica offre notevoli benefici anche per la pelle, perchè stimola la produzione di elastina, collagene ed acido ialuronico. Ha quindi effetti anti-age piuttosto evidenti e viene impiegata anche per il trattamento dei seguenti disturbi o inestetismi della pelle:

  • Invecchiamento della pelle (rughe dovute all’età);
  • Occhiaie molto marcate;
  • Smagliature;
  • Cicatrici.

Con la carbossiterapia vengono effettuati anche, in ginecologia, dei trattamenti mirati per ringiovanire i genitali femminili.

Carbossiterapia: è dolorosa?

La carbossiterapia non è particolarmente dolorosa, ma bisogna sempre tenere in considerazione una serie di fattori quali per esempio la sede di somministrazione della CO2 e la sensibilità individuale del paziente al dolore. Solitamente, per evitare che risulti eccessivamente dolorosa, può essere applicato un anestetico locale che ha la funzione di ridurre la sensibilità e quindi anche la percezione del fastidio.

Durata del trattamento

E’ bene precisare sin da subito che la carbossiterapia prevede più di una seduta: il trattamento quindi deve essere ripetuto con una certa costanza ed il numero di sedute varia a seconda della tipologia di disturbo da trattare. Ogni seduta ha una durata piuttosto limitata, che può andare dai 15 minuti ai 30 minuti ed ogni trattamento può prevedere da un minimo di 2 ad un massimo di 20 sedute a seconda dei casi e della risposta del paziente alle somministrazioni.


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Effetti collaterali indesiderati

Come abbiamo accennato, la carbossiterapia non provoca la comparsa di particolari effetti collaterali perchè l’andride carbonica se iniettata in piccole quantità è considerata del tutto sicura e priva di rischi. Tuttavia, è possibile che possano insorgere piccole manifestazioni che si risolvono nel giro di breve tempo:

  • Comparsa di piccoli lividi in seguito all’iniezione;
  • Sensazione di formicolio ed intorpidimento nel sito di iniezione.

Controindicazioni

La carbossiterapia è una tecnica piuttosto sicura e priva di rischi, ma questo non significa che tutti possano sottoporsi a questo trattamento. E’ infatti controindicata nei seguenti casi:

  • Pazienti affetti da insufficienza respiratoria cronica;
  • Pazienti affetti da insufficienza cardiaca o altre patologie cardiache;
  • Pazienti affetti da insufficienza renale ed epatica;
  • Pazienti affetti da diabete;
  • Pazienti affetti da anemia grave;
  • Pazienti che stanno seguendo trattamenti con inibitori dell’anidrasi carbonica;
  • Donne in stato di gravidanza.


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