Bipolarismo: cause, sintomi, terapie e tutto quello che c’è da sapere

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08/01/2018

Il bipolarismo è un disturbo dell’umore molto complesso e spesso difficile da riconoscere e trattare, che determina continue oscillazioni emotive di natura patologica. Come vedremo, il bipolarismo può essere di varie tipologie: il paziente può manifestare momenti di depressione acuta oppure episodi maniacali di cui non è completamente consapevole. Come tutte le patologie di tipo psichiatrico, anche la sindrome bipolare può essere trattata in modo efficacie con gli psicofarmaci ma esistono anche delle alternative. 

Bipolarismo: significato del disturbo

Avere la sindrome bipolare significa soffrire di un disturbo di tipo psichiatrico: il bipolarismo è caratterizzato da oscillazioni nell’umore e da un’instabilità affettiva. Una persona bipolare è molto labile emotivamente ed è spesso lunatica: in alcuni momenti l’umore appare normale, ma improvvisamente sopraggiungono periodi di depressione acuta, oppure di esasperazione maniacale.

Investendo tutto l’ambito delle emozioni, la sindrome bipolare va ad incidere anche su tutte le sfere della vita quotidiana: l’appetito, il peso, il sonno, l’interesse e la vitalità sono tutti elementi che subiscono l’influenza dell’umore. Per questo motivo, il paziente bipolare non attraversa solamente dei periodi di malessere psicologico ma anche fisico, che possono arrivare a situazioni anche molto gravi.

Le tipologie di bipolarismo

Come abbiamo accennato, la sindrome bipolare prevede diverse fasi: una di tipo maniacale che potremmo definire euforica e una di tipo depressivo. Se nella fase maniacale il paziente si sente molto attivo ed energico, ma al tempo stesso irritabile e disorganizzato, quando sopraggiunge la fase depressiva l’umore va letteralmente a terra. Il paziente si sente profondamente triste e demotivato, si sente inutile e nel peggiore dei casi arriva fino al suicidio.


Leggi anche: Disturbo bipolare: come si manifesta e perché

Esistono diverse tipologie di bipolarismo in base alla presenza più accentuata di una fase piuttosto che di un’altra.

Disturbo bipolare tipo 1

Il disturbo bipolare di tipo 1 è caratterizzato dalla manifestazione di almeno un episodio maniacale nell’arco della vita. Il disturbo depressivo potrebbe non manifestarsi mai in questi casi, così come non è detto che si ripresentino altri episodi maniacali.

Disturbo bipolare tipo 2

Il disturbo bipolare di tipo 2 invece è caratterizzato dalla manifestazione di almeno un episodio depressivo accompagnato da un episodio ipomaniacale (iperattività, dinamismo eccessivo, ecc.).

Disturbo bipolare ciclotimico

Il disturbo bipolare di tipo ciclotimico è caratterizzato dall’alternanza repentina e continua di episodi ipomaniacali e depressivi. Questa forma di bipolarismo è la più complessa da controllare, ma anche la più difficile per il paziente.

Le cause del bipolarismo ed i fattori di rischio

BipolarismoLe cause della sindrome bipolare sono complesse e investono tutta la sfera emotiva, quindi riuscire ad inquadrarle non è sempre facile. Sicuramente un ruolo importante è costituito dall’ereditarietà: avere un parente stretto affetto da bipolarismo aumenta del 10% le probabilità di soffrire dello stesso disturbo. Tuttavia, giocano un ruolo importante anche i fattori ambientali: l’ambiente emotivo in cui si cresce, eventuali traumi subiti in età infantile e via dicendo. Spesso il disturbo bipolare si manifesta in persone che soffrono di altri disturbi psichiatrici come la dipendenza da alcool o da droghe, l’ansia, l’assunzione di sostanze.

Tra i fattori di rischio più determinanti troviamo quindi i seguenti:

  • Altri casi in famiglia di bipolarismo;
  • Traumi infantili;
  • Ambiente repressivo dal punto di vista emotivo;
  • Presenza di altri disturbi psichiatrici;
  • Temperamento irritabile;
  • Temperamento ciclotimico (lunatico);
  • Temperamento ipertimico (iperattivo);
  • Temperamento depressivo (tendenza alla tristezza e al pessimismo).

Terapie e trattamenti efficaci

Come abbiamo già accennato, con il bipolarismo si può convivere, anche se la strada per l’individuazione della corretta terapia potrebbe essere piuttosto lunga. In alcuni pazienti bastano pochi tentativi, mentre altri hanno bisogno di anni prima di trovare la giusta combinazione di farmaci per tenere sotto controllo questo disturbo. Per quanto riguarda gli psicofarmaci, i più impiegati sono gli stabilizzatori dell’umore, ma spesso a questi vengono associati degli antidepressivi (specialmente nella sindrome bipolare tipo 2).

Un valido aiuto verso la stabilizzazione dell’umore e l’efficacia della terapia farmacologica è costituito dalla psicoterapia. Nella maggior parte dei casi di bipolarismo questa risulta del tutto inutile se impiegata da sola, ma quando viene associata agli psicofarmaci può fare davvero una grande differenza. Attraverso un approccio psicologico infatti il paziente può ritrovare sè stesso e comprendere alcuni problemi che ha sempre accantonato. Avviene un maggior controllo sull’assunzione dei farmaci e la stabilizzazione è di solito più rapida ed efficacie.


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Una persona bipolare è pericolosa?

Molti familiari di pazienti affetti da bipolarismo si chiedono se una persona bipolare sia pericolosa o rischi di diventarlo. Convivere con una persona cara affetta da questa patologia è spesso difficile ed è per questo che anche i familiari dovrebbero affidarsi al supporto di una psicologo per affrontare al meglio questo disturbo. Ad ogni modo, una persona bipolare non è pericolosa o almeno non di solito. Tuttavia, bisogna ricordare che le fasi maniacali potrebbero raggiungere il culmine e diventare difficili da sopportare. Alcuni pazienti diventano eccessivamente infastiditi ed irascibili, quindi potrebbero anche essere pericolosi a loro insaputa. Ognuno reagisce a proprio modo e l’unica cosa da fare è cercare di intraprendere una terapia utile.

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