Botulino intossicazione: sintomi e cura

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10/09/2021

 

Il botulino, che deve il  nome al suo scopritore nel lontano 1897, un medico che aveva notato il legame dell’intossicazione con il consumo di salsicce, butulus in latino, è causato da un batterio anaerobico, Clostridium botulinum, che può contaminare alcuni alimenti conservati, come gli insaccati e lo scatolame in genere.

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Si tratta di una intossicazione molto seria, contro la quale, se non si interviene in tempo, sono poche le armi a diposizione per combatterlo, tuttavia la buona notizia è che, grazie alle moderne tecniche di conservazione degli alimenti, l‘intossicazione è estremamente rara.

La pericolosità della tossina prodotta da questo batterio è talmente elevata che ne basterebbe un solo grammo per uccidere dieci milioni di persone.

In caso di intossicazione, il periodo di incubazione è decisamente breve, 12-48 ore anche se talvolta si può arrivare  ad 8 giorni, e i sintomi sono talmente evidenti da essere di fatto inequivocabili.

I sintomi:

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Nausea, vomito, diarrea severa, dolori muscolari, sono solo le prime avvisaglie, seguite da secchezza delle fauci, alterazioni visive, disturbi neurologici generalizzati, insomma un quadro decisamente catastrofico, che può trovare la sua fatale conclusione a causa di una paralisi respiratoria.

Una volta l’incidenza dei casi mortali era elevata, il 70-80%, ma ora grazie anche ai progressi scientifici,  la percentuale si è ridotta notevolmente attestandosi intorno al 15%.

Le esotossine di questo terribile batterio si possono trovare negli alimenti conservati, ma più facilmente in quelli confezionati artigianalmente, anche se, grazie alla accresciuta conoscenza del problema, anche le confezioni artigianali sono da ritenersi sufficientemente sicure.

Del resto, una manifestazione evidente della presenza del botulino è rappresentata dal rigonfiamento della confezione e, quindi, è necessario evitare di consumare alimenti che mostrino queste caratteristiche.

Va comunque detto che il botulino è facilmente debellabile, visto che basta una bollitura di una decina di minuti, per inattivare completamente il batterio.

In campo industriale si ricorre a degli additivi conservanti quali i nitriti, che  ne impediscono la proliferazione, anche se a volte si usano dosi troppo elevate che possono essere la causa di altri seri problemi di salute.



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