Autismo infantile: cause, sintomi, segnali e fattori di rischio
L’autismo è un disturbo cerebrale piuttosto complesso, che coinvolge diversi aspetti del neurosviluppo del bambino e determina delle difficoltà evidenti nel linguaggio, nell’interazione sociale e nel comportamento. L’autismo è ormai una patologia nota, ma in ambito scientifico sono ancora diversi gli studi che devono essere condotti su questo disturbo: le cause non sono ancora state definite con certezza e sono molti gli aspetti che ancora non sono stati chiariti in merito all’autismo.
Di contro, bisogna ammettere che negli ultimi anni i passi avanti sono stati fatti e in alcuni casi si sono rivelati determinanti. Quello che sappiamo oggi è che l’autismo non deve essere sottovalutato e che questa condizione può migliorare se non trascurata e trattata con una certa tempestività. Per questo è importante che i genitori imparino a riconoscere i sintomi tipici dell’autismo nel bambino, e possano quindi intraprendere tutti gli interventi del caso.
Le cause dell’autismo ed i fattori di rischio
Come abbiamo appena accennato, le cause dell’autismo non sono ancora state determinate con certezza ma la comunità scientifica è concorde nell’affermare che questo disturbo può dipendere principalmente da fattori genetici e ambientali. Nella maggior parte dei casi di autismo infantile, le cause sono ancora sconosciute mentre in altri contesti possono essere identificate tra le seguenti:
Leggi anche: Vaccini obbligatori: quali sono e come mettersi in regola per l’inizio delle scuole
- Alterazioni cromosomiche;
- Alterazioni genetiche;
- Fattori ambientali.
Bisogna ricordare che esistono certamente alcuni fattori di rischio, che possono aumentare le probabilità che il nascituro soffra di autismo e tra questi troviamo:
- Rosolia in gravidanza;
- Esposizione all’acido valproico;
- Esposizione alla talidomide.
La ricerca, negli ultimi anni, ha cercato di rintracciare altre possibili cause di autismo infantile e in particolare sono state ricercate possibili interazioni con la somministrazione dei vaccini. Le conclusioni sono però rassicuranti: non esiste infatti alcuna evidenza scientifica di una relazione tra la somministrazione di vaccini e l’autismo.
Sintomi dell’autismo: come riconoscerlo nei bambini
Come abbiamo già accennato, l’autismo è un disturbo che al giorno d’oggi è possibile trattare con diverse terapie e metodi specifici. Per questo motivo è fondamentale che i genitori imparino a riconoscere i sintomi di questa patologia sin dai primissimi mesi del bambino. Generalmente, i primi segni di autismo vengono riconosciuti entro i 2 anni di vita e la diagnosi certa da parte del medico può avvenire entro i 30 mesi.
Tra i sintomi più evidenti in età infantile troviamo i seguenti:
- Il bambino non risponde se chiamato per nome a 12 mesi di età;
- Il bambino evita il contatto visivo e tende ad isolarsi;
- Il bambino non manifesta empatia e non riesce a parlare dei propri sentimenti;
- Il bambino ha ritardi nello sviluppo del linguaggio;
- Il bambino non indica gli oggetti o le persone;
- Il bambino manifesta interessi ossessivi e ripetitivi;
- Il bambino tende a ripetere frasi o parole all’infinito;
- Il bambino di arrabbia ed è nervoso di fronte al cambiamento;
- Il bambino si culla, agita le mani o gira in tondo continuamente.
In generale, un bambino che soffre di autismo sembra che sia in un proprio mondo, isolato dal resto della realtà e incapace di rapportarsi con questa.
Naturalmente, esistono diversi gradi di questo disturbo: in alcuni casi i sintomi e le manifestazioni sono talmente lievi che diventa complesso identificarle immediatamente. Il pediatra comunque tende a riconoscere anche questi sintomi meno evidenti.
Potrebbe interessarti: Vaccini per bambini: primi test in primavera
Terapie e cure per l’autismo
L’autismo è una patologia che ad oggi non può essere curata, ma questo non preclude la possibilità di un progressivo miglioramento. Soprattutto se individuato in età infantile, infatti, questo disturbo può essere trattato in modo specifico agendo su alcune componenti comportamentali e sociali. Il bambino autistico può essere aiutato da alcuni tipi di farmaci ma è bene sottolineare che non esistono medicinali specifici per la cura dell’autismo. Alcuni farmaci vengono impiegati per ridurre i sintomi specifici di questa patologia come la difficoltà nel linguaggio o nella deambulazione ma sempre a seconda delle necessità specifiche del bambino.
E’ bene ricordare che questo disturbo può avere caratteristiche differenti da soggetto a soggetto: non esiste quindi una cura o una modalità di intervento universale ma bisogna rapportarsi con ogni singolo caso come fosse a sé stante. La cosa fondamentale, valida per tutti i bambini affetti da autismo, è che vengano seguiti con attenzione dai genitori, i quali possono davvero fare la differenza nel miglioramento dei disturbi dello spettro autistico.
I vaccini possono causare l’autismo infantile?
La questione dei vaccini è ad oggi molto complessa: sono diversi i genitori che si sono opposti alla somministrazione obbligatoria di vaccini in età infantile e che, a dirla proprio tutta, si stanno ancora opponendo di fronte ad evidenze scientifiche non da poco. Coloro che si dicono contro ai vaccini affermano anche che questi possono provocare diverse forme di DSA nei bambini, ma non è assolutamente vero! Le evidenze scientifiche sono chiare sotto questo aspetto: l’autismo non può essere determinato dalla somministrazione di vaccini in età infantile ed esistono delle prove scientifiche a sostegno di questo.