Basta la laurea per essere dottore?

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31/08/2021

Molto interessante, la lettera inviata al direttore di quotidianosanità.it da Eleonora Franzini Tibaldeo, una studentessa di Medicina a Torino. Interessante soprattutto per il grande quesito che pone: basta effettivamente una laurea in medicina per fare il dottore?

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In particolare, il quesito posto nasce da una riflessione che riguarda la tappa obbligatoria della specializzazione, che impone ulteriori anni di studio anche dopo aver superato –seppur brillantemente- i 6 di corso di laurea. La studentessa si domanda come mai un infermiere o un operatore sanitario sono giudicati in grado di operare nel proprio campo praticamente fin da subito e un medico no, perché benchè sia laureato, non viene ‘per legge’ giudicato idoneo a sostenere quel tipo di responsabilità. Insomma, una sorta di paradosso nel quale gli studenti di Medicina e Chirurgia come lei sono immersi.

E quali saranno gli effetti di questo ‘paradosso’? Ecco un piccolo stralcio di questa lettera: “Noi giovani presto laureati e futuri medici saremo in grado di curare e relazionarci in maniera coerente con la realtà molteplice e singola del malato e quindi di esercitare la Teknè Iatrikè? Il sempre più marcato imbuto che si sta creando alla fine dei sei anni induce gli studenti a non essere spronati ad un giusto grado di competitività ma a fare di tutto per poter raggiungere l’obiettivo specialità, a discapito, ahimè, dell’attenzione al malato. […]Che questa sia un’epoca di paradossi è ormai palese, ma perché quindi non ci si occupa di ciò che è fondamentale ossia delle radici del sistema albero-sanità anziché dei rami e delle fronde?”. Una domanda alla quale presto, si spera, arrivi anche una risposta adeguata.



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